ricerca di Claudio Mercatali
Pieter Bruegel il Vecchio
(1525c.a. - 1569)
Lotta fra il Carnevale
e la Quaresima, dettaglio.
Il Mercoledì delle ceneri per la Chiesa cattolica è l'inizio della Quaresima. In questo giorno il celebrante spargeva un po’ di cenere sulla fronte del fedele, ricavata bruciando i rami d'ulivo benedetti nella Domenica delle palme dell'anno prima, e ricordava che: Memento homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris (Genesi, 3,19) ossia «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai».
A tutto questo è
collegato il significato di “Martedì grasso” che è il giorno prima delle Ceneri
e dunque l’ultimo in cui si poteva mangiare quel che si voleva. Anche la parola
Carnevale c’entra perché è la forma sincopata del latino carnem vale, ossia
carne addio.
Qui da noi a Marradi si
chiama Zuba Louva, un termine che richiede qualche spiegazione: Zuba
significa giovedì, ed è femminile e louv nel nostro dialetto è il lupo. Dunque sarebbe come
dire il giovedì in cui ci si può allupare, rimpinzare, vivere da leoni.
Secondo il Codice di Diritto canonico (can.1249-1253) i
cattolici sono tenuti al digiuno ecclesiastico e all'astinenza dalle carni due volte l'anno: il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo. L'obbligo del digiuno va dai 18 anni compiuti ai 60 anni incominciati.
La Regola permette un solo pasto e un po' di cibo al
mattino e alla sera, attenendosi, per la quantità e la qualità, alle
consuetudini locali approvate. I parroci possono,
per giusta causa, dispensare i singoli fedeli o le famiglie o commutarlo in
altre opere pie.
Tuttavia "per legge divina, tutti i fedeli sono
tenuti a fare penitenza, ciascuno a proprio modo" (can. 1249 del Codice di
Diritto Canonico), specialmente nella Quaresima.
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