martedì 4 febbraio 2020

L'origine dei nostri cognomi

L’onomastica di tutti noi
Ricerca di Claudio Mercatali


L'onomastica è lo studio dei nomi delle persone. Partiamo da lontano: come facevano gli antichi Romani? Loro identificavano le persone con tre nomi (tria nomina):
·         Il praenomen cioè il nome proprio, così come il nostro.

·         Il  nomen  che corrispondeva un po' al nostro cognome, ma comprendeva tutta la gens, ossia il parentado, il clan, ed era tipicamernte gentilizio. Però le gentes romane gentilizie antiche erano poche: Iulia, Cornelia, Cassia, Sempronia, Domitia, Valeria, Fabia, Sidonia, Flavia e qualche altra. Quindi con l'andar del tempo, quando la cittadinanza fu concessa a famiglie di tradizioni celtiche, italiche, di schiavi liberati e altro, che non avevano una gens nobiliare venne in uso il nomen del padrone che aveva liberato lo schiavo, o una parola latinizzata  o un’ invenzione di sana pianta.

·         Il cognomen indicava la famiglia in senso stretto e spesso era un soprannome. Per esempio il famoso oratore a noi noto come Cicerone si chiamava Marco Tullio Cicerone, cioè “Marco della gens Tullia con le cisti (cicer) in faccia”.


Ci è giunto il nome di qualche antico romano vissuto qui da noi, nella zona dove dopo mille anni sorse Marradi? Si, ce ne sono due, scolpiti nelle uniche lapidi tombali ritrovate. La prima è in una casa in via Fabbrini, a Marradi e dice:


C (Caia) C.F. Patri (figlia di Caio) Calesternae (dal bel petto). Però qui ci sono due possibilità: dal greco kalòs = bel e stèrnon = petto) o “di Calesterna”, sito forse prossimo a Biforco, ma esistente anche a Borgo Rivola.




La seconda lapide è affissa nella chiesa di San Martino in Gattara e dice:
C (Caio) Libertus (liberato, cioè era uno schiavo) Vocusius (vox usi, discorsivo, socievole)

Chi vuole saperne di più può consultare gli articoli degli archeologi Gori, Gamurrini e della dr.ssa Francesca Cenerini, che sono in bibliografia. Noi ora andiamo avanti con un salto di mille anni, perché nel Medioevo l’onomastica latina cadde in disuso e sorsero altre regole. Una persona veniva indicata in genere con due parole, un nome (suo proprio) accompagnato dal patronimico (il nome di suo padre). Per esempio se io fossi nato allora sarei stato “Claudio di Adelmo” e basta. Il nome della madre non compariva mai, perché le donne con le regole dell’ onomastica classica non contavano e non contano niente. Siete contente?




Per chiarire ecco i nomi degli abitanti di Trebbana nel 1298, che compaiono in un documento notarile conservato nell’Archivio delle Riformagioni come firmatari di un giuramento di fedeltà a Firenze.

Qui da noi il cognome così come lo intendiamo oggi compare pian piano nel Trecento, attribuito solo alle famiglie più ricche, come i Fabroni, i Torriani, i Ceroni, i Bandini, i Razzi, i Tamburini, gli Agnolozzi e qualche altra. Nei secoli successivi l’uso del nome e del cognome prese piede sempre di più e diventò regola al Concilio di Trento (1545 - 1563), cosicché i parroci furono obbligati a registrare i nati e i morti nei Registri delle Anime in questo modo. La prima anagrafe civile venne molto dopo, nel periodo napoleonico (1799 – 1815), poi con i censimenti granducali (1816 – 1860) e dal 1866 con L'anagrafe dei Comuni.



Ecco qui accanto i nomi dei consiglieri comunali di Marradi in carica nel 1556. Quasi tutti hanno già un cognome…

Dunque i nostri cognomi sono quasi tutti di origine tardo medioevale, divenuti ufficiali nel Cinquecento e sono classificabili in questo modo:

Derivati dal nome di un capostipite
Angioli, Baldassari, Baldi, Baldini, Baldocci, Baldoni, Balducci, Bernabei, Biagi, Ciani, Filipponi, Maurizi, Pierantoni, Renzi, Valentini, Vanni.

Derivati da una caratteristica fisica o da un atteggiamento:
Baggiani, Baracani, Bassetti, Bellini, Benedetti, Benericetti, Billi, Biondi, Cappelli, Chiari, Chiarini, Gentilini.


Derivati da una provenienza:

Alpi, Badiali, Frassineti, Mercatali, Montanari, Montaguti, Montevecchi, Quadalti, Ronchini, Fiorentini, Lombardi, Romagnoli, Milani, Rimini.


Attribuiti a trovatelli:

 Casadei, Casadio, Innocenti, Donati, Donatini.

Attribuiti a persone soggette a bando o ex carcerati spediti a Marradi:
Bandini, Galeotti, Malevolti.

Dovuti al mestiere:
Fabbri, Fabbrini, Fabbroni, Ferrini, Maretti, Sartoni, Tagliaferri.


Oggi noi, volenti o nolenti, siamo tutti registrati nei computer delle compagnie telefoniche, delle banche, delle assicurazioni, delle società di servizi (Enel, Hera, Eni, Rai, ACI …)  e quindi per gli studiosi di onomastica è facile ricavare quante notizie vogliono sui cognomi e la loro distribuzione. 
Cercate il vostro che non è elencato qui ? Digitate su internet www. Cognomix e navigate.



Chi vuole approfondire può cercare nel tematico del blog
  •  Nella rubrica Archeologia:   22.04.2014 La stele di Calesterna     31.01.2016   La famiglia di Vocusia.
  • Nelle rubriche di Trekking  e di Storia del ‘500:  08.03.2018  Un trekking lungo il sentiero dei Fiorentini    07.01.2012 I consigli comunali di Marradi. 

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