della scuola elementare
ricerca di Mario
Catani
Il Diploma, Marradi 1922
Nell'ottobre del 1926, all'inizio
del nuovo anno scolastico, la maestra Rosa Cattani, indispettita per aver
trovato ancora una volta la scuola comunale in pessime condizioni, scrisse
questa lettera al Sindaco:
Illmo Signor Sindaco
La sottoscritta - insegnante titolare nella scuola mista rurale di
Popolano, appartenente a codesto Comune - fa premura presso la S.V. Illma
affinché voglia tenere presente che l'aula scolastica, di proprietà dei signori
Scheda, posta nella frazione suddetta, fu adibita provvisoriamente, perché ad
essa mancavano tutti i requisiti necessari alla dignità, all'igiene, alla
serietà di scuola italiana, intesa secondo il nuovo regime.
Con tutto lo spirito di adattamento che l'insegnante italiano deve
religiosamente coltivare nel cuore, parallelamente alla sua - vorrei chiamarla
- vocazione di Maestro, per non sentirsi umiliata continuamente, di fronte alla
società civile e pulita, io debbo affermare che è impossibile la vita
scolastica, non solo ma semplicemente sana, in quell' ambiente.
Non parlo tanto della scuola in sé come aula scolastica, quanto
all'ambiente in cui è posta.
L'aula è in una casa abitata anche da privati ed è posta in un vicolo breve, umido, stretto e buio: è
posta proprio nella località più povera e più sporca della frazione. Un poco a
sinistra della scuola, nella casa di fronte, vi è una stalla di suini che
grugniscono continuamente e prendono i loro pasti - meno male un po' rari causa
il caroviveri - proprio sotto le finestre della scuola.
Appena oltrepassata la porta di ingresso per la quale si accede al
locale in cui è posta la scuola, a destra, sempre al piano terreno, vi è la
latrina che può dirsi pubblica, perché di essa si servono non solo i pigionali,
gli alunni e il maestro, ma ancora tutto il vicinato.
E ora saliamo la scala.
A sinistra vi è l'inizio della scuola, a destra, sullo stesso
pianerottolo vi è l'inizio dell'abitazione di una mendicante (auguro alla
scuola che ciò non sia una amara ironia).
Al piano superiore abita una famiglia di operai in continua lotta ... per
sbarcare il lunario, forse. Quindi:
a) sul pianerottolo, tutto il giorno, vi sono bimbi a cantare ed a
giocare, suini a grugnire e stridere maledettamente;
b) in fondo alla scala, il continuo sbatacchiare dell'uscio della
latrina per opera di visitatori interni ed esterni:
c) al piano superiore il vocio continuo di una donna che grida,
accompagna e assiste con la voce un continuo tramestio del quale è opera di un
bimbo;
d) sul pianerottolo (almeno da quando è aperta la scuola quest'anno)
un'anatra, imprigionata sotto una cesta, urla tutto il giorno graziosamente;
e) dappertutto, cattivo odore di latrina; ronzio e pizzichi di mosche,
le quali sono prodotte dai suini;
E ora entriamo nell'aula
scolastica.
E' piccola, insufficiente al bisogno ed al numero degli alunni; i
banchi son quasi tutti rotti e portano pazientemente secolari ricordi di chiodi
e temperini; essi sono addossati gli uni agli altri, non solo ma anche al
tavolino dell'insegnante, in una maniera che il maestro, appena raggiunto per
mezzo di sforzi acrobatici la sua seggiola, non può muoversi più. I banchi sono
contro tutte le prescrizioni didattiche e igieniche della scuola, perché il
margine interno del sedile non si trova sulla perpendicolare del margine
interno del leggio ma sono distanti, l'uno dall'altro, di ben 19 centimetri. I
bimbi di prima si sdraiano addirittura per giungere ai loro quadernini!
La lavagna è piccola, appoggiata su di un cavalletto il quale, a sua
volta, si regge su di un tavolino perché, durante la non breve età, i tarli gli
hanno fatto perdere una gamba. Il tavolino è incassato nel vano della finestra,
costruita a sua volta con sistemi medioevali, in maniera da rendersi necessaria
una scala per dare aria alla stanza. Il soffitto è ricoperto di un panno rosso
(!?) e si fa ricettacolo di tutta la polvere e di tutti i microbi. E guai ad
urtarvi: una pioggerellina fine e fitta di polvere si spande per tutta la
stanza. In essa manca perfino l'armadio indispensabile in ogni scuola. Il
cassetto sul tavolino non si chiude.
Sembra impossibile che una località come Popolano abbia delle aule
scolastiche così pezzenti. Si rende subito necessario provvedere un locale
unico per ambedue le aule, un locale che sia igienico e decoroso, per l'onore
della scuola e anche - Dio mio - per la dignità dell'insegnante il quale ogni
giorno deve arrossire della sua posizione, sentirsi umiliato e confuso, aver la
coscienza dolorosa che Maestro sia la condanna più umiliante per un individuo.
Giacché è nuovamente in vendita il locale, già di proprietà del signor Luca
Fabbri, la S.V. Illma farebbe atto prettamente umano, generoso, italiano e
fascista, a volersi interessare direttamente per l'acquisto di quella parte del
locale che potrebbe ottimamente adibirsi a locale scuola.
Io credo che la S.V. Illma vorrà tener presente quanto veridicamente ho
espresso in questo mio breve memoriale, il quale sarà firmato dall'Ufficiale
Sanitario e dal Direttore didattico, nonché dall' insegnante, a comprovare la
impellente necessità di provvedere, prima che la popolazione stessa abbia a
reclamare alle Autorità superiori della scuola.
Con tutta la stima ossequio attendendo impazientemente e
fiduciosamente.
Popolano 17 ottobre 1926
La maestra Rosa Mara
Cattani
L'Ufficiale Sanitario dott. Tommaso Savorani
Il Direttore Didattico Torquato
Campana
Il
Sindaco (che dopo il 1928 diventerà Podestà), rispose cortese ma un po'
risentito, per aver ricevuto da una maestra una lettera così pungente ...
All'Illmo Direttore Didattico di
Marradi
OGGETTO : scuola di Popolano
E' pervenuto un lungo esposto della maestra di Popolano Rosa Maria Cattani
firmato anche dalla S.V. Ritengo che quasi tutte le lagnanze dell'Insegnante
siano fondate e disporrò che siano adottati almeno i provvedimenti più urgenti.
Non deve essere dimenticato che la scelta dell'aula ebbe carattere provvisorio
e che contemporaneamente erano state iniziate trattative (rimaste senza
risultato per cause non imputabili all' Amministrazione) coi Signori Fabbri per
l'acquisto di un fabbricato il quale avrebbe potuto accogliere entrambe le
scuole della frazione e che della scelta ebbe notizia preventiva anche la S.V.
Questo comunico con preghiera di disporre che, da ora in poi, di
qualsiasi argomento relativo alle Scuole tratti con l'Amministrazione la S.V.
esclusivamente anche per evitare carteggi eccessivamente lunghi, inutili e redatti
in forma non ammissibile.
30 ottobre 1926 Distinti
saluti
Il Sindaco
dott. Federico Consolini
I
provvedimenti disposti dal Sindaco non furono così solleciti come egli disse,
perché un mese dopo la combattiva maestra scrisse all' Ispettorato di Firenze,
che a sua volta scrisse al Sindaco ...
Regio Ispettorato Scolastico di
Firenze
OGGETTO: scuola di Popolano
All'Illmo Signor Sindaco di Marradi
Sono ancora una volta rese presenti a questo Ufficio le deplorevoli
condizioni nelle quali trovasi dal punto di vista del locale la scuola tenuta a
Popolano dalla maestra Cattani Rosa Maria. Il locale è piccolo, esposto a tutti
i rumori, con un cesso frequentato da chiunque, antigienico, per riconoscimento
dell'Ufficiale Sanitario.
E' necessario provvedere sollecitamente ad allogare detta scuola in
altra aula dove gli inconvenienti lamentati non esistano; e fido per questo
nell'opera premurosa della S.V. Illma a cui stanno tanto a cuore le sorti della
scuola.
In attesa di sapere che sono stati adottati i necessari provvedimenti,
gradirò intanto un cortese cenno di assicurazione.
Con distinta stima
Il Regio Ispettore Scolastico L.
Menichetti
Gli alunni delle scuole di Marradi alla Festa
degli Alberi,
Castellaccio di Biforco 28.04.1929
Fonte: Documenti dell'Archivio Storico del Comune
di Marradi, Illustrazioni di Silvana Barzagli (quaderno), Paola Cassigoli
(Festa degli Alberi), Sergio Zacchini (il bambino e il topo).
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