Olimpia, "la figlia del droghiere svizzero
che stava a Marradi"
ricerca di Claudio
Mercatali
e Mario Catani
Dino Campana dopo i Canti Orfici
(settembre 1914) non pubblicò più quasi niente.
Ormai la stagione della poesia
alta per lui era passata e rapidamente la malattia stava prendendo il
sopravvento.
Ci sono giunti frammenti, appunti e abbozzi del 1915 e 1916 in cui
si nota chiaramente il suo degrado. Però da questi a volte emerge ancora
qualche lampo di genio. E' il caso di Arabesco Olimpia, una prosa pubblicata
nel 1915 dal periodico La Tempra e nel 1916 dalla rivista La Riviera Ligure, un
foglio letterario voluto da Mario Novaro, l'industriale dell' Olio Sasso, estimatore
di Dino Campana. Lo psichiatra Carlo Pariani riferisce di aver sentito dire al
poeta:
“Cercavo di armonizzare dei colori, delle forme. Nel paesaggio italiano
collocavo dei ricordi. E’ una delle mie più belle. Mi ricordo la mandai alla
Riviera Ligure e mi mandarono 25 lire. Ma a me costava molto di più. Ci avevo
messo un mese a farla.”
Arabesco Olimpia
da: La Riviera Ligure
1916
Oro, farfalla dorata polverosa perché sono spuntati i fiori del cardo?
In un tramonto di torricelle rosse perché pensavo ad Olimpia che aveva i denti
di perla la prima volta che la vidi nella prima gioventù? Dei fiori bianchi e
rossi sul muro sono fioriti. Perché si rivela un viso, c’è come un peso
sconosciuto sull’acqua corrente la cicala che canta.
Se esiste la capanna di Cèzanne pensai quando sui prati verdi tra i
tronchi d’alberi una baccante rossa mi chiese un fiore quando a Berna guerriera
munita di statue di legno sul ponte che passa l’Aar una signora si innamorò dei
miei occhi di fauno e a Berna colando l’acqua, lucente come un secondo
cadavere, il bello straniero non poté più a lungo sostare? Fanfara inclinata,
rabesco allo spazio dei prati, Berna.
Come la quercia all’ombra i suoi ciuffi per conche verdi l’acqua
colando dei fiori bianchi e rossi sul muro sono spuntati come tra i fiori del
cardo i vostri occhi blu fiordaliso in un tramonto di torricelle rosse perché
io pensavo ad Olimpia che aveva i denti di perla la prima volta che la vidi
nella prima gioventù.
Chi era Olimpia?
E' un ricordo che riemerge, di
quando il poeta era ragazzino. Al manicomio di Castelpulci disse al dr. Carlo
Pariani che Olimpia "era una ragazza
di dodici o tredici anni. Un ricordo d'infanzia, la figlia di un droghiere svizzero che stava a Marradi". Un
droghiere "svizzero" a Marradi sembrava facile da trovare, ma non è stato
così perché non c'è nessun droghiere marradese che avesse una figlia di nome
Olimpia o avesse qualche nesso con la Svizzera.
Però la traccia si è trovata
considerando che "stava" (stéva
a Maré) significa che abitava a Marradi ma non è detto che fosse di qui,
altrimenti l'influsso dialettale sarebbe stato l'ìra ed Maré.
Salvatore Matteuzzi, nativo di
Pontassieve, venne a Marradi nel 1889 dopo aver sposato la marradese Angela
Nati.
Era droghiere e negoziante di coloniali, vini e liquori. Per alcuni anni
ebbe anche l'appalto dei tabacchi della rivendita dei Monopoli di piazza
Scalelle n°3, che non c'è più.
Aveva tre figlie: Edna, Maria e Olimpia,
che era del 1885, come Dino Campana, il che è importante perché il ricordo del
poeta ragazzino si riferisce per forza a una coetanea, e a Marradi non ce n'è
un' altra che si chiami così. La famiglia si trasferì a Firenze nel 1899.
Perché Dino Campana chiama "svizzero" il droghiere?
Salvatore era analfabeta, firmava
con una croce, da convalidare: "Il
segno ... X ... è di .. ". Ecco qui accanto due quietanze di pagamento
sue.
Vengono dall' Archivio storico
dell' Ospedale S.Francesco di Marradi, di cui il droghiere era fornitore.
Si noterà che un testimone è Sebastiano
Arquint, di una nota famiglia di droghieri svizzeri originari del cantone dei
Grigioni, immigrati a Borgo S.Lorenzo nell' Ottocento. Tenevano bottega in
centro e avevano fondato una società commerciale in nome collettivo, per la
vendita al dettaglio e all'ingrosso. Dall'anagrafe di Borgo S.L. risulta che prima
di venire a Marradi Salvatore faceva il bottegaio in quel paese.
Evidentemente rimase loro cliente anche dopo essersi trasferito qui da noi. Gli Arquint non avevano figlie di nome Olimpia perché all' anagrafe di Borgo S.L. non risulta nessuna Olimpia Arquint.
Evidentemente rimase loro cliente anche dopo essersi trasferito qui da noi. Gli Arquint non avevano figlie di nome Olimpia perché all' anagrafe di Borgo S.L. non risulta nessuna Olimpia Arquint.
Scheda anagrafica
di Olimpia Matteuzzi
(Comune di Marradi)
Olimpia tredicenne non sapeva di
essere stata osservata e apprezzata dal poeta suo coetaneo e forse non lo seppe
mai. Nel 1899 seguì il padre, ma tornò a Marradi con il marito ferroviere e dal
1924 al 1929 abitò alla Dogana di Popolano, poi partì per Borgo S.Lorenzo (... si
trasferì a Casaglia, il paese natale, perché si separò dal marito).
Ritornò ancora dal 1953 al 1956, vedova,
al podere Val dei Castellani, un chilometro o due oltre Biforco, nella valle di
Campigno, dove abitava sua figlia Anna Maria. Poi assieme a lei si trasferì a
Dicomano e nel 1959 a Borgo S.Lorenzo. Seguendo questi movimenti è stato
possibile rintracciare le nipoti e avere due fotografie di lei, gentilmente
concesse da Marcella Tronconi e dalle sue sorelle.
... dunque questa era Olimpia,
figlia del droghiere Matteuzzi ... nata a Casaglia nel 1885, postina di quel
paesino per tanti anni. La sua casa natale era al n° 48, proprio di fianco alla
vecchia chiesa (che non è quella di ora).
Però c'è un dubbio, perché dal
ricordo delle nipoti e dalla carta di identità risulta che Olimpia Matteuzzi
aveva gli occhi castano chiari e non blu fiordaliso ...
Olimpia a 30 anni circa
Dino trentenne non ricorda certi
dettagli dei suoi primi amori?
Se avete più di trent'anni forse
nemmeno voi ricordate il colore degli occhi delle ragazzine/i che vi piacevano
ai vostri tempi. Però di certo questo aggiunge un po' di incertezza.
Agatha Christie diceva: “un indizio è un indizio, due indizi sono
una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”.
Che a Marradi ci fosse la bottega del droghiere
Matteuzzi, che aveva una figlia di nome Olimpia, coetanea del
poeta sono tre indizi, e un quarto, un po' lungo da spiegare adesso, lo vedremo
la prossima volta.
Olimpia a 65 anni
Ma è importante sapere chi fosse l'Olimpia della poesia?
Perché ci dobbiamo interessare di lei? Anche questo lo vedremo prossimamente.
Perché ci dobbiamo interessare di lei? Anche questo lo vedremo prossimamente.
Fonti: Archivio storico del Comune e dell'Ospedale S.Francesco di
Marradi. Uffici anagrafe dei Comuni di Marradi, Dicomano e Borgo S.Lorenzo. Schede
della Camera di Commercio di Firenze. Ricordi e documenti della famiglia
Tronconi. Immagini e informazioni di don Bruno, parroco di Crespino e Casaglia.