Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

mercoledì 19 dicembre 2018

Un trekking nella neve a Grisigliano

Un sito antico
con tante belle vedute
 Resoconto di Claudio Mercatali

La partenza

Oggi è il 17 dicembre ed è caduta la prima neve. Un manto di dieci centimetri copre i monti e le strade del paese. E’ spuntato il sole, la temperatura è a zero e quindi non c’è fango. Tempo ottimo per un trekking a Grisigliano.

Dov’è questo posto? L’imbocco della strada che porta là è quasi in cima al Passo del Torretto, dove c’è un cartello molto chiaro. L’anello di oggi si potrebbe fare anche in mountain bike, perché è campestre per metà e poi lungo una salita tosta ma asfaltata. Sarebbe ottimo anche con le ciaspole se fosse nevicato di più, però oggi bastano gli scarponi impermeabili.
Beccugiano
Il primo chilometro è una strada campestre in piano che si snoda di fronte alla villa di Beccugiano, che fa bella mostra di sé sul versante opposto. E’ un complesso di diversi edifici del Cinquecento, rivendicato dallo Stato Pontificio per almeno due secoli, finché alla fine del Settecento il Granducato e lo Stato della Chiesa vennero a un accordo per la rettifica del confine: il podere di Loiano passò al Comune di Brisighella e Beccugiano rimase nel Granducato in modo definitivo.
Nell’archivio storico di Marradi ci sono diversi documenti che parlano di questa disputa, fra i quali questa lettera di risposta al Gonfaloniere Nuti, di Marradi, che aveva scritto a Firenze preoccupato:

Magistrato Vostro, si è veduto dalla vostra lettera riguardo ai confini del Granducato con quello della Santa Sede, che si sono ritrovati i Termini rotti a Loiano, al Poggiolo delle Lame e a Beccugiano, e paga bene che li abbiate serbati, ammassati nella villa e datomene conto, ma adesso manco di ordinarvi altro intorno alla questione, perché si va trattando a Roma sulla questione e perciò bisogna aspettare la futura primavera a restaurare questi Termini, lasciandoli ora costì". E che il Signore vi guardi,

Firenze 11 dicembre 1732


Beccugiano, Loiano, Grisigliano sono tutti toponimi con la stessa origine. Giano nella antica Roma era il dio bifronte e il suo nome è stato usato tante volte, qui da noi e altrove, per indicare dei posti con ampia visuale, come sono appunto quelli che stiamo percorrendo.
Dopo un quarto d’ora di cammino in mezzo alle belle vedute dei monti si arriva a Casa Checca, una villa di campagna secolare proprietà della famiglia Zacchini di Marradi.



L’interno è decorato con dei bei dipinti attribuiti a Galileo Chini, visibili nel blog alla voce “Affreschi" dell’archivio tematico.

Un dipinto
nella sala di Casa Checca.

Clicca sulle immagini
se le vuoi ingrandire
 Da Casa Checca si vede bene la chiesina di Grisigliano, costruita per metà nel Cinquecento e per l’altra metà nel 1712, come indica la data incisa sulla porta di ingresso.


 A fianco: La chiesa vista dalla parte costruita nel 1712. Sopra: La chiesa dalla parte già costruita nel Cinquecento.



 

La campestre che stiamo percorrendo è una via medioevale molto antica, probabilmente precedente alla attuale strada per Modigliana. Dopo la chiesa questa via scende in mezzo ai campi fino al podere Le Ville, dove bisogna deviare per cambiare versante.
Le Ville
  
La nostra meta ora sono i poderi Zana e Zanella, che si vedono benissimo da qui.

A Zana si arriva alla strada provinciale asfaltata, da percorrere in salita per due chilometri per ritornare al punto in cui è parcheggiata l’automobile. La camminata è piacevole, c’è il sole pieno e si suda abbastanza anche se la temperatura è a zero. Con la mountain bike si farebbe prima ma con altrettanta fatica perché il Passo del Torretto è tosto. La sera scende rapidamente perché il Sole tramonta dietro ai monti lontani, alle mie spalle. Nel silenzio della campagna mi fa compagnia la mia ombra sempre più lunga stampata nella strada.
 
La zona nella carta del Catasto
Leopoldino (1830) con l'altimetria
attuale sovrapposta.
In 200 anni qui non è cambiato quasi niente.

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