Il giorno più corto che ci sia
Ricerca di Claudio Mercatali
Sfatiamo il mito: il giorno più corto
dell’anno è il solstizio d’inverno, e quest’anno è il 22 dicembre.
Dunque il detto popolare non è vero. Non è esatto nemmeno dire “giorno”
e sarebbe meglio la parola “dì” che è la parte del giorno in cui c’è
luce, ossia dall’alba al tramonto.
Da che cosa viene questo errore? Per avere una spiegazione occorre sapere che dal tempo dei Romani al 1582 è stato in uso il Calendario di Giulio Cesare che accumulava un errore di 12 minuti ogni anno. Sembra poco ma nel 1582 la sfasatura tra il calendario civile e quello solare era così grande che il solstizio cadeva proprio fra il 12 e il 13 Dicembre.
Gregorio XIII
Con la riforma del calendario il Papa Gregorio XIII nel 1582 ordinò che si passasse dal 4 al 15 Ottobre, e tolse i 10 giorni di sfasatura accumulati negli oltre 10 secoli. Il solstizio passò così al 21 - 22 Dicembre ma la festa della Santa rimase al 13.
Al
Solstizio il sole tramonta circa 3 minuti dopo rispetto a Santa
Lucia, ma l'alba ritarda di circa 6 minuti e in totale il dì è più corto di qualche minuto. Al mezzogiorno del solstizio invernale
il Sole tocca il punto più basso del suo tragitto annuo (apparente) attorno alla Terra. E’ più "basso" rispetto agli equinozi (21
marzo, 23 settembre) e quindi scalda poco, sorge tardi e tramonta presto. Al solstizio di dicembre inizia ufficialmente l'inverno astronomico
nell'emisfero boreale (e l'estate in quello australe).
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