giovedì 16 giugno 2016

Le fanfare ciclistiche

L'andare in bici
al suon di tromba
ricerca di Claudio Mercatali



Nei primi anni del Novecento la bicicletta era di gran moda. Le automobili erano già in circolazione ma le avevano in pochi, così come le motociclette. Sorsero in questi anni le prime società di ciclo amatori, e qui da noi nel 1907 furono fondati il Club Appenninico di Borgo S.Lorenzo e la Società Ciclistica Faentina.
Siamo negli anni eroici, quelli delle prime imprese sulle salite degli appennini, delle discese a rotta di collo giù dai passi, per le strade ghiaiate e piene di buche.
Tutte e due le Società avevano una fanfara, cioè un gruppo di ciclisti con la tromba, che suonavano una marcetta passando nei paesi, così, un po' alla bersagliera.
A Marradi i cicloamatori non vollero essere da meno e nel  1908 fondarono "La Giovane Marradi" un gruppo come quello faentino e borghigiano.

Il 12 luglio 1908 ci fu la festa per la consegna della bandiera al nuovo raggruppamento sportivo e Marradi era addobbato come si legge nell'articolo del Messaggero del Mugello che è qui sotto.
Erano state invitate le due fanfare, quella di Faenza e quella di Borgo S.Lorenzo, che accettarono volentieri:




... alle ore 8,30 giungono le prime avvisaglie: è la Fanfara faentina che arriva verso la consorella di Marradi che muove ad incontrarla. Le due fanfare si uniscono e percorrono il paese suonando bellissime marce militari ...





... quindi si avviano verso la vicina borgata di Biforco per ricevere una squadra della fanfara ciclistica di Borgo S.Lorenzo ...

... Terminata l'inaugurazione del vessillo ha luogo un vermuth d'onore (un brindisi) nella sede della Società del Risveglio" ...






Questo e molto altro successe quel giorno a Marradi quando tutti erano entusiasti per la velocità e le giravolte che si potevano fare con questi strani mezzi a due ruote.

La Società del Risveglio di cui si dice nell' articolo era una Associazione creata per dare impulso alla vita del paese e mettere in cantiere delle iniziative motivanti e coinvolgenti.


Alle ore 13.00 tutti a tavola alla locanda Il Lamone. C'era una tavolata di 90 persone, con l'onorevole Numa Campi, deputato del nostro collegio, il sindaco Giuseppe Baldesi e tanti giovani, come l'avv, Filippo Zacchini, Giuseppe Montefiori, Manlio Campana ...

Il fratello di Manlio, il poeta Dino Campana, forse era già tornato dal suo viaggio in Argentina perché in una poesia dei Canti Orfici sembra descrivere esattamente lo svolgimento di questo giro ciclistico musicale, nel quale era impegnato anche suo fratello. Oppure Manlio gliene parlò in ottobre, mese del suo rientro dal Sudamerica secondo la biografia più accettata ...


L'aria ride: la tromba a valle i monti
Squilla: la massa degli scorridori
Si scioglie: ha vivi lanci: i nostri cuori
Balzano: e grida e oltrevarca i ponti.
E dalle altezze agli infiniti albori
Vigili, calan trepidi pei monti,
Tremuli e vaghi nelle vive fonti,
Gli echi dei nostri due sommessi cuori .....
Hanno varcato in lunga teoria:
Nell'aria non so qual bacchico canto
Salgono: e dietro a loro il monte introna:
........................................................
E si distingue il loro verde canto.
........................................................


Da: Canti Orfici, Immagini del viaggio e della montagna

E' evidente che il poeta non sta descrivendo una corsa in bicicletta, ma un evento meno competitivo e più giocoso. 
Se  "La tromba a valle i monti squilla ..." , " ... e grida e oltrevarca i ponti ..."  sono gli squilli della fanfara faentina e se "... Vigili, calan trepidi pei monti" sono i borghigiani  in arrivo allora "Gli echi dei nostri due sommessi cuori ...." sono le emozioni per le note appassionanti delle due fanfare e questo passo dei Canti Orfici è l'immagine trasfigurata di un fatto avvenuto a Marradi.


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