sabato 13 settembre 2014

1926 La maestra di Popolano

Una descrizione
della scuola elementare
ricerca di Mario Catani



Il Diploma, Marradi 1922



Nell'ottobre del 1926, all'inizio del nuovo anno scolastico, la maestra Rosa Cattani, indispettita per aver trovato ancora una volta la scuola comunale in pessime condizioni, scrisse questa lettera al Sindaco:






Illmo Signor Sindaco

La sottoscritta - insegnante titolare nella scuola mista rurale di Popolano, appartenente a codesto Comune - fa premura presso la S.V. Illma affinché voglia tenere presente che l'aula scolastica, di proprietà dei signori Scheda, posta nella frazione suddetta, fu adibita provvisoriamente, perché ad essa mancavano tutti i requisiti necessari alla dignità, all'igiene, alla serietà di scuola italiana, intesa secondo il nuovo regime.
Con tutto lo spirito di adattamento che l'insegnante italiano deve religiosamente coltivare nel cuore, parallelamente alla sua - vorrei chiamarla - vocazione di Maestro, per non sentirsi umiliata continuamente, di fronte alla società civile e pulita, io debbo affermare che è impossibile la vita scolastica, non solo ma semplicemente sana, in quell' ambiente.
Non parlo tanto della scuola in sé come aula scolastica, quanto all'ambiente in cui è posta.
L'aula è in una casa abitata anche da privati ed è posta in un vicolo breve, umido, stretto e buio: è posta proprio nella località più povera e più sporca della frazione. Un poco a sinistra della scuola, nella casa di fronte, vi è una stalla di suini che grugniscono continuamente e prendono i loro pasti - meno male un po' rari causa il caroviveri - proprio sotto le finestre della scuola.
Appena oltrepassata la porta di ingresso per la quale si accede al locale in cui è posta la scuola, a destra, sempre al piano terreno, vi è la latrina che può dirsi pubblica, perché di essa si servono non solo i pigionali, gli alunni e il maestro, ma ancora tutto il vicinato.

E ora saliamo la scala.
A sinistra vi è l'inizio della scuola, a destra, sullo stesso pianerottolo vi è l'inizio dell'abitazione di una mendicante (auguro alla scuola che ciò non sia una amara ironia). Al piano superiore abita una famiglia di operai in continua lotta ... per sbarcare il lunario, forse. Quindi:
a) sul pianerottolo, tutto il giorno, vi sono bimbi a cantare ed a giocare, suini a grugnire e stridere maledettamente;
b) in fondo alla scala, il continuo sbatacchiare dell'uscio della latrina per opera di visitatori interni ed esterni:
c) al piano superiore il vocio continuo di una donna che grida, accompagna e assiste con la voce un continuo tramestio del quale è opera di un bimbo;
d) sul pianerottolo (almeno da quando è aperta la scuola quest'anno) un'anatra, imprigionata sotto una cesta, urla tutto il giorno graziosamente;
e) dappertutto, cattivo odore di latrina; ronzio e pizzichi di mosche, le quali sono prodotte dai suini;

E ora entriamo nell'aula scolastica.
E' piccola, insufficiente al bisogno ed al numero degli alunni; i banchi son quasi tutti rotti e portano pazientemente secolari ricordi di chiodi e temperini; essi sono addossati gli uni agli altri, non solo ma anche al tavolino dell'insegnante, in una maniera che il maestro, appena raggiunto per mezzo di sforzi acrobatici la sua seggiola, non può muoversi più. I banchi sono contro tutte le prescrizioni didattiche e igieniche della scuola, perché il margine interno del sedile non si trova sulla perpendicolare del margine interno del leggio ma sono distanti, l'uno dall'altro, di ben 19 centimetri. I bimbi di prima si sdraiano addirittura per giungere ai loro quadernini!
La lavagna è piccola, appoggiata su di un cavalletto il quale, a sua volta, si regge su di un tavolino perché, durante la non breve età, i tarli gli hanno fatto perdere una gamba. Il tavolino è incassato nel vano della finestra, costruita a sua volta con sistemi medioevali, in maniera da rendersi necessaria una scala per dare aria alla stanza. Il soffitto è ricoperto di un panno rosso (!?) e si fa ricettacolo di tutta la polvere e di tutti i microbi. E guai ad urtarvi: una pioggerellina fine e fitta di polvere si spande per tutta la stanza. In essa manca perfino l'armadio indispensabile in ogni scuola. Il cassetto sul tavolino non si chiude.
Sembra impossibile che una località come Popolano abbia delle aule scolastiche così pezzenti. Si rende subito necessario provvedere un locale unico per ambedue le aule, un locale che sia igienico e decoroso, per l'onore della scuola e anche - Dio mio - per la dignità dell'insegnante il quale ogni giorno deve arrossire della sua posizione, sentirsi umiliato e confuso, aver la coscienza dolorosa che Maestro sia la condanna più umiliante per un individuo. Giacché è nuovamente in vendita il locale, già di proprietà del signor Luca Fabbri, la S.V. Illma farebbe atto prettamente umano, generoso, italiano e fascista, a volersi interessare direttamente per l'acquisto di quella parte del locale che potrebbe ottimamente adibirsi a locale scuola.
Io credo che la S.V. Illma vorrà tener presente quanto veridicamente ho espresso in questo mio breve memoriale, il quale sarà firmato dall'Ufficiale Sanitario e dal Direttore didattico, nonché dall' insegnante, a comprovare la impellente necessità di provvedere, prima che la popolazione stessa abbia a reclamare alle Autorità superiori della scuola.
Con tutta la stima ossequio attendendo impazientemente e fiduciosamente.

Popolano 17 ottobre 1926                            
 La maestra   Rosa Mara Cattani

L'Ufficiale Sanitario  dott. Tommaso Savorani    
 Il Direttore Didattico   Torquato Campana


Il Sindaco (che dopo il 1928 diventerà Podestà), rispose cortese ma un po' risentito, per aver ricevuto da una maestra una lettera così pungente ...


All'Illmo Direttore Didattico di Marradi
OGGETTO : scuola di Popolano

E' pervenuto un lungo esposto della maestra di Popolano Rosa Maria Cattani firmato anche dalla S.V. Ritengo che quasi tutte le lagnanze dell'Insegnante siano fondate e disporrò che siano adottati almeno i provvedimenti più urgenti. Non deve essere dimenticato che la scelta dell'aula ebbe carattere provvisorio e che contemporaneamente erano state iniziate trattative (rimaste senza risultato per cause non imputabili all' Amministrazione) coi Signori Fabbri per l'acquisto di un fabbricato il quale avrebbe potuto accogliere entrambe le scuole della frazione e che della scelta ebbe notizia preventiva anche la S.V.
Questo comunico con preghiera di disporre che, da ora in poi, di qualsiasi argomento relativo alle Scuole tratti con l'Amministrazione la S.V. esclusivamente anche per evitare carteggi eccessivamente lunghi, inutili e redatti in forma non ammissibile.

30 ottobre 1926     Distinti saluti
Il Sindaco   dott. Federico Consolini



I provvedimenti disposti dal Sindaco non furono così solleciti come egli disse, perché un mese dopo la combattiva maestra scrisse all' Ispettorato di Firenze, che a sua volta scrisse al Sindaco ...


Regio Ispettorato Scolastico di Firenze
OGGETTO: scuola di Popolano


All'Illmo Signor Sindaco di Marradi

Sono ancora una volta rese presenti a questo Ufficio le deplorevoli condizioni nelle quali trovasi dal punto di vista del locale la scuola tenuta a Popolano dalla maestra Cattani Rosa Maria. Il locale è piccolo, esposto a tutti i rumori, con un cesso frequentato da chiunque, antigienico, per riconoscimento dell'Ufficiale Sanitario.
E' necessario provvedere sollecitamente ad allogare detta scuola in altra aula dove gli inconvenienti lamentati non esistano; e fido per questo nell'opera premurosa della S.V. Illma a cui stanno tanto a cuore le sorti della scuola.
In attesa di sapere che sono stati adottati i necessari provvedimenti, gradirò intanto un cortese cenno di assicurazione.

Con distinta stima
Il Regio Ispettore Scolastico    L. Menichetti





Gli alunni delle scuole di Marradi alla Festa degli Alberi,
Castellaccio di Biforco 28.04.1929



Fonte: Documenti dell'Archivio Storico del Comune di Marradi, Illustrazioni di Silvana Barzagli (quaderno), Paola Cassigoli (Festa degli Alberi), Sergio Zacchini (il bambino e il topo).

Nessun commento:

Posta un commento