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di Claudio Mercatali
Nel
1912 Dino Campana frequentò di nuovo l’Università di Bologna. Era già stato qui
nel 1903 – 1904 e poi si era trasferito a Firenze. Era iscritto alla Facoltà di
Chimica, e si fa fatica a immaginare un indirizzo di studi meno adatto a lui.
Infatti non combinò niente e visse per un certo periodo da goliardo assieme a
una nutrita compagnia di studenti romagnoli. Però dal punto di vista poetico
questo fu per lui un tempo positivo, perché nei giornaletti universitari
pubblicò le prime cose e di certo riordinò il quadernetto Il più lungo
giorno, la raccolta di poesie che nel 1913 portò a Firenze a Papini e Soffici,
che la persero.
Lasciamo
stare tutto questo e affidiamoci ai ricordi di Mario Bejor, uno studente di
Bagnacavallo che conosceva il poeta e lo frequentò. Che cosa faceva Dino Campana
a Bologna quando non era all’università e non scriveva poesie? Leggiamo:
Comparve fra noi, se la memoria non mi inganna, sul finire dell'inverno 1911 - 1912; portato dalla comune origine regionale, non da precedenti amicizie …
… pasti da 80 cent
alla "Cervetta" …
… per la verità, Campana, sciatto all'aspetto e rude nei modi non destava simpatia …
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per avere
una comoda lettura
… serbava per l'abbandonata chimica un grande disprezzo…
… In via Zamboni, angolo Via del Guasto, aveva già fatto parlare di sé, sedie all'aria, vetri infranti, costole ammaccate …
… Mario aprimi …
… Prediligeva Verlaine e ne aveva tradotte le poesie …
… Il Bacio … è la sola poesia non sua che Dino sentisse propria …
… In presenza dell'arte sentiva il bisogno di essere solo, perché in quella voleva fondersi …
… Si perdeva volentieri e a lungo a illustrare le teorie estetiche di quel filosofo …
… Aveva vissuto per un anno in montagna, segregato dal genere umano intellettuale, presso il montanaro Pietro Donatini di Cignati di Marradi …
… Divenne col tempo più strano e da diversi compagni scansato. Scomparve.
Bologna! Città di beghine e di ruffiani, mai un omicidio, mai un fatto di sangue! …
… Dopo il 1916 non lo rividi più …
Per ampliare: Una copia anastatica di questo libretto, curata a suo tempo dal dott. Rodolfo Ridolfi, è alla biblioteca comunale di Marradi.
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