Un nome latino
per un fenomeno delicato
ricerca di Claudio Mercatali
La neve si forma nelle nubi se il vapor acqueo che di per sé è già un condensato forma dei cristalli che cadono per gravità. La fisica dice che mentre l'acqua ghiaccia la temperatura nell' atmosfera rimane fissa, vicino a 0 °C e dunque mentre nevica non è mai molto freddo. Il gelo vero arriva dopo. Questa è in linea di massima la semplice genesi della neve.
I fiocchi che scendono attraversano strati d'aria a differente umidità e temperatura, crescono e non ne esistono due uguali, però tutti hanno una simmetria esagonale, che è quella propria del ghiaccio. La formazione del primo cristallo di ogni fiocco è favorita dai nuclei di condensazione, cioè dal pulviscolo atmosferico, che rimane inglobato nel fiocco e perciò dopo una nevicata l'aria è più pulita.
Qui da noi fino agli anni Sessanta le nevicate avevano una cadenza abbastanza regolare, dalla fine di novembre a marzo. Ora non è più così e quando un evento meteo è mutato da così tanto tempo si può dire che il clima è cambiato.
La neve si misura in centimetri, che equivalgono ai millimetri di pioggia su un metro quadro, ossia ai litri. Dunque dallo spessore di un centimetro di neve si formerà un litro d'acqua per ogni metro di superficie innevata.
A Marradi quando lo spessore era eccessivo le Ferrovie ingaggiavano una squadra di spalatori per liberare i binari e gli scambi. Fu così anche nel 1914 e ci fu una vertenza sindacale perché la paga era bassa. Qui sopra c'è la descrizione del fatto riportata dal Bollettino dell'Ufficio del Lavoro.
per avere
Nel gennaio 1871 avvenne un' altra tragedia a Lozzole e morirono i tre fratelli Barzagli, travolti da una valanga. Una croce lungo il sentiero che porta alle Balze di Casté ricorda il fatto.
Se si escludono questi episodi tragici la neve è un evento lieto se non impedisce il lavoro, come avveniva un tempo.
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