sabato 22 dicembre 2018

1512 I Medici cercano di tornare a Firenze

La Repubblica vuole arruolare
dei soldati. Tumulti a Marradi.
 ricerca di Claudio Mercatali

Scritti inediti
di Nicolò Machiavelli


Nel Quattrocento i Medici furono cacciati da Firenze due volte e ogni volta ritornarono fino ad imporsi definitivamente.
La cosiddetta “seconda cacciata” avvenne nel 1494 e a Firenze nacque la Repubblica, che durò fino al 1512.
Quell'anno la situazione era drammatica perché i sostenitori dei Medici erano tanti e avevano l'aiuto degli Spagnoli. Per difendere la Repubblica serviva gente armata e Niccolò Machiavelli propose di formare una Guardia Civica, per avere un esercito senza mercenari.
Quando l’Ordinanza per l’arruolamento arrivò a Marradi in paese scoppiò un mezzo tumulto, perché una parte dei marradesi era favorevole ai Medici e non voleva combattere per la Repubblica e poi perché così venivano a mancare le migliori braccia per l’agricoltura e si rischiava la carestia.

Ecco come andarono i fatti secondo lo storico dell' Ottocento Antonio Metelli:

“I Fiorentini, per consiglio di Nicolò Machiavelli si erano risoluti di eleggere nelle milizie paesane il fiore della gioventù. Per questo avevano dato incarico a Nicolò, ma quando egli volle metterlo in atto sorsero mali umori. Ai Marradesi, che allora erano gente poco sociabile, pareva che fossero stati iscritti più uomini di quanti il Comune potesse dare, e si dolevano che troppi per famiglia fossero estratti per militare. I clamori andarono crescendo e un certo Gaspare Fabbri di Popolano, fattosi capo, non solo aveva tentato di scompigliare l’Ordinanza, ma venuto davanti a Daniello da Castiglione, connestabile in Marradi, aveva con lui usate male parole. I Fiorentini temevano che tutte quelle genti, lacerate dalle discordie civili, nel raccozzarle insieme si appiccassero fra loro qualche zuffa, che guastasse ogni cosa”.





I Marradesi mandarono degli ambasciatori al Magistrato fiorentino che aveva emesso l’ Ordinanza per ottenere un alleggerimento dell’ aggravio, e Machiavelli in persona il 24 gennaio 1512 scrisse al Comune di Marradi la lettera LVIII, qui accanto:

I Marradesi proprio non ne volevano sapere di spendere e il connestabile (= il funzionario di Firenze), un certo Daniello da Castiglione, aveva dovuto prendere alloggio in un'osteria, a spese sue.


Machiavelli si arrabbiò per questo e impose al comune di Marradi e a quello di Palazzuolo di pagare due ducati d'oro al mese per una sistemazione dignitosa.

Ecco qui accanto la lettera LIX spedita a Daniello che parla di questo e gli raccomanda anche di essere misurato e prudente, perché " ... tu vedi come cotestoro (= i Marradesi) sono poco socievoli ... tanto che a poco a poco e' si assuefaccino a questo ordine ..."






Il popolanese Gaspare Fabbri, che aveva dato il via a una protesta, doveva essere un tipo poco trattabile, tanto che Machiavelli scrisse questa lettera (LX) a Giovanni Ridolfi, commissario nella Romagna fiorentina:
Anche a Modigliana c'era agitazione e protesta per gli arruolamenti.
Machiavelli scrisse a Giovanni Ridolfi per dirgli che erano arrivati a Firenze gli ambasciatori di Modigliana. Avevano detto che il loro Comune non era disposto a fornire milizie. Machiavelli chiese di insistere.
Clicca sulle immagini per ingrandirle e leggerle meglio.



I modiglianesi risposero che in caso di bisogno il loro paese aveva una cinta muraria e una rocca. Machiavelli replicò:
... E avete per securtà vostra sanza dubbio a fare più fondamento in su questo ordine, che in su codesta fortezza, e in su codeste mura.
La Repubblica di Firenze non riuscì ad arruolare la milizia così come Machiavelli avrebbe voluto, né a Marradi né altrove. Dopo pochi mesi Giovanni de' Medici, sconfitti i Francesi di Luigi XII, rientrò a Firenze e la Repubblica venne abbattuta.

Fonti: Antonio Metelli Storia di Brisighella e della Val d'Amone
Giuseppe Canestrini (1857) Scritti inediti di Nicolò Machiavelli

  

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