di Val di Lamone
per il 1° anno dopo
la Liberazione
dai documenti di Rita Pieri Ravagli
Questo è il giorno dell’entrata degli Inglesi dell’VIIIa Armata nel capoluogo, data ufficiale della Liberazione di Marradi, celebrata per la prima volta un anno dopo, con questo numero Unico del periodico Val di Lamone. Il paese rimase sotto minaccia ancora per qualche giorno e nei dintorni i combattimenti continuarono una settimana. L’abitato era stato abbandonato dai Tedeschi ma era ancora sotto il loro tiro.
Però se per “Liberazione” si intende il Comune di Marradi per intero il tempo si estende di più perché la piana di Sant’ Adriano venne presa dopo una quindicina di giorni con aspri scontri e Lutirano il 20 ottobre.
Insomma la Liberazione qui da noi fu del tutto diversa da quella di tanti altri paesi più fortunati, con la gente che festeggiava gli Americani e gli Inglesi che passavano con le jeep. Per giunta era ancora vivissimo il ricordo delle stragi dei mesi precedenti, dei quali si parla in questi articoli.
per avere
In tutti questi articoli prevale vivissima la riconoscenza verso gli Alleati, perché la sola azione dei partigiani non sarebbe stata sufficiente.
Tuttavia si leggono solo alcuni accenni sui devastanti bombardamenti aerei americani e ora che il tempo trascorso consente una analisi storica più distaccata si deve dire qualcosa anche di quelli. In particolare il primo:
Il 5 giugno 1944 trentotto bombardieri americani Liberator sganciarono sul paese 228 bombe da 1000 libbre (4 quintali l’una), cercando di colpire i viadotti della ferrovia Faentina. Era un lunedì, giorno di mercato …
Fu una azione esagerata e sconsiderata, su una ferrovia che poteva essere interrotta in tanti altri modi, come poi ammisero i commentatori inglesi dopo la guerra. Questo però non attenua in alcun modo le responsabilità dei nazi fascisti per le loro efferate azioni.
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