La
propaganda del PCI
a Marradi negli anni Cinquanta
Il rullino dal quale sono tratte queste diapositive fa parte di una serie di pellicole conservate alla Biblioteca Comunale di Marradi, preparate dal PCI (Partito Comunista Italiano) per la propaganda elettorale del 1953. Non si sa perché siano a Marradi, probabilmente un anonimo propagandista le dimenticò qui da noi dopo averle proiettate in paese e nelle frazioni. Sono fotogrammi su pellicola di celluloide, in bianco e nero, da proiettare su un muro con una apposita macchinetta. Un proiettore di questo tipo non si trova più, però la tecnologia giapponese ha permesso di trasformare le diapositive in files jpg che poi, raggruppate, hanno dato il risultato che potete vedere.
Si tratta di propaganda schiettamente PCI, antigovernativa, che immancabilmente sconfina nella critica anti DC (la Democrazia Cristiana) che era il partito antagonista, a capo di una coalizione di diversi partiti minori che ha governato in Italia dal 1946 ai primi anni Novanta.
Siccome il PCI e la DC in quegli anni non si facevano mancare nulla, probabilmente anche i propagandisti cattolici giravano il comune di Marradi con dei filmati analoghi, di tenore opposto, però non se li dimenticarono qui da noi e quindi non possiamo vederli.
Il tempo passa e le regole in vigore al tempo di Carletto Bianchi, il simpatico personaggio di queste slides sono decadute da tempo. Dunque sarà meglio rammentarle, per facilitare la comprensione delle sue preoccupazioni:
L’IGE era l’Imposta Generale sulle Entrate, soppressa nel 1973 perché nacque sua sorella, L’IVA, Imposta sul Valore Aggiunto.
Nel 1951 non c’erano emittenti locali e la radio aveva solo tre programmi nazionali: il Programma Nazionale di informazione, il Secondo Programma, di intrattenimento e il Terzo Programma, culturale.
Nel 1952 il Governo firmò la convenzione esclusiva con la RAI per le trasmissioni radio e poi televisive, che rimase in vigore fino al 1972. Questa convenzione prevedeva che l’IRI (Istituto Ricostruzione Industriale), un Ente dello Stato, avesse tutte le azioni RAI. Ragionando con la nostra odierna mentalità sarebbe a dire che lo Stato concesse a sé stesso l’esclusiva delle trasmissioni radio televisive.
Il 3 gennaio 1954 l'annunciatrice Fulvia Colombo, qui ccanto, diede avvio alle trasmissioni televisive regolari del Programma Nazionale (l'attuale RAI 1). La televisione era nata anche il Italia.
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NOTA Questo e altri rullini sono stati trovati da Luisa Calderoni.
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