domenica 10 aprile 2016

Un corredo di età Romana

Nella necropoli 
di S.Martino
 in Gattara
da un articolo di Giovanna Montanari Bermond (1993)



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Nei primi anni Settanta la Sovrintendenza di Bologna iniziò una nuova campagna di scavo nel sepolcreto celtico di S.Martino. Gli scavi erano condotti dall' archeologa Giovanna Montanari Bermond. Ad un certo punto venne scoperta anche una tomba romana di età imperiale, che a rigor di logica non avrebbe dovuto esserci.


Oggi la necropoli di S.Martino si individua solo da questo punto, circondato da una ringhiera di ferro.




L'archeologa la descrisse così, in questo articolo praticamente inedito, perché pubblicato solo nel periodico 
di archeologia OCNUS:



La tomba

"Nell'ottobre del 1970, a est del sepolcreto dell' Età del Ferro, alla distanza di poco più di un metro dallo stesso, si metteva in luce una tomba a cassa (n°42), costruita con mattoni di reimpiego. La cassa era formata da due corsi di mattoni, era alta 0,64m e lunga 1,30m. La chiusura superiore era costituita da una fila di cinque mattoni interi. All'interno furono raccolti pochi frammenti di ossa dello scheletro e alcuni denti che appartenevano a una bambina.
  


Il corredo era composto da un bicchiere di vetro deposto sul lato destro vicino ai piedi e all' altezza del bacino c'era uno spillone d'osso e un cammeo in castone aureo. 

... un bicchiere di vetro ...






Facevano ancora parte del corredo: una collanina di piccole perle di pasta vitrea gialla e blu, un balsamario di vetro, di cui resta solo il collo e una lucernetta a canale aperto. L'oggetto più importante del corredo è un cammeo in castone aureo.

... una collanina di piccole perle ...






ll castone aureo misura 3cm per 2cm ed è formato da una lamina d'oro che riveste tutta la parte posteriore ed è saldata ai lati del cammeo ... è verosimile che il cammeo e i suoi pezzi formassero un braccialetto.
Il cammeo è in calcedonio zonato e vi è scolpito un busto femminile con il volto di profilo a sinistra ... il tipo di pettinatura si trova nei ritratti femminili di età severiana e in particolare ha confronti con le acconciature portate da Iulia Cornelia e Aquilia Severa, mogli dell' imperatore Eliogabalo, la prima fatta assassinare nel 220d.C e la seconda in auge nei suoi ultimi anni di dominio. Il tipo di castone con la cornice di fiori di loto era diffuso nel III secolo d.C e perciò questa è di certo l'età del gioiello.

Gli altri oggetti del corredo funerario sono meno preziosi ma interessanti:

... uno spillone d'osso con la testa a disco bombato, decorato a cerchi concentrici incisi, una collanina a piccoli vaghi di pasta vitrea azzurri e giallognoli. La lucerna a canale aperto anepigrafe è un tipo prodotto alla fine del I secolo dal ceramista Fortis, un modello in produzione fino al III secolo, Per la qualità dell'argilla rossastra usata e il tipo di cottura si può datare il pezzo alla metà del III secolo.
Del balsamario di vetro ci è giunto solo il collo. Completa il corredo un bicchiere di vetro soffiato di forma cilindrica decorato con bolli blu e verdi.


  
Non c'è spiegazione per questi reperti, di età romana, in un cimitero gallico
di diversi secoli prima:

... Resta difficile spiegare la presenza a S.Martino in Gattara, dove mancano notizie di reperti archeologici di età romana, salvo un'iscrizione trovata nei pressi della chiesa e ivi conservata. La presenza di una sepoltura di questo tipo e il castone aureo con un cammeo di particolare raffinatezza ed elementi di ebano, che era un legno di gran pregio, sono indici di un ambente sociale e spirituale di un certo livello di prosperità, che ha consentito la composizione del corredo che avrebbe accompagnato il defunto nell'aldilà, a testimoniare la pietas dei superstiti.


Fonte: Corredo di età romana dalla necropoli di S.Martino in Gattara di Giovanna Bermond Montanari. Dal periodico OCNUS (Bologna) vol.1, 1993

  

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