della Faentina
nel ricordo
di Claudio Mercatali
Nel 1981 e negli anni seguenti abitavo a Casalecchio di Reno, un comune vicino a Bologna, dalla parte di Modena.
Per me professore supplente era quindi comodo accettare le nomine delle Scuole Medie di quella zona, specialmente nella valle del Reno fino a Porretta Terme. Così conobbi la Porrettana, la linea ferroviaria che passa appunto da Casalecchio e dopo molte peripezìe arriva a Pistoia e a Firenze.
In ottobre da insegnante precario quale ero allora aspettavo con impazienza che qualche scuola mi chiamasse o che il Provveditorato di Bologna mi desse un incarico annuale da quelle parti. Questo appunto successe nel 1983 e così cominciò per un anno la mia vita da pendolare sulla Porrettana.
La scuola era a Camugnano, a 40 Km circa da casa e dunque dovevo prendere il treno a Casalecchio, risalire la valle fino a Riòla di Vergato, dove avevo lasciato un’ auto per salire a Camugnano, che è a sei o sette chilometri, nel fianco di una montagna.
Il pittore Giorgio Morandi pensa,
guardando i modelli per le sue nature morte.
Posti scomodi, remoti, ma anche molto belli, specialmente al mattino presto. Chi ha avuto la ventura di frequentarli può forse capire meglio i colori tenui e fugaci dei quadri di Giorgio Morandi, nativo di Grizzana, un paese lì vicino. A Campòlo, una borgata che se non ci fosse bisognerebbe inventarla, si svolgeva un tradizionale carnevale, allegro e malinconico nello stesso tempo, che si può vedere in un filmato you tube del 1976 (vedi in fondo) …
La partenza era alle 5.40 dalla stazione di Casalecchio di Reno.
Prima arrivava il treno da Porretta, pieno di pendolari diretti a Bologna e dopo il nostro, che partiva dalla Stazione Centrale, girava dalla parte della pianura fino a Borgo Panigale e poi arrivava sferragliando.
Al contrario della Faentina, che conoscevo bene, la Porrettana è una linea elettrica e le Littorine avevano il pantografo sul tetto, cioè l’attrezzo che striscia sui cavi della linea. D’inverno al buio del primo mattino dal finestrino si vedeva lo scintillìo delle scariche elettriche, quando i fili della linea erano ghiacciati.
Sasso Marconi, Vergato, Carbona, Riola di Vergato … eccomi arrivato.
Però d’inverno da Panicaglia, quando vedevo innevata la vetta del Corno alle Scale, vicino a Porretta, riconoscevo le Balze dell’Ora (del vento del nord) che parevano vicine, viste dalla finestra della scuola di Camugnano.
La ferrovia Porrettana collega Bologna e Firenze passando da Pistoia ed è lunga 99 Km. E’ la più vecchia ferrovia di valico dell’ appennino, inaugurata il 2 novembre 1864 da Vittorio Emanuele II, trent’ anni prima della Faentina.
E' opera dell’ ing. Jean Louis Protche, con 47 gallerie e 35 ponti e viadotti. Il tratto più difficile fu da Pracchia a Pistoia, dove in 26km ci sono 550m di dislivello.
Pracchia ha una stazione grande, per le manovre, proprio come Marradi.
Riola di Vergato,
la mia stazione d'arrivo
la mia stazione d'arrivo
Ecco, basta così. La storia della Porrettana ora non interessa,
perché è anche su internet, in tanti siti. Ora interessa un capitolo del libro
di Panconesi Colliva Franchini con il titolo Cara Porrettana, che descrive un
viaggio da Pistoia a Bologna su questa linea.
Leggendo il libro di Panconesi Colliva, Franchini, dal quale sono state prese queste illustrazioni si capisce che dal punto di vista tecnico non è esatto dire che la Porrettana è la linea "sorella" della Faentina.
Questa ferrovia fu inaugurata nel 1864, trent'anni prima della Faentina e in questo lasso di tempo i progressi nelle costruzioni ferroviarie furono tanti.
Per esempio nella Faentina non ci sono i binari di salvamento. Che cosa sono? Si tratta di tronchi morti, in salita nel fianco della montagna, dove un ferroviere in attesa del treno faceva deviare il convoglio nel caso che i freni avessero ceduto, nel tratto da Pracchia a Pistoia.
Lo stesso binario percorso al
contrario serviva da rincorsa, nel caso che il convoglio non ce l'avesse fatta ad arrivare in cima al Passo di Porretta e fosse stato costretto a retrocedere. Due situazioni un po' inquietanti per noi oggi, ma allora le cose andavano così …
Per
approfondire:
Filmato you tube del carnevale di Campolo 1976 recuperato da una vecchia pellicola.
Panconesi, Colliva, Franchini, Cara Porrettana, pgg 192, Editrice Ponte Nuovo, Bologna, dal quale le schede dell’ articolo sono state estratte.
Il RACCONTO DI UN PERIODO DELLA VITA, ILLUSTRATO DALLE IMMAGINI DI "CARA PORRETTANA": ORIGINALE NARRAZIONE! COMPLIMENTI! MAURIZIO PANCONESI
RispondiEliminaGrazie Maurizio, conservo con cura il tuo libro prezioso. Saluti Claudio
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