Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

mercoledì 8 novembre 2017

Damiano Casanti

Un chimico di Marradi
da riscoprire
Ricerca di Claudio Mercatali
  
L'antica aula di chimica
dell'Istituto Salvemini,
ancora esistente in via Giusti,
a Firenze (è un Istituto Tecnico).

Damiano Casanti era un chimico, nato a Marradi nel 1816, compagno di università di Celestino Bianchi e di Giovan Gastone Fabroni, che gli dedicarono il discorso che si può leggere in questo articolo del giornale L'Imparziale, di Faenza.
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una comoda lettura

  
Era il 1842 e Casanti aveva vinto la medaglia d'argento All'Accademia delle Belle Arti e si era iscritto nell'albo dei Farmacisti Toscani. Cominciava così la sua brillante carriera di professore di chimica all'istituto Salvemini di Firenze.
Sappiamo molto di lui perché essendo membro dell' Accademia fiorentina dei Georgofili, ci è giunta una dettagliata Memoria stampata, che è qui accanto. Si parla della sua vita, felice nella prima parte e poi sempre più disgraziata, fino al dramma finale. Leggiamo:

  



L'Accademia dei Georgofili è una Fondazione culturale fiorentina del Settecento, ancora oggi esistente, che ha sede nella Torre de' Pulci, vicino agli Uffizi.



... Damiano Casanti di Antonio e Valeria Maccolini di Brisighella, fu di Marradi e nacque l' 11 febbraio 1816 ...
... si avviò agli studi delle Lettere al Seminario di Faenza ...
... Venne a Firenze e attese agli studi di farmacia ...
... professore di farmacologia (1851 e finalmente professore di chimica generale al Regio Istituto Tecnico di Firenze (che poi si chiamerà Istituto Salvemini) ...
 La vita per lui non fu tutta rose e fiori, perché ai successi professionali fece riscontro la morte del figlio e altro ancora, sicché alla fine ebbe un ictus e:
 ... fu inutile la pietà dei suoi, il ricondurlo all' aspetto del luogo nativo ricercato sempre nell' ora della miseria ... La sera del 10 dicembre 1859 ... la stretta comitiva di parenti e d'amici  pregò pel Casanti l'ultimo vale.

Però ora più della sua biografia ci interessano i suoi metodi di analisi delle acque minerali. Casanti aveva ricevuto  dal Granduca Leopoldo II l'incarico di valutare la qualità delle acque del versante romagnolo dell' appennino, che ai suoi tempi faceva parte del Granducato di Toscana, e anche delle sorgenti di Montecatini. Infatti in questi luoghi a metà dell'Ottocento iniziò l'attività termale come la intendiamo noi oggi, con grande afflusso di gente alla ricerca di relax e benessere.

In particolare il Governo Granducale promosse una serie di indagini sulle risorse di Castrocaro e Dovadola.

Le acque salse bromo iodiche di Castrocaro (oggi in provincia di Forlì) erano già note in età Romana ma furono utilizzate per la prima volta a scopo terapeutico nel 1838.
Ebbero successo rapidamente e l’affluenza della gente crebbe, tanto che nel 1844 fu realizzato un primo stabilimento termale. 

 Nel primo Novecento gli stabilimenti termali di Castrocaro Terme erano già rinomati e furono decorati dal ceramista Tito Chini di Borgo S.Lorenzo nel modo che si vede qui accanto.

Come ragionava un chimico dell'Ottocento? Che analisi poteva fare? 

Per rilevare la presenza di una certa sostanza, la si faceva reagire provocando un effetto visibile, come un colore o un'effervescenza. E' lo stesso metodo che si usa oggi. Per esempio si può dire che un sasso è di calcare se si corrode e produce anidride carbonica sotto l'azione dell'acido muriatico. Oppure si può dire che il fiato contiene anidride carbonica se soffiando con una cannuccia nell'acqua di calce si provoca il suo intorbidamento.

Avete qualche ricordo di chimica di quando andavate a scuola? Se la risposta è "si" potrete forse apprezzare quello che segue, altrimenti no.

Leggiamo direttamente dai suoi scritti i ragionamenti di Casanti e rifacciamo le stesse esperienze con gli strumenti e i reagenti di cui lui poteva disporre:

Saggio 1

"La carta di laccamuffa tenuta in immersione per alcuni momenti nell'acqua proveniente dalla polla del Sassi manteneva immutato il suo colore azzurro ..."

La carta di laccamuffa oggi si chiama cartina tornasole e indica l'ambiente basico o non acido se rimane di colore azzurro, mentre rivela un ambiente acido colorandosi di rosso.

 
Saggio 2

"... ma questa maniera di concludere non era consentita dal modo suo di comportarsi in presenza dell'acqua di calce, la quale, occasionandovi un intorbidamento, ... veniva a dimostrarvi la presenza di acido carbonico libero".

L' idrossido di calcio in soluzione (acqua di calce) reagisce con l' acido carbonico o l' anidride carbonica e si forma carbonato di calcio bianco. Perciò l'acqua si intorbida. Il saggio dà lo stesso effetto se si soffia con una pipetta in un becher d'acqua di calce, perché il fiato contiene anidride carbonica. La reazione è questa:

Ca(OH)2 + H2CO3  ®   CaCO3 + 2H2O

 
 
Saggio 3
 
" ... il cloruro di bario affuso nell'acqua acidulata da prima con acido cloroidrico vi cagionava un lieve intorbidamento dovuto a una polvere bianca e sottile che restava permanente in seno al liquido acido e la comparsa di questo precipitato congiunta alla sua insolubilità nell'acido cloroidrico presente, mostravano che nell'acqua in esame esistevano i solfati".

Il cloruro di bario in presenza dei solfati provoca sempre la formazione di solfato di bianco, insolubile, che precipita in fondo alla provetta secondo questa reazione:

BaCl2 + SO4-2  ®  BaSO4 + 2Cl-



Saggio 4

"Il nitrato d'argento vi produsse un precipitato abbondante di stracci voluminosi e bianchi, insolubili nell'acido azotico puro (acido nitrico) e solubili nell'ammoniaca ..."
 
 
 Il cloruro d'argento è biancastro e insolubile. Scurisce dopo un po' perché è fotosensibile:
AgNO3 + Cl- ®  NO- + AgCl


Saggio 5

"La colla d'amido e l'acido nitrico impuro vi mostravano in chiaro modo la presenza dell' iodio, e ciò per il colore azzurro che manifestavasi nel liquido di saggio ..." 
 
 
 
La colla d'amido (salda d'amido) diventa blu o nerastra in presenza di iodio. Questo saggio merita qualche considerazione in più. Lo iodio I2  disperso nell' acqua minerale bromo iodica si scioglie se si aggiunge un po' di acido nitrico e lo ione I3  che si forma reagisce con l' amido e lo scurisce.

 
Casanti avrebbe potuto usare anche il reattivo di Jean Guillaume Lugol (un suo contemporaneo) che rivela la presenza di amido e lo colora di una tinta scura. Il Lugol è una soluzione di KI e iodio.
Tutto questo per noi è chiaro e possiamo ripetere facilmente i saggi di Casanti nel laboratorio di un liceo. Però teniamo conto che alla metà dell' Ottocento le conoscenze scientifiche erano molto minori delle nostre: l'alluminio era stato scoperto da pochi anni (1827) i Lantanidi e gli Attinidi erano una novità e Mendeleev non aveva ancora pubblicato la Tavola Periodica (1869).

Effetto del Lugol sull'amido

Altri studi di Casanti    
(Dai documenti dell'Accademia dei Georgofili di Firenze)

  • Sulle modificazioni della santonina nell'organismo animale (lettera al prof. G. Taddei).
  • Analisi chimica dell'acqua di Luiano presso Certaldo Val d'Elsa.
  • Acqua salsa iodica di Castrocaro dalla polla di M. Sassi illustrata coll' analisi chimica.
  • Sulla presenza dello zucchero nell'uovo dei gallinacei.
  • Analisi chimica dell'acqua minerale Tintorini.
  • Analisi chimica dell'acqua minerale della Regina di Monte Catini in Val di Nievole. 
  • Sulla ricerca della bile negli umori dell' organismo animale e più specialmente nell' orina. (Memoria all' Accademia medico fisica nell'adunanza del 10 agosto 1851).
  • Studj analitici sulle foglie dei gelsi e su quelle della maclura e dell' olmo. (Memoria 1, Accademia  dei Georgofili,  seduta del 1 febbraio 1846).
  • Esame chimico comparativamente istituito fra la cenere della foglia del gelso, della maclura e dell' olmo, e la materia inorganica ottenuta per la incinerazione del bozzolo e del flugello. (Memoria all' Accademia dei Georgofili di Firenze nell' adunanza del 18 agosto 1848).



Come si legge nel Quadro Sinottico qui accanto, Casanti trovò questi sali minerali nell' acqua di Castrocaro, che perciò venne riconosciuta come salso iodica e quindi di interesse termale.
Non siete mai stati là? Andate a sorseggiare l' acqua Salubria, la Salsubia, la Beatrice e anche la Ferrugginosa .... una meraviglia.


Fonte: Emeroteca della Biblioteca Manfrediana di Faenza, periodico L'Imparziale.
Le esperienze descritte da Casanti sono state riprodotte nel laboratorio di chimica del liceo Giotto Ulivi di Borgo S.Lorenzo (FI)

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