Un chimico di Marradi
da
riscoprire
Ricerca di Claudio Mercatali
Damiano Casanti era un chimico,
nato a Marradi nel 1816, compagno di università di Celestino Bianchi e di
Giovan Gastone Fabroni, che gli dedicarono il discorso che si può leggere in questo
articolo del giornale L'Imparziale, di Faenza.
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una comoda lettura
Era il 1842 e Casanti aveva vinto
la medaglia d'argento All'Accademia delle Belle Arti e si era iscritto
nell'albo dei Farmacisti Toscani. Cominciava così la sua brillante carriera di
professore di chimica all'istituto Salvemini di Firenze.
Sappiamo molto di lui
perché essendo membro dell' Accademia fiorentina dei Georgofili, ci è giunta una
dettagliata Memoria stampata, che è qui accanto. Si parla della sua vita,
felice nella prima parte e poi sempre più disgraziata, fino al dramma finale. Leggiamo:
L'Accademia dei Georgofili è una Fondazione culturale fiorentina del Settecento, ancora oggi esistente, che ha sede nella Torre de' Pulci, vicino agli Uffizi.
... Damiano Casanti di Antonio e
Valeria Maccolini di Brisighella, fu di Marradi e nacque l' 11 febbraio 1816
...
... si avviò agli studi delle
Lettere al Seminario di Faenza ...
... Venne a Firenze e attese agli
studi di farmacia ...
... professore di farmacologia
(1851 e finalmente professore di chimica generale al Regio Istituto Tecnico di
Firenze (che poi si chiamerà Istituto Salvemini) ...
Però ora più della sua biografia
ci interessano i suoi metodi di analisi delle acque minerali. Casanti aveva
ricevuto dal Granduca Leopoldo II l'incarico di valutare la qualità delle acque
del versante romagnolo dell' appennino, che ai suoi tempi faceva parte del
Granducato di Toscana, e anche delle sorgenti di Montecatini. Infatti in questi luoghi a metà dell'Ottocento iniziò l'attività termale come la intendiamo noi
oggi, con grande afflusso di gente alla ricerca di relax e benessere.
In particolare il Governo Granducale
promosse una serie di indagini sulle risorse di Castrocaro e Dovadola.
Le acque salse bromo iodiche
di Castrocaro (oggi in provincia di Forlì) erano già note in età Romana ma furono
utilizzate per la prima volta a scopo terapeutico nel 1838.
Ebbero successo
rapidamente e l’affluenza della gente crebbe, tanto che nel 1844 fu realizzato
un primo stabilimento termale.
Come ragionava un chimico
dell'Ottocento? Che analisi poteva fare?
Per rilevare la presenza di una
certa sostanza, la si faceva reagire provocando un effetto visibile, come un
colore o un'effervescenza. E' lo stesso metodo che si usa oggi. Per esempio si
può dire che un sasso è di calcare se si corrode e produce anidride carbonica
sotto l'azione dell'acido muriatico. Oppure si può dire che il fiato contiene
anidride carbonica se soffiando con una cannuccia nell'acqua di calce si
provoca il suo intorbidamento.
Avete qualche ricordo di chimica di quando andavate a scuola? Se la risposta è
"si" potrete forse apprezzare quello che segue, altrimenti no.
Leggiamo direttamente dai suoi
scritti i ragionamenti di Casanti e rifacciamo le stesse esperienze con gli
strumenti e i reagenti di cui lui poteva disporre:
Saggio 1
"La carta di laccamuffa tenuta in immersione per alcuni momenti
nell'acqua proveniente dalla polla del Sassi manteneva immutato il suo colore
azzurro ..."
La carta di laccamuffa oggi si
chiama cartina tornasole e indica l'ambiente basico o non acido se rimane di
colore azzurro, mentre rivela un ambiente acido colorandosi di rosso.
Saggio 2
"... ma questa maniera di concludere non era consentita dal modo
suo di comportarsi in presenza dell'acqua di calce, la quale, occasionandovi un
intorbidamento, ... veniva a dimostrarvi la presenza di acido carbonico
libero".
L' idrossido di calcio in
soluzione (acqua di calce) reagisce con l' acido carbonico o l' anidride
carbonica e si forma carbonato di calcio bianco. Perciò l'acqua si intorbida. Il saggio dà lo stesso effetto se
si soffia con una pipetta in un becher d'acqua di calce, perché il fiato
contiene anidride carbonica. La reazione è questa:
Ca(OH)2 + H2CO3
® CaCO3
+ 2H2O
Saggio 3
" ... il cloruro di bario affuso nell'acqua acidulata da prima con
acido cloroidrico vi cagionava un lieve intorbidamento dovuto a una polvere
bianca e sottile che restava permanente in seno al liquido acido e la comparsa
di questo precipitato congiunta alla sua insolubilità nell'acido cloroidrico
presente, mostravano che nell'acqua in esame esistevano i solfati".
Il cloruro di bario in presenza
dei solfati provoca sempre la formazione di solfato di bianco, insolubile, che
precipita in fondo alla provetta secondo questa reazione:
BaCl2 + SO4-2 ® BaSO4 + 2Cl-
Saggio 4
"Il nitrato d'argento vi produsse un precipitato abbondante di
stracci voluminosi e bianchi, insolubili nell'acido azotico puro (acido
nitrico) e solubili nell'ammoniaca ..."
AgNO3 + Cl-
® NO3- +
AgCl
Saggio 5
"La colla d'amido e l'acido nitrico impuro vi mostravano in chiaro
modo la presenza dell' iodio, e ciò per il colore azzurro che manifestavasi nel
liquido di saggio ..."
La colla d'amido (salda d'amido)
diventa blu o nerastra in presenza di iodio. Questo saggio merita qualche
considerazione in più. Lo iodio I2 disperso
nell' acqua minerale bromo iodica si scioglie se si aggiunge un po' di acido
nitrico e lo ione I3– che
si forma reagisce con l' amido e lo scurisce.
Casanti avrebbe potuto usare
anche il reattivo di Jean Guillaume Lugol (un suo contemporaneo) che rivela la
presenza di amido e lo colora di una tinta scura. Il Lugol è una soluzione di
KI e iodio.
Tutto questo per noi è chiaro e
possiamo ripetere facilmente i saggi di Casanti nel laboratorio di un liceo.
Però teniamo conto che alla metà dell' Ottocento le conoscenze scientifiche
erano molto minori delle nostre: l'alluminio era stato scoperto da pochi anni
(1827) i Lantanidi e gli Attinidi erano una novità e Mendeleev non aveva ancora
pubblicato la Tavola Periodica (1869).
Effetto del Lugol sull'amido
Altri studi di
Casanti
(Dai documenti
dell'Accademia dei Georgofili di Firenze)
-
Sulle modificazioni della santonina nell'organismo animale (lettera al prof. G. Taddei).
- Analisi chimica dell'acqua di Luiano presso Certaldo Val d'Elsa.
- Acqua salsa iodica di Castrocaro dalla polla di M. Sassi illustrata coll' analisi chimica.
- Sulla presenza dello zucchero nell'uovo dei gallinacei.
- Analisi chimica dell'acqua minerale Tintorini.
- Analisi chimica dell'acqua minerale della Regina di Monte Catini in Val di Nievole.
- Sulla ricerca della bile negli umori dell' organismo animale e più specialmente nell' orina. (Memoria all' Accademia medico fisica nell'adunanza del 10 agosto 1851).
- Studj analitici sulle foglie dei gelsi e su quelle della maclura e dell' olmo. (Memoria 1, Accademia dei Georgofili, seduta del 1 febbraio 1846).
- Esame chimico comparativamente istituito fra la cenere della foglia del gelso, della maclura e dell' olmo, e la materia inorganica ottenuta per la incinerazione del bozzolo e del flugello. (Memoria all' Accademia dei Georgofili di Firenze nell' adunanza del 18 agosto 1848).
Come si legge nel Quadro Sinottico qui accanto, Casanti trovò questi sali minerali nell' acqua di Castrocaro, che perciò venne riconosciuta come
salso iodica e quindi di interesse termale.
Non siete mai stati là? Andate a
sorseggiare l' acqua Salubria, la Salsubia, la Beatrice e anche la Ferrugginosa ....
una meraviglia.
Fonte: Emeroteca della Biblioteca Manfrediana di Faenza, periodico
L'Imparziale.
Le esperienze descritte da Casanti sono state riprodotte nel
laboratorio di chimica del liceo Giotto Ulivi di Borgo S.Lorenzo (FI)
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