sabato 19 settembre 2015

La Fornace Marcianella


Breve storia
 di una fabbrica di laterizi
ricerca di Vincenzo Benedetti




Marciana e Marcianella erano due poderi appena fuori Marradi, dalla parte di Faenza. Il primo si estendeva nell' attuale piazzale della stazione, fino a Casa Gondi e oltre.
Era così grande e importante che nelle carte antiche il nome indica tutta la parte di Marradi oltre il ponte sul Lamone, quella che oggi in dialetto si chiama Jum Marè (Marradi basso).

Marcianella era un podere più piccolo, corrispondente ai terreni dell' attuale Vivaio Forestale. A Marcianella c'è "la terra buona" ossia bruna e senza sassi, fertile e ottima anche per fare i mattoni. Infatti ogni tanto nell'Archivio Comunale si trova traccia di attività di fornace, fino dal Seicento. Tutte queste cose le sapeva benissimo anche Giuseppe Torriani, che nel 1920 decise di comprare il sito per costruire una moderna fabbrica di laterizi. L'edificio fu completato nel 1921 e il 16 marzo di quell' anno cominciò la produzione.

La fabbrica andò avanti per circa dieci anni, spesso in difficoltà. Cambiò ragione sociale due o tre volte, come si può leggere nelle schede della Camera di Commercio di Firenze che sono qui accanto. Il proprietario fu sempre Giuseppe Torriani, con alcuni soci minori.




Clicca sulle immagini 
se le vuoi ingrandire


Nel 1923 occupava 19 operai, come dice lo stesso Torriani in questa lettera al Sindaco, però era in difficoltà per mancanza di commesse.

Nel 1930 circa, a seguito della grande crisi economica del 1929 chiuse per fallimento. Il crac coinvolse anche la Banca di Credito e Sconto, cioè la piccola banca marradese attiva dal 1860, che venne rilevata dalla Cassa di Risparmio di Firenze. Per pagare i debiti Giuseppe Torriani dovette vendere la fattoria di Galliana, bene di famiglia dal Settecento.



Giuseppe Torriani, con il cappello bianco, parla dei laterizi della sua fornace con il direttore Armando Bartolini.



Dalle schede della Camera di Commercio di Firenze la fornace risulta esistente fino al 1937. Non produceva più niente, e l'attività commerciale consisteva nella vendita dei laterizi dello stesso edificio, che venne letteralmente "smontato" tanto che non è rimasto niente.



Giuseppe Torriani e Armando Bartolini mostrano un manufatto della fornace Marcianella.


Oggi in quel sito c'è solo la palazzina dell' ex Amministrazione, che è un condominio di tre vasti appartamenti. In compenso è rimasto il nome e a Marradi, quando si dice " ... alla Fornace ..." si intendono i campi oltre la ferrovia Faentina, dopo il Ponte del Vivaio.



I mattoni e le marsigliesi 
venivano caricate in 
questa particolare carriola.


Come si vede i piazzali
della Fornace Marcianella
erano pieni di laterizi











Il trasporto dalla fornace 
ai cantieri edili veniva 
fatto soprattutto con 
carretti trainati da muli,
perché negli anni Venti
i veicoli a motore qui
da noi erano una rarità.






L'edificio era tutto di mattoni,
con una facciata molto elegante
(foto di Giuseppe Farolfi)










Dopo il fallimento, per recuperare
almeno in parte i soldi persi, il
proprietario fece demolire la fabbrica
per vendere i mattoni
di cui era fatta.




Questi sono gli operai addetti alla demolizione:
In primo piano, da destra: Alfredo Parrini 
(con la coppola) Alfredo Bartolini (in giacca
e cravatta) e Luigi Billi (con il cappello
 a larga tesa)








Rimase solo l'edificio dell'Amministrazione,
che oggi è una casa privata con alcuni
appartamenti.
(la foto d'epoca è di Giuseppe Farolfi)













Fonti: Camera di Commercio di Firenze, Archivio storico del Comune di Marradi.














Nessun commento:

Posta un commento