dei soldati. Tumulti a Marradi.
ricerca di Claudio Mercatali
Scritti inediti
di Nicolò Machiavelli
Nel Quattrocento i
Medici furono cacciati da Firenze due volte e ogni volta ritornarono fino
ad imporsi definitivamente.
La cosiddetta “seconda cacciata” avvenne nel 1494 e a Firenze nacque la Repubblica, che durò fino al 1512.
La cosiddetta “seconda cacciata” avvenne nel 1494 e a Firenze nacque la Repubblica, che durò fino al 1512.
Quell'anno la situazione era drammatica perché
i sostenitori dei Medici erano tanti e avevano l'aiuto degli Spagnoli. Per difendere la Repubblica
serviva gente armata e Niccolò Machiavelli propose di formare una Guardia Civica,
per avere un esercito senza mercenari.
Quando l’Ordinanza per l’arruolamento
arrivò a Marradi in paese scoppiò un mezzo tumulto, perché una parte dei
marradesi era favorevole ai Medici e non voleva combattere per la Repubblica e poi
perché così venivano a mancare le migliori braccia per l’agricoltura e si
rischiava la carestia.
Ecco come andarono i fatti
secondo lo storico dell' Ottocento Antonio Metelli:
“I Fiorentini, per consiglio di Nicolò Machiavelli si
erano risoluti di eleggere nelle milizie paesane il fiore della gioventù. Per
questo avevano dato incarico a Nicolò, ma quando egli volle metterlo in atto
sorsero mali umori. Ai Marradesi, che allora erano gente poco sociabile, pareva
che fossero stati iscritti più uomini di quanti il Comune potesse dare, e si
dolevano che troppi per famiglia fossero estratti per militare. I clamori
andarono crescendo e un certo Gaspare Fabbri di Popolano, fattosi capo, non
solo aveva tentato di scompigliare l’Ordinanza, ma venuto davanti a Daniello da
Castiglione, connestabile in Marradi, aveva con lui usate male parole. I
Fiorentini temevano che tutte quelle genti, lacerate dalle discordie civili,
nel raccozzarle insieme si appiccassero fra loro qualche zuffa, che guastasse
ogni cosa”.
I Marradesi mandarono degli ambasciatori al Magistrato fiorentino che aveva emesso l’ Ordinanza per ottenere un alleggerimento dell’ aggravio, e Machiavelli in persona il 24 gennaio 1512 scrisse al Comune di Marradi la lettera LVIII, qui accanto:
I Marradesi proprio non ne
volevano sapere di spendere e il connestabile (= il funzionario di Firenze), un
certo Daniello da Castiglione, aveva dovuto prendere alloggio in un'osteria, a
spese sue.
Machiavelli si arrabbiò per questo e impose al comune di Marradi e a
quello di Palazzuolo di pagare due ducati d'oro al mese per una sistemazione
dignitosa.
Ecco qui accanto la lettera LIX spedita
a Daniello che parla di questo e gli raccomanda anche di essere misurato e
prudente, perché " ... tu vedi come cotestoro (= i Marradesi) sono poco
socievoli ... tanto che a poco a poco e' si assuefaccino a questo ordine
..."
Il popolanese Gaspare Fabbri, che aveva dato il via a una protesta, doveva essere un tipo poco trattabile, tanto che Machiavelli scrisse questa lettera (LX) a Giovanni Ridolfi, commissario nella Romagna fiorentina:
I modiglianesi risposero che in caso di bisogno il loro paese aveva una cinta muraria e una rocca. Machiavelli replicò:
... E avete per securtà vostra sanza dubbio a fare più fondamento in su questo ordine, che in su codesta fortezza, e in su codeste mura.
La Repubblica di Firenze non
riuscì ad arruolare la milizia così come Machiavelli avrebbe voluto, né a
Marradi né altrove. Dopo pochi mesi Giovanni de' Medici, sconfitti i Francesi di
Luigi XII, rientrò a Firenze e la Repubblica venne abbattuta.
Fonti: Antonio Metelli Storia di Brisighella e della Val d'Amone
Giuseppe Canestrini (1857)
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