combattimenti
nei dintorni della città
Ricerca di Claudio Mercatali
Il 16 dicembre 1944 i neozelandesi della VIII Armata
inglese entrarono a Faenza da Borgo Durbecco, dalla parte di Forlì e
altre truppe inglesi entrarono da Porta Montanara.
I Tedeschi avevano fatto una resistenza accanita,
durata più di un mese, nelle campagne attorno alla città e poi nella periferia
e dentro il centro abitato. La popolazione era sbigottita, stremata, i morti fra
i civili erano stati molti.
Il motivo di tanto accanimento era dovuto al fatto
che la direttrice Faenza – Ravenna era l’ultimo caposaldo della Linea Gotica e
doveva essere difeso dai Tedeschi a tutti i costi. In effetti il fronte si
fermò subito dopo la città, e gli Inglesi si attestarono sul fiume Senio senza
arrivare a Castelbolognese, che dista solo sei chilometri da Faenza.
L’avanzata definitiva ci fu solo dopo alcuni mesi, il 25 aprile 1944, quando il
fronte tedesco fu travolto. I Tedeschi pagarono un prezzo altissimo per questa
resistenza: l’Amministrazione del Cimitero tedesco della Futa, dove ci sono 32.000
tombe, ci dice che nel trimestre settembre – novembre le truppe della Wermacht lungo
la Linea Gotica, soprattutto in Romagna, subirono in media 200 morti al giorno.
Ora lasciamo che la cronaca di questo avvenimento sia
raccontata da un sopravvissuto, che tenne un diario su quanto gli capitò di
vedere in quei giorni a Faenza.
Come si vede qui sopra, l'VIII Armata Inglese, composta anche da reparti Canadesi, Polacchi, Indiani, Neozelandesi e Australiani avanzava in due direzioni: lungo la Via Emilia (frecce rosse) e le valli dell' appennino.
25 novembre
La città è in mezzo ai combattimenti da più di due settimane:
La città è in mezzo ai combattimenti da più di due settimane:
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8 dicembre
... E' impossibile uscire dai rifugi: ogni punto della città è battuto da granate di ogni calibro ...
13 dicembre
... nella notte sentiamo la battaglia accanirsi a sud della città ...
16 dicembre (sabato)
... al mattino si sparge improvvisa la notizia che i Tedeschi hanno abbandonato la città ...
17 dicembre
... e termina il periodo in cui abbiamo più sofferto e più amato ...
Fonte: Emeroteca della Biblioteca Manfrediana di Faenza, per gentile concessione.
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