Nei secoli passati il 70
– 80% delle persone viveva in campagna. Il paese di Marradi con i
dintorni contava 1500 – 2500 abitanti, su un totale di 6000 – 9000 a seconda
dei secoli ed era una meta solo per le fiere, il mercato del bestiame,
l’acquisto del sale, del tabacco e di qualche altro bene di prima necessità.
Per questo i circa mille
toponimi del nostro territorio riguardano quasi tutti qualche aspetto
della vita agreste: nomi di piante, di uccelli, di animali terricoli, o qualche
caratteristica del posto o qualche episodio capitato lì o il nome di chi
costruì la casa. Oggi la ricerca riguarda i nomi di animali.
La parola “gatto” ricorre spesso: San Martino in Gattara e Gattoleto (in
quattro siti: al Passo del Torretto, del Peschiera, di fronte a Campigno, a
Fantino sopra Val Zerbara), ma anche Casa del gatto (valle di Albero) e Casa
Gattoni (Abeto). Il gatto non c’entra, la radice è wahtha,
è longobarda e significa posto di osservazione, e infatti hanno
tutti e sette una bella visuale.
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Anche il nome "cigno" si presta al dubbio:
Questo qui accanto è il sito noto come Cignato. E' vicino al Passo di S.Ilario, per Palazzuolo, e non è certo un posto da cigni. Da qui passava la campestre medioevale, dismessa nel 1865 quando fu costruita la strada odierna. Il tracciato antico si vede nella mappa del Catasto Leopoldino del 1822, che è qui accanto. Per questo forse il nome non viene dal cigno ma dal romagnolo signé, segnato, tracciato. A Palazzuolo, vicino al confine con Casaglia c'è il podere il Cigno, proprio sul ciglio di un dirupo. In questo caso la parola zign è l'abbreviativo di macigno.
Invece i toponimi Cavallo e Magliabecco, nei prati di Campigno, che vediamo al centro di questa foto scattata dalla vetta del monte Lavane, non danno adito a dubbi.
Val è un prefisso che significa "basso" "lamm" viene dal longobardo e nel Tedesco attuale significa agnello, perciò il nome equivale a Vallagnello, podere di Palazzuolo.
Ecco un'altra volta il cigno. La villa di Cignano era una residenza di ricchi proprietari, nel fondovalle, vicino al torrente Acerreta e quindi è probabile che il nome venga da questo elegante animale.
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