con tante belle vedute
Resoconto
di Claudio Mercatali
La partenza
Oggi
è il 17 dicembre ed è caduta la prima neve. Un manto di dieci centimetri copre
i monti e le strade del paese. E’ spuntato il sole, la temperatura è a zero e
quindi non c’è fango. Tempo ottimo per un trekking a Grisigliano.
Dov’è
questo posto? L’imbocco della strada che porta là è quasi in cima al Passo del
Torretto, dove c’è un cartello molto chiaro. L’anello di oggi si potrebbe fare
anche in mountain bike, perché è campestre per metà e poi lungo una salita
tosta ma asfaltata. Sarebbe ottimo anche con le ciaspole se fosse nevicato di
più, però oggi bastano gli scarponi impermeabili.
Beccugiano
Il primo chilometro è una
strada campestre in piano che si snoda di fronte alla villa di Beccugiano, che
fa bella mostra di sé sul versante opposto. E’ un complesso di diversi edifici
del Cinquecento, rivendicato dallo Stato Pontificio per almeno due secoli,
finché alla fine del Settecento il Granducato e lo Stato della Chiesa vennero a
un accordo per la rettifica del confine: il podere di Loiano passò al Comune di
Brisighella e Beccugiano rimase nel Granducato in modo definitivo.
Nell’archivio
storico di Marradi ci sono diversi documenti che parlano di questa disputa, fra
i quali questa lettera di risposta al Gonfaloniere Nuti, di Marradi, che aveva
scritto a Firenze preoccupato:“Magistrato Vostro, si è veduto dalla vostra lettera riguardo ai confini del Granducato con quello della Santa Sede, che si sono ritrovati i Termini rotti a Loiano, al Poggiolo delle Lame e a Beccugiano, e paga bene che li abbiate serbati, ammassati nella villa e datomene conto, ma adesso manco di ordinarvi altro intorno alla questione, perché si va trattando a Roma sulla questione e perciò bisogna aspettare la futura primavera a restaurare questi Termini, lasciandoli ora costì". E che il Signore vi guardi,
Firenze 11 dicembre 1732
Beccugiano,
Loiano, Grisigliano sono tutti toponimi con la stessa origine. Giano nella
antica Roma era il dio bifronte e il suo nome è stato usato tante volte, qui da
noi e altrove, per indicare dei posti con ampia visuale, come sono appunto
quelli che stiamo percorrendo.
Dopo un quarto d’ora di cammino in mezzo alle
belle vedute dei monti si arriva a Casa Checca, una villa di campagna secolare
proprietà della famiglia Zacchini di Marradi.
L’interno è decorato con dei bei dipinti attribuiti a Galileo Chini, visibili nel blog alla voce “Affreschi" dell’archivio tematico.
Un dipinto
nella sala di Casa Checca.
Clicca sulle immagini
se le vuoi ingrandire
Da Casa Checca si vede bene la chiesina di Grisigliano, costruita per
metà nel Cinquecento e per l’altra metà nel 1712, come indica la data incisa
sulla porta di ingresso.
La
campestre che stiamo percorrendo è una via medioevale molto antica,
probabilmente precedente alla attuale strada per Modigliana. Dopo la chiesa
questa via scende in mezzo ai campi fino al podere Le Ville, dove bisogna
deviare per cambiare versante.
Le Ville
La nostra meta ora sono i poderi Zana e Zanella,
che si vedono benissimo da qui.
A
Zana si arriva alla strada provinciale asfaltata, da percorrere in salita per
due chilometri per ritornare al punto in cui è parcheggiata l’automobile. La
camminata è piacevole, c’è il sole pieno e si suda abbastanza anche se la
temperatura è a zero. Con la mountain bike si farebbe prima ma con altrettanta
fatica perché il Passo del Torretto è tosto. La sera scende rapidamente perché il Sole
tramonta dietro ai monti lontani, alle mie spalle. Nel silenzio della campagna mi fa
compagnia la mia ombra sempre più lunga stampata nella strada.
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