mercoledì 6 luglio 2022

La famiglia Guerrini a Firenze

Il ramo fiorentino
ricerca di Claudio Mercatali




Piazza Guerrini, a Marradi, è
di fronte alla antica casa di famiglia. 


Giambattista Guerrini, di Marradi, parente del famoso Rocco, nei primi anni del Seicento si trasferì a Firenze con tutta la famiglia, divenne cittadino nel 1622 e così cominciò la storia dei Guerrini del ramo fiorentino. Il loro cognome si perse alla metà del Settecento quando Maria Guerrini, figlia unica, sposò il cavalier Vettori. Ora ci interessa Benedetto, figlio di Giambattista, nato nel 1596 forse a Marradi perché in quel tempo la famiglia non si era ancora trasferita. 


Benedetto in un primo tempo fu al sevizio di Cristina di Lorena come Aiutante di Camera e poi lei gli affidò il nipotino Ferdinando, perché gli facesse da padrino. Nacque così un rapporto di fiducia con incarichi sempre più importanti che continuò anche quando Ferdinando II divenne granduca. Nel 1632 fu promosso Segretario di Camera e nel 1640 Procuratore per le nomine agli Uffici. Nel 1651 Procuratore di Palazzo, nel 1654 Ufficiale dell' Onestà, nel 1656 fu uno dei Dodici Buonomini. Morì l'8 ottobre 1657.

Riceveva e smistava la posta diretta al Granduca, e quindi ci sono giunte tante lettere sue o indirizzate a lui. Queste che seguono sono di Galileo Galilei, ormai vecchio, che scrive da Arcetri dove era in domicilio obbligatorio a causa della condanna avuta dal Tribunale del Sant’Uffizio per le sue scoperte astronomiche, troppo rivoluzionarie per l’epoca.




Chiede qualche fiasco di vino, un paio di occhiali e un intervento presso il papa per poter avere la grazia. Le lettere furono pubblicate per la prima volta dall’abate Giambattista Tondini, di Brisighella, maestro a Tredozio nel Settecento, collaboratore e poi feroce critico del monsignor Angelo Fabroni. Leggiamo:




Clicca sulle immagini
se vuoi una
comoda lettura






Con Benedetto la famiglia Guerrini crebbe in prestigio e si arricchì. Nel 1646 acquistò un palazzo vicino al Lungarno delle Grazie in via dei Tintori. Forse è l’attuale palazzo Bargagli.







La sua posizione di funzionario di rango lo rendeva uomo di potere e questo qui accanto è un sonetto, di tal Lorenzo Morassini a lui dedicato per riconoscenza o per disinteressata amicizia.
Fa riferimento alla torre che compariva nello stemma dei Guerrini, che avevano il titolo di Conti di Linari, una castellare (oggi un bel podere) al confine con Modigliana,



Il   25 ottobre 1647 morì Evangelista Torricelli, allievo di Galileo Galilei e come lui critico nei confronti del clero. Alla notizia Benedetto Guerrini organizzò un funerale solenne e la sepoltura nella chiesa di San Lorenzo, a Firenze, come aveva chiesto il granduca. Però l'abate non voleva le spoglie di quel miscredente seguace di un condannato dall'Inquisizione e così la salma di Torricelli, messa volutamente assieme ad altre senza i necessari contrassegni, venne persa e finì in una fossa comune.

E i Marradesi? E’ mai possibile che avendo un compaesano così importante non gli abbiano scritto per qualche motivo? Le ricerche nell'archivio storico del Comune di Marradi non hanno dato il risultato sperato.


Fonti

Archivio Mediceo del Principato, carteggio dei Segretari. Arch. di stato di Firenze
Archivio storico del Comune di Marradi.
Giambattista Tondini: Delle lettere di uomini illustri.
Claudio Paolini: Repertorio delle architetture civili di Firenze.
Mario Bevilacqua: Atlante del Barocco fiorentino.

Nessun commento:

Posta un commento