Degenera una rissa
fra paesani
e operai della ferrovia
ricerca di Claudio Mercatali
Negli anni dal 1885 al 1892 i
lavori per la costruzione della ferrovia faentina fecero arrivare a Marradi un
gran numero di operai. Il paese era in pieno fervore per la presenza di tutta
questa gente e naturalmente non mancavano i problemi, perché queste presenze
sconvolsero le tranquille abitudini e provocarono molte tensioni.
Si toccò il culmine nel 1892, quando i lavori del tratto Marradi - Crespino erano ormai al termine. Lungo i dieci chilometri che separano questi due paesi erano alloggiati duemila o tremila operai, nelle baracche dei cantieri e soprattutto presso le case coloniche.
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Ogni tanto gli operai scendevano
in paese e nel gran via vai non è difficile immaginare le tensioni e le
liti che scoppiavano. I duri turni di lavoro e la certezza che i lavori
ormai erano alla fine e si avvicinava il momento del licenziamento
contribuivano a innervosire le persone.
Alla fine avvenne il fatto grave.
In un primo momento le autorità chiesero alla stampa di riportare la notizia
senza darle rilievo, per evitare altre tensioni. Però la voce si era diffusa in tutto il Mugello e, come
capita in questi casi, la mancanza di notizie certe aveva contribuito ad
ingigantire il fatto, che già di per sé era gravissimo.
Allora le autorità,
constatato che l'intento aveva sortito l'effetto contrario, invitarono i
periodici locali a fornire il racconto dettagliato di quanto era
successo. Il Messagero del Mugello inviò
un corrispondente a Marradi, che scrisse l'articolo qui sopra. Leggiamolo.
I Carabinieri arrestarono
Giuseppe Pazzi e Giuseppe Bandini, due biforchesi che si ritenevano implicati
nel fatto, ma apparve subito evidente che le persone coinvolte erano molte di
più e in pratica era successo un mezzo tumulto. Uno dei tre uccisi era Ernesto
Chiarini di Biforco, che fu sepolto a Cardeto con qualche apprensione delle autorità, come si legge nell' articolo della Nazione che è qui sopra. Gli animi dopo il funerale non si placarono e la notizia dei fatti di Marradi ebbe un'eco anche
nella stampa nazionale.
Il deputato del nostro collegio,
l'on. Brunicardi fece addirittura un' interrogazione al Ministro dell' Interno,
per sapere quali misure si intendevano prendere per garantire l'ordine pubblico
a Marradi. Ecco qui sopra come riporta la notizia un giornale piemontese. Poi piano piano si tornò alla
normalità. Nell'aprile 1893 la ferrovia fu ultimata e inaugurata. Tutti gli
operai se ne andarono e si perse la memoria di questo fatto.
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