Le richieste dei
marradesi
a Lorenzo il
Magnifico.
ricerca di Claudio Mercatali
Lorenzo il Magnifico
L’Archivio
Mediceo Avanti il Principato è una bella raccolta di lettere spedite ai Medici
da tutti i Comuni della Signoria, nel Quattrocento. Questi documenti si leggono
a fatica, perché la scrittura di allora è maledettamente difficile ed è un po’
come fare un rebus ad ogni riga.
Sono diverse decine le lettere spedite da
marradesi, per i più svariati motivi. Ci sono quelle scritte dai Priori del
Comune, quelle del Vexillifer
justitiae, che era un giudice locale, e quelle degli Homines communes, cioè
della gente. Qualche lettera è interessante e lascia emergere tanti episodi di
varia umanità:
Anno 1471
Il furto dei marroni è un classico qui da noi. Lolo e Vangelista di Cristoforo da Marradi sono due fratelli, contadini, con
tante figlie, che vengono derubati e maltrattati dai ladri. Nasce una
colluttazione e un ladro muore. Il Capitano di Marradi li condanna e allora
scrivono questa lettera a Lorenzo il Magnifico:
“Magnifico
ed eccelso signore con ogni umiltà a voi ci raccomandiamo e la cagione di
questa è l’intesa di domandare a voi l’interesse verso delle povere persone in
discordia. Perciò pigliamo sicurtà nella magnificienza vostra pregandovi che
ascoltiate noi Vostri buoni servitori. Questo perché dal mese di ottobre,
standoci noi a casa, vennero certi di Val di Lamone a toglierci i nostri
marroni e a disfarci le ricciaie e portavanli via e presso la nostra casa
andavano gridando “ballogie ballogie” e così sbeffeggiandoci venimmo fuori di
casa e cominciarono a tirarci delle … (?) … e dei verrettoni (= frecce da
balestra) onde noi vedendo che ne portavano la roba nostra e davanci delle
botte ci rivoltammo in modo che morì uno di loro contro la voglia nostra.
“Ballogie
… ballogie” che cosa significa?
Il linguaggio qui ha dei forti influssi
dialetali e queste parole assomigliano al romagnolo “balùse, balùse” che è il
sesso femminile (i protagonisti del racconto avevano dieci figlie)
A.d. 12 febbraio
1471 Vostri servitori Vangelista e
Lolo di Cristoforo da Marradi
Anno 1473
Nel Medioevo l’Abate della Badia del Borgo aveva
il diritto di imporre tasse ai marradesi. I frati davano la riscossione in appalto soprattutto ai conti Guidi di
Modigliana, che erano abbastanza rapaci. Tutto questo finì nel 1428, l’anno
della conquista da parte dei Fiorentini. La Signoria riscuoteva le tasse
direttamente per mezzo del Capitano di Marradi. Però ogni tanto l’Abate della
Badia del Borgo si faceva avanti a pretendere. Siccome era ancora potente il
Comune di Marradi si doveva difendere. Questa che segue è appunto una lettera
di accredito per due ambasciatori che vanno da Lorenzo il Magnifico per
far valere le ragioni del Comune in una lite con i frati:
“O Magnifico
uomo e premesse le lodi. Mandiamo alla magnificenza vostra lo egregio uomo chiamato Bartolomeo
di Galeotto e il prudente homo Dolfo di Paulino, tutti due del comune di
Marradi nostri ambasciatori, ai quali abemo dato pieno mandato e autorità per
quanta ne ha tutto il Comune di Marradi. Preghiamo umilmente vostra Eccellenza
piaccia prestargli plenaria (udienza)
circa certa lite che ha mosso l’abate di S.Benedetto (cioè della Badia del Borgo) verso il nostro Comune come loro
esporranno dinanzi alla magnificenza vostra alla quale sempre ci
raccomandiamo”.
Dato a Marradi il
25 febbraio 1473
Anno 1474
La fama di Lorenzo il Magnifico era così grande
che da ogni parte la gente che credeva di aver subito dei torti si rivolgeva a
lui. Questa qui accanto è una lettera di presentazione scritta dal Comune di
Marradi per uno che chiese udienza:
Magnifico
e superiore nostro Lorenzo de' Medici, tutta (la gente) del comune di Marradi ti augura con gaudio
felicità e salute. Il portatore di questa (lettera) si è mosso (?) da sura di
Marradi e viene alla vostra magnificienza ed è buono assai e molto per bene e
fu sempre così ed è un vostro fedele servitore che spera gli darete aiuto di un
certo caso a lui avvenuto del quale sarete pienamente informato da lui. Così
siete pregato dal detto Comune e vostro fedelissimo servitore che la vostra honorificienza
gli presti quell' aiuto se possibile ... Valète.. (state bene) ...
In dei nomine amen,
die 27 aprile 1474
Nel 1472 Lorenzo il Magnifico conquistò Volterra.
La presa della città provocò un incidente diplomatico con il papa Sisto IV che
scomunicò il Magnifico e finanziò per qualche anno una guerriglia.
Così i Fiorentini furono costretti a mantenere una guarnigione reclutata fra i
montanari casentinesi e delle nostre zone.
Nella guarnigione c'era un soldato di nome Nicolò Mignone da Marradi, che nel settembre del 1474 fece scrivere al suo comandante questa lettera per il Magnifico. Stanco del servizio voleva essere congedato ...
Anno 1474
Nicolò Mignone dopo la sua lettera fu esentato dai servizi più gravosi e messo come guardiano di una porta di Volterra. Però ormai la cinta muraria era stata ultimata e Nicolò
rischiava il posto di lavoro. Perciò si rivolse di nuovo al suo comandante Matteo
Palmieri, perchè scrivesse al Magnifico e lo riconfermasse nell’incarico. Il capitano
Palmieri scrisse così:
“Magnifico
uomo, sarebbe superfluo darti delle notizie sulle qualità di Nicolò Mignone da
Marradi.
Quello che ti scrivo non è per il suo privato, ma per il pubblico e per ricordarti che la nuova cittadella, che di continuo si mura, è alla fine e si può chiudere fra le due mura doppie che vanno dalla rocca vecchia alla nuova e così ogni sera si serra e detto Nicolò con sue paghe vi è deputato e sta alla guardia e rimuovendo Nicolò bisogna diputare altri. Nicolò ha seco tutti i parenti stretti e persone fidate e secondo quello che ho inteso sono guardie e soldati.
Quello che ti scrivo non è per il suo privato, ma per il pubblico e per ricordarti che la nuova cittadella, che di continuo si mura, è alla fine e si può chiudere fra le due mura doppie che vanno dalla rocca vecchia alla nuova e così ogni sera si serra e detto Nicolò con sue paghe vi è deputato e sta alla guardia e rimuovendo Nicolò bisogna diputare altri. Nicolò ha seco tutti i parenti stretti e persone fidate e secondo quello che ho inteso sono guardie e soldati.
Cristo in istato
felice ti conservi, a dì 18 dicembre 1474
Matteo Palmieri, Capitano in Volterra
Anno 1479
Siamo sempre a Volterra. Fra i soldati di
Lorenzo il Magnifico c’è anche un certo Marchionne, rampollo della allora potente
famiglia dei Mariscotti di Marradi. Costui nel 1479 chiede al Magnifico di
tornare a casa, perché ormai la guerra è finita. A quel tempo capitava spesso
che le famiglie dei signorotti locali aiutassero i Medici nelle loro imprese,
perché poi ne erano ricompensate generosamente. Ecco la sua lettera:
“Magnifico Lorenzo io mi raccomando alla
vostra magnificenza perché facciate dare spazio (= ascoltiate) il mio compagno (che
ha portato la lettera).
Io mi vergogno di darvi tanta noia e questo è perché non ho altro mezzo che la vostra magnificenza. E’ da un pezzo che voi mi avete mandato nella nova (… conquista, cioè Volterra) con otto compagni e sono stato un anno senza famiglia e senza ragazza. Vi avviso Magnifico Lorenzo che il mio compagno Francesco da Marradi, caporale, e il mio compagno che si chiama Tommaso di Ruberto da due anni (sono lontani) dalla famiglia e dalla ragazza. Vi prego che vogliate che io me ne vada al pari di loro. Vi avviso che qui è rimasta poca gente della terra …”.
Io mi vergogno di darvi tanta noia e questo è perché non ho altro mezzo che la vostra magnificenza. E’ da un pezzo che voi mi avete mandato nella nova (… conquista, cioè Volterra) con otto compagni e sono stato un anno senza famiglia e senza ragazza. Vi avviso Magnifico Lorenzo che il mio compagno Francesco da Marradi, caporale, e il mio compagno che si chiama Tommaso di Ruberto da due anni (sono lontani) dalla famiglia e dalla ragazza. Vi prego che vogliate che io me ne vada al pari di loro. Vi avviso che qui è rimasta poca gente della terra …”.
facta a dì 22
maggio 1479 dal vostro servitore
Marchionne da Marradi
Anno 1474
Il nonno di Marchionne, aveva scritto a Lorenzo
cinque anni prima, preoccupato per una condanna subita dai suoi figli. Si
chiama Marchionne anche lui, come il nipote, e si firma de' Mariscottis.
Sentiamo che cosa manda in dono e cosa dice:
"Magnifico e prestantissimo uomo e mio superiore e benefattore
singolarissimo saluto e mando alla Vostra Magnificienza mio nipote Marchionne esibitore della
presente (lettera), con alquanti prugnoli, non posso ne so per altra via
mostrare la mia fedeltà ed esso porto alla presenza Vostra e restommi la buona
intenzione e la volontà di fare cosa di maggiore importanza e di più peso
quando io potessi.
Tornerà a casa fatta la preghiera di esortare Vostra Magnificienza di dare aiuto ai miei figlioli che hanno bando (sono stati condannati) ...
Tornerà a casa fatta la preghiera di esortare Vostra Magnificienza di dare aiuto ai miei figlioli che hanno bando (sono stati condannati) ...
...
Magnifico Lorenzo mio, per la benedetta tua
eccellentissima memoria del vostro aiuto e di vostro padre vi prego che non mi
abbandoniate ...
Prego l'altissimo
Dio che in felicissimo stato e per lungo tempo rimaniate. A dì 18 aprile 1474
Fonte: Documenti
dell’Archivio Mediceo avanti Principato
Vangelista
di Cristoforo lettera n° 36 filza 85 vol.3° del 12.01.1471
Uomini
del Comune lettera n°513 filza 23 vol.2° del 22.02.1473La presentazione lettera n° 332 (r,v) filza 30 vol 2° del 27.04.1474
Nicolò Mignone: da Angelo Fabbroni, Laurentii Medicis Magnifici Vita pg 65
Marchionne da Marradi, lettera n°303 della filza 37 vol 2° del 18.05.1479
Marchionne da Marradi, lettera n° 295 della filza 30 vol 2° del 18.04.1474
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