Le cadute d'acqua sul Lamone
e i suoi affluenti
Due cascate: a Biana (Crespino)
e a Lutirano (al Ponte per Tredozio)
Una cascata, detta anche caduta, si forma quando un fiume scorre su una roccia più dura delle altre, che resiste meglio all'erosione e si crea una soglia dalla quale l'acqua precipita. Le alte valli del Lamone, dell'Acerreta e del fosso di Campigno si prestano bene alla formazione di cadute d'acqua perché i duri banchi di arenaria danno alvei accidentati e in forte pendenza. Ognuna è originale e l'acqua precipita nei modi più vari, sicché non conviene perdere tempo cercando di classificarle. Queste che seguono sono venti cascate nel comune di Marradi o ai suoi immediati confini. Alcune sono descritte da secoli, altre sono accanto a molini, poi ci sono quelle più frequentate in estate o nascoste e note soprattutto ai pescatori.
Una classica cascata descritta da secoli è l'Acquacheta, al limite fra San Benedetto e San Godenzo. Il comune di Marradi comincia subito sopra, nella piana dei Romiti.
Un'altra cascata descritta tante volte è Valbura, vicino a Crespino sul Lamone.
La cascata della Lontria è subito sotto la diga che incanalava l'acqua al vecchio Molino della Presìa, poi trasformato in centrale elettrica alla fine dell'Ottocento.
La cascata della Concia (qui accanto si vede il suo aspetto nel Settecento) permetteva di portare l'acqua al molino omonimo.
della Badia del Borgo permettevano di alimentare il canale del Molino della Guadagnina, demolito negli anni Cinquanta.
La cascata del Molino della Caduta è al confine fra Marradi e Vicchio del Mugello.
E' un trekking bello da fare nella mezza stagione quando c'è acqua.
La cascata di Badia della Valle permetteva di alimentare il molino della Badia.
Per arrivare qui si può partire da Farfareta (Campigno), scendere al podere Val Pecora fino al torrente e risalire il suo affluente sinistro guadando tre o quattro volte.
Occorrono stivali alti.
La cascata del Molino della Frèra è uno dei siti più tipici per la balneazione. Il molino è del Cinquecento.
La cascatella della Fonte del Lago, affiancata da una sorgente di acque gelida e purissima è a metà strada fra Biforco e Campigno.
Non è detto che una cascata per essere bella debba essere perenne. Per esempio la caduta d'acqua dalla Riva Bianca (Campigno) è altissima e dura poche settimane specialmente quando fonde la neve.
Avviene così anche alla cascata di Valvitello (Popolano)
Anche la cascata del Viglio (Lutirano) è effimera e scarica acqua con un fortissimo tenore di carbonato di calcio, che crea depositi sulla roccia.
Ringraziamenti
Le notizie su queste cascate vengono anche da: Fiorenzo Samorì, Fiorenzo Gentilini, Franco Pompignoli, Giorgio Nati, e dalla Compagnia del maggiociondolo, dal Circolo di Crespino e in generale dalle Associazioni di pescatori di Marradi.
Molto interessante
RispondiElimina, complimenti