mercoledì 8 aprile 2020

Una predica per la Pasqua del 1575

Il sermone di Serafino Razzi
sulla Pazienza
Ricerca di Claudio Mercatali
Un ritratto (postumo)
di Serafino Razzi 

Eccoci a parlare un’altra volta di Serafino Razzi. Ci sono diversi articoli su di lui nel blog, alla rubrica I Marradesi del ‘500 e quindi non serve soffermarsi molto per presentarlo: frate predicatore, sempre in giro per l’Italia e la Dalmazia, aveva il dono della comunicativa e della curiosità culturale, cioè si interessava di tante cose, dalle traduzioni alla musica. Le sue prediche erano spesso accompagnate da descrizioni semplici e bonarie, così come deve fare chi predica agli umili, ai penitenti, ai fedeli disposti a lasciarsi catechizzare un po’. Però interpretando i suoi scritti con un’altra chiave di lettura emerge anche la sua indole mistica e di fede assoluta.

Quello che segue è il Sermone Quadragesimo primo (= 41°) estratto dai Sermoni di fra’ Serafino, fatti pubblicare da suo fratello fra’ Silvano alla tipografia fiorentina di Bartolomeo Sermantelli nel 1575.



Secondo Serafino questa era una predica adatta per la settimana di Pasqua.

Santippe era la stizzosa moglie di Socrate, che a suo dire lo vessava continuamente …
Ma per giudicare bene bisognerebbe sapere anche che cosa diceva lei …
In questo famoso episodio, durante una lite versa sul capo del filosofo un orinale …

Il tema del sermone è La Pazienza, intesa in diversi modi: quella filosofica di Socrate, ma anche quella proverbiale di Giobbe … leggiamo.














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L'imprimatur (= si stampi) era il permesso di pubblicare gli scritti che in qualche modo trattavano di argomenti religiosi.


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