ritrovato dal nipote Pietro
Ricerca
di Giovanni Pietro Benericetti
Emilio
Benericetti nasce nel comune di Portico (FC) il 18 giugno 1894 in loc.
“Cannetole, podere della Chiesa”. E’ il quartogenito di sei figli di Filippo e
Bellini Anna entrambi contadini che nel 1913, si trasferiscono nel comune di
Marradi (FI), nel podere di “Bulbana-Casa Gallo”. Ricordo quando le mie zie mi
raccontavano di nonno Emilio che da bambino faceva il chierichetto presso la
parrocchia il cui parroco gli aveva insegnato a leggere e scrivere. Presumo che
fino a vent’anni abbia aiutato suo padre mezzadro nel lavoro dei campi. Il 17
di giugno 1914 si reca a Rocca S. Casciano (FC) dove viene fatto abile alla
prima visita di leva. Il 9 settembre 1914 viene chiamato al distretto militare
di Forlì alla seconda visita e viene arruolato.
Viene destinato al 79°
Reggimento Fucilieri, così il 21 settembre 1914 lo chiamano a espletare il
servizio Militare a Verona nel 79° Reggimento Fanteria “Brigata Roma”.
In quel
periodo l’Italia non è ancora entrata nel conflitto, anche se “La Grande
Guerra” ha già avuto inizio il 28 luglio 1914 con l’apertura delle ostilità da
parte dell' Impero austro ungarico al Regno di Serbia, in seguito all' assassinio
dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo Este, avvenuto il 28 giugno 1914 a
Sarajevo.
Il
24 maggio 1915 l’Italia entra nel primo conflitto mondiale proprio mentre
Emilio sta facendo i campi di addestramento a Castana, una frazione di Arsiero
(VI), vicino al confine austriaco. La guerra termina l’11 novembre 1918, Emilio
viene congedato il 12 settembre 1919, torna a casa e aiuta la sua famiglia a
sopravvivere dalla miseria che dilaga nelle nostre campagne in quel periodo.
Il
giorno 21 agosto 1920 a Tredozio (FC) sposa Emma Cappelli e vanno ad abitare
come mezzadri a Sasseto – Galliana - Marradi. Hanno 7 figli: Rosa 1920,
Domenico 1922, Cesare 1924 (mio padre), Ida 1926, due bimbe morte; Giuseppa
n.m.1928 e Anna deceduta a 6 mesi nel 1932.
Nel 1933 nasce l’ultima figlia Anna
Maria. Emilio muore di tubercolosi il 29 marzo 1935 a Lutirano il Balzo
Marradi, a quarantuno anni, lascia 5 figli, due maschi e tre femmine, la più
grande Rosa di 15 anni e la più piccola Anna Maria di 17 mesi che non ha mai
potuto conoscere suo padre, perché di Emilio non è stata trovata neanche una
foto.
Così per sopravvivere Emma tiene con sé la piccola Anna, manda le due
figlie più “grandi” a servizio presso famiglie benestanti a Firenze e i due
figli a fare i “garzoni”, uno a Fognano e l’altro a S. Cassiano di
Brisighella.
Siamo
venuti a conoscenza del diario di nonno Emilio perché il secondo cugino di mia
zia Anna, Elio Tassinari di Lugo (RA) stava facendo delle ricerche
storico-anagrafiche in comune a Marradi su sua nonna materna Maria Angiolina
Benericetti (sorella minore di Emilio) e casualmente avemmo l’occasione di
conoscerci.
Con una certa emozione notai subito in lui una certa somiglianza
con mio zio Domenico (Menghì 1922-1999) e lo feci conoscere a mia zia Anna. Ne
seguì una bella amicizia e frequentazione fra cugini fino allora sconosciuti,
che è durata fino alla morte di Anna (2016).
Un giorno Elio comunicò a mia zia
Anna che sua nonna Maria Angiolina Benericetti gli aveva lasciato un taccuino
dove Emilio aveva scritto le esperienze vissute durante la prima guerra
mondiale e gliene fece regalo.
Per rimanere più fedele possibile al diario ho riportato gli errori ortografici, grammaticali, punteggiatura, maiuscole, ecc. scritti nell’ italiano un po’ “naif” di mio nonno.
Il diario, un piccolo taccuino di 8x12,5 cm. composto da 53 pagine a quadretti piccoli, scritto con inchiostro nero o blu e pennino in entrambi i lati, inizia con preghiere, preghiere per i militari, raccomandazioni, fino a pagina 8, poi seguono gli episodi di vita militare fino alla pagina 37, da pagina 38 fino a pagina 53 poesie militari, ancora preghiere e lettere ai familiari.
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se vuoi una comoda lettura
Dedico
questo lavoro di trascrizione e ricerca a mio nonno Emilio Benericetti, in
memoria del suo impegno civile nel difendere la Patria, a testimonianza di
quando anche nei momenti più difficili,
siano stati alti il suo coraggio e senso del dovere, senza mai perdere
l’umanità; a mia nonna Emma Cappelli che da sola ha allevato cinque figli; a
mio padre e ai miei zii che da bambini, separati per anni dalla loro famiglia,
non si sono mai persi d’animo e ai miei figli che da tutto questo traggano
insegnamento.
Marradi
29 marzo 2020 Giovanni
Pietro Benericetti
La mia bisnonna era Marianna Benericetti (1826-1895) di Popolano. Cerco persone che si interessano di queste famiglie per scambio di notizie. giannini.vittorio@icloud.com Grazie!
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