Il paese negli articoli
della stampa locale
ricerca di Claudio Mercatali
Il Lamone e Il Piccolo erano due settimanali di Faenza in perenne polemica perché il primo era la voce del Partito Repubblicano e il secondo del Partito Popolare. Ambedue erano in vendita a Marradi ma il Piccolo era più letto perché questo era ed è un paese di profonda cultura cattolica.
I due periodici si occupavano di cronaca locale più o meno condìta con spunti politici e polemici ma anche di cultura dialettale.
Nel 1910 la Cassa Rurale di Palazzuolo subì un grave danno di immagine per la cattiva amministrazione e siccome era una banca cattolica il periodico Il Lamone rimarcò il fatto.
I Clericali vinsero le elezione e Il Piccolo non mancò di rilevare e rimarcare la sconfitta dei Popolari (Socialisti, Repubblicani e altri laici).
A Lutirano cominciò l'attività della Cassa Rurale, una piccola banca gestita in parrocchia e naturalmente Il Piccolo scrisse e Il Lamone tacque.
Ci furono anche tante proteste perché il medico condotto rifiutava di risiedere sul posto (il dr. Ghetti era di Tredozio).
Il silenzio del Lamone non durò molto e attaccò don Claudio Bulgarelli parroco di Lutirano, definito prete baiocco per la sua attività di amministratore della Cassa Rurale.
Il Piccolo polemizzò con Il Lamone sempre a proposito della Cassa Rurale di Lutirano.
23 consiglieri comunali su trenta si dimisero e si andò a nuove elezioni amministrative (il Commissario prefettizio per legge resta in carica solo per pochi mesi poi bisognava votare).
Le elezioni erano fissate per il 23 ottobre.
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L'articolista che si firma Lafrode (è quasi certamente l'avvocato Zacchini di Camurano) polemizzò duramente con don Edmondo Massimelli, ossia l'arciprete don Montuschi.
Scioperarono le filandaie della Filanda Guadagni e si radunarono in piazza.
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