venerdì 24 marzo 2023

Le cascate del territorio di Marradi

Le cadute d'acqua sul Lamone
e i suoi affluenti



Due cascate: a Biana (Crespino)
e a Lutirano (al Ponte per Tredozio)

Una cascata, detta anche caduta, si forma quando un fiume scorre su una roccia più dura delle altre, che resiste meglio all'erosione e si crea una soglia dalla quale l'acqua precipita. Le alte valli del Lamone, dell'Acerreta e del fosso di Campigno si prestano bene alla formazione di cadute d'acqua perché i duri banchi di arenaria danno alvei accidentati e in forte pendenza. Ognuna è originale e l'acqua precipita nei modi più vari, sicché non conviene perdere tempo cercando di classificarle. Queste che seguono sono venti cascate nel comune di Marradi o ai suoi immediati confini. Alcune sono descritte da secoli, altre sono accanto a molini, poi ci sono quelle più frequentate in estate o nascoste e note soprattutto ai pescatori. 


Una classica cascata descritta da secoli è l'Acquacheta, al limite fra San Benedetto e San Godenzo. Il comune di Marradi comincia subito sopra, nella piana dei Romiti.


Un'altra cascata descritta tante volte è Valbura, vicino a Crespino sul Lamone.

La cascata della diga dell'Annunziata, costruita negli anni Cinquanta per scopi soprattutto turistici, è affiancata dal canale che arrivava al Molino Bernabei, distrutto da un bombardamento nel 1944.


La cascata della Lontria è subito sotto la diga che incanalava l'acqua al vecchio Molino della Presìa, poi trasformato in centrale elettrica alla fine dell'Ottocento.


Dalla cascata di Lutirano parte il canale del Molino di Veriòlo.


La cascata della Concia (qui accanto si vede il suo aspetto nel Settecento) permetteva di portare l'acqua al molino omonimo.



Le due cascate che sono sotto il ponte
della Badia del Borgo permettevano di alimentare il canale del Molino della Guadagnina, demolito negli anni Cinquanta.

La cascata di Badia della Valle permetteva di alimentare il molino della Badia.


La cascata del Molino della Caduta è al confine fra Marradi e Vicchio del Mugello.


Per arrivare qui si può partire da Farfareta (Campigno), scendere al podere Val Pecora fino al torrente e risalire il suo affluente sinistro guadando tre o quattro volte.


E' un trekking bello da fare nella mezza stagione quando c'è acqua.
Occorrono stivali alti.





La cascata del Molino della Frèra è uno dei siti più tipici per la balneazione. Il molino è del Cinquecento.


La cascata della Cappellina, all'inizio della strada per Palazzuolo sul Senio, è affiancata da una nota sorgente di acqua sulfurea.


La cascatella della Fonte del Lago, affiancata da una sorgente di acque gelida e purissima è a metà strada fra Biforco e Campigno.


L'acqua del Fosso di Spèdina cade nel Lamone passando sotto un ponte della strada maestra per Borgo San Lorenzo, due chilometri prima di Crespino sul Lamone.


La Pozza di Smeriglio è una cascata fra Crespino sul Lamone e il podere Biana. 


La cascata vicina al podere Fango è al limite fra Marradi e Vicchio, diversi chilometri oltre la frazione di Farfareta (Campigno). Il fosso di Campigno qui ha diverse cadute d'acqua.





Non è detto che una cascata per essere bella debba essere perenne. Per esempio la caduta d'acqua dalla Riva Bianca (Campigno) è altissima e dura poche settimane specialmente quando fonde la neve.


Lo stesso avviene per la caduta della Tanaccia, che dura di più perché ha una intera valletta ripidissima che la alimenta.


Avviene così anche alla cascata di Valvitello (Popolano)


Anche la cascata del Viglio (Lutirano) è effimera e scarica acqua con un fortissimo tenore di carbonato di calcio, che crea depositi sulla roccia.


Ringraziamenti
Le notizie su queste cascate vengono anche da: Fiorenzo Samorì, Fiorenzo Gentilini, Franco Pompignoli, Giorgio Nati, e dalla Compagnia del maggiociondolo, dal Circolo di Crespino e in generale dalle Associazioni di pescatori di Marradi.


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