di S.Isidoro
ricerca di Claudio
Mercatali
Una Banca a S.Adriano?
Ebbene si, nel 1917 ventisei santadrianesi fondarono la Cassa di S.Isidoro Agricola, con sede nella casa parrocchiale di quel paesino. Sarebbe lungo spiegare ora come mai proprio nella parrocchia e prima di questo articolo conviene leggere la ricerca "Le Casse Rurali e Artigiane", che è nell' archivio del blog alla data 11 gennaio 2016.
Illmo Signor Presidente
del Tribunale Civile
e Penale di Firenze
del Tribunale Civile
e Penale di Firenze
Il sottoscritto Filippo Mazzotti
notaro, residente a Modigliana, iscritto al collegio notarile di Firenze, visto
l'art. 90 del Codice di commercio deposita in codesto Tribunale
l' estratto autentico del suo rogito 23 febbraio 1917, portante il n° 4921 del
suo repertorio, dal quale emerge che 26 soci hanno costituito in S.Adriano, nel
Comune di Marradi, una società cooperativa di prestiti denominata "Cassa
Rurale Cattolica in nome collettivo sotto il patronato di S.Isidoro Agricola"
sotto l' osservanza dello statuto approvato e allegato al citato atto di
costituzione ...
E così cominciò l'avventura.
Il 13 marzo 1918 i Consoci si riunirono per discutere il primo bilancio:
Relazione dei
Sindaci
al bilancio consuntivo del 1917
Signori Consoci
assolvendo uno dei nostri compiti
principali abbiamo esaminato il rendiconto 1917, anno primo di questa nostra
istituzione.
Dobbiamo subito confessare che le cifre sono abbastanza lusinghiere; difatti dopo solo sette mesi di vita i depositi ammontavano al 31 dicembre scorso a £ 24.780.
Dobbiamo subito confessare che le cifre sono abbastanza lusinghiere; difatti dopo solo sette mesi di vita i depositi ammontavano al 31 dicembre scorso a £ 24.780.
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Considerato che il 1917 fu un anno di guerra, il peggiore di tutti, le cose andarono abbastanza bene.
L'entusiasmo per l' inizio dell' attività fu grande e i soci fecero pubblicare sul periodico Il Piccolo la notizia del loro successo.
E l' articolista aggiunse:
"... ai buoni parrocchiani di S.Adriano noi diciamo di tutto cuore: coraggio! Chi lavora per il popolo e col popolo, lavora per il Signore e avrà grande ricompensa da Dio e plauso dai buoni".
E l' articolista aggiunse:
"... ai buoni parrocchiani di S.Adriano noi diciamo di tutto cuore: coraggio! Chi lavora per il popolo e col popolo, lavora per il Signore e avrà grande ricompensa da Dio e plauso dai buoni".
Nell' Archivio della Camera di Commercio di Firenze ci sono tutti i verbali dei venticinque anni successivi, dai quali risulta che la banchina assolse con cura i suoi compiti erogando prestiti ai contadini di S.Adriano.
Nel 1943, anno della resa dell' Italia nella Seconda Guerra Mondiale, le cose andarono male e si registrò un passivo.
La riunione per la liquidazione del bilancio si tenne il 26 marzo 1944 e fu tesa.
Per ripianare il deficit i soci, che erano rimasti in nove, dovettero mettere mano al portafoglio e sborsare 200 lire ognuno.
Per ripianare il deficit i soci, che erano rimasti in nove, dovettero mettere mano al portafoglio e sborsare 200 lire ognuno.
Cassa Rurale di S.Adriano
in liquidazione
Verbale dell'assemblea generale
ordinaria del 26 marzo 1944
In questo giorno, previo invito,
in S.Adriano, in una sala della locale canonica, si tenne l' assemblea generale
ordinaria dei Soci.
A ore 14 sono presenti sei soci e la riunione è rimandata a ore 15 in seconda convocazione. A ore 15 sono presenti 9 soci e il Liquidatore. I convenuti con unanime acclamazione designano a presiedere l' Assemblea il socio Neri Francesco e a redigere il verbale il socio Matulli Giuliano. Letta la relazione dei Sindaci e del Liquidatore si inizia l' esame e la discussione del bilancio chiuso il 31.12.1943 che viene approvato all'unanimità.
A ore 14 sono presenti sei soci e la riunione è rimandata a ore 15 in seconda convocazione. A ore 15 sono presenti 9 soci e il Liquidatore. I convenuti con unanime acclamazione designano a presiedere l' Assemblea il socio Neri Francesco e a redigere il verbale il socio Matulli Giuliano. Letta la relazione dei Sindaci e del Liquidatore si inizia l' esame e la discussione del bilancio chiuso il 31.12.1943 che viene approvato all'unanimità.
I presenti udita la relazione del
Liquidatore riconfermano l'obbligo di ciascun socio di contribuire
personalmente alla perdita sociale con il versamento da farsi in contanti di
lire 200 (dugento) e contro i ritardatari si dà mandato al Liquidatore di agire
per le vie legali essendo fermo il proposito di veder conclusa quanto prima la
liquidazione. Questa deliberazione messa ai voti è approvata all' unanimità
convinti i presenti che la quota di lire 200 sia sufficiente a coprire la
totale perdita.
A ore 16 la riunione è sciolta.
Che
cosa si poteva comprare nel 1943 - 1944 con 200 lire?
Molti beni di consumo erano razionati e non avevano un prezzo di mercato. I più significativi sono i prezzi dei servizi a tariffa: poste, ferrovia, sigarette ...
Molti beni di consumo erano razionati e non avevano un prezzo di mercato. I più significativi sono i prezzi dei servizi a tariffa: poste, ferrovia, sigarette ...
Nel dopoguerra la Banca fu attiva ancora per un po', ma i tempi erano cambiati e si andava verso la fine.
Questa qui accanto è la nomina degli ultimi amministratori (1946) che rimasero in carica circa tre anni.
La banca cessò nel 1948 - 49 e fu cancellata dal Registro della Camera di Commercio.
Fonte: Archivio della Camera di Commercio e del Tribunale di Firenze.
Atti depositati all'Archivio di Stato di Firenze.
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