Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

martedì 31 marzo 2020

La Grande Guerra vissuta da Emilio Benericetti


La Prima Guerra Mondiale nel diario 
ritrovato dal nipote Pietro
Ricerca di Giovanni Pietro Benericetti



Emilio Benericetti nasce nel comune di Portico (FC) il 18 giugno 1894 in loc. “Cannetole, podere della Chiesa”. E’ il quartogenito di sei figli di Filippo e Bellini Anna entrambi contadini che nel 1913, si trasferiscono nel comune di Marradi (FI), nel podere di “Bulbana-Casa Gallo”. Ricordo quando le mie zie mi raccontavano di nonno Emilio che da bambino faceva il chierichetto presso la parrocchia il cui parroco gli aveva insegnato a leggere e scrivere. Presumo che fino a vent’anni abbia aiutato suo padre mezzadro nel lavoro dei campi. Il 17 di giugno 1914 si reca a Rocca S. Casciano (FC) dove viene fatto abile alla prima visita di leva. Il 9 settembre 1914 viene chiamato al distretto militare di Forlì alla seconda visita e viene arruolato. 




Viene destinato al 79° Reggimento Fucilieri, così il 21 settembre 1914 lo chiamano a espletare il servizio Militare a Verona nel 79° Reggimento Fanteria “Brigata Roma”. 








In quel periodo l’Italia non è ancora entrata nel conflitto, anche se “La Grande Guerra” ha già avuto inizio il 28 luglio 1914 con l’apertura delle ostilità da parte dell' Impero austro ungarico al Regno di Serbia, in seguito all' assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo Este, avvenuto il 28 giugno 1914 a Sarajevo. 







Il 24 maggio 1915 l’Italia entra nel primo conflitto mondiale proprio mentre Emilio sta facendo i campi di addestramento a Castana, una frazione di Arsiero (VI), vicino al confine austriaco. La guerra termina l’11 novembre 1918, Emilio viene congedato il 12 settembre 1919, torna a casa e aiuta la sua famiglia a sopravvivere dalla miseria che dilaga nelle nostre campagne in quel periodo. 







Il giorno 21 agosto 1920 a Tredozio (FC) sposa Emma Cappelli e vanno ad abitare come mezzadri a Sasseto – Galliana - Marradi. Hanno 7 figli: Rosa 1920, Domenico 1922, Cesare 1924 (mio padre), Ida 1926, due bimbe morte; Giuseppa n.m.1928 e Anna deceduta a 6 mesi nel 1932. 







Nel 1933 nasce l’ultima figlia Anna Maria. Emilio muore di tubercolosi il 29 marzo 1935 a Lutirano il Balzo Marradi, a quarantuno anni, lascia 5 figli, due maschi e tre femmine, la più grande Rosa di 15 anni e la più piccola Anna Maria di 17 mesi che non ha mai potuto conoscere suo padre, perché di Emilio non è stata trovata neanche una foto. 









Così per sopravvivere Emma tiene con sé la piccola Anna, manda le due figlie più “grandi” a servizio presso famiglie benestanti a Firenze e i due figli a fare i “garzoni”, uno a Fognano e l’altro a S. Cassiano di Brisighella. 




Siamo venuti a conoscenza del diario di nonno Emilio perché il secondo cugino di mia zia Anna, Elio Tassinari di Lugo (RA) stava facendo delle ricerche storico-anagrafiche in comune a Marradi su sua nonna materna Maria Angiolina Benericetti (sorella minore di Emilio) e casualmente avemmo l’occasione di conoscerci. 








Con una certa emozione notai subito in lui una certa somiglianza con mio zio Domenico (Menghì 1922-1999) e lo feci conoscere a mia zia Anna. Ne seguì una bella amicizia e frequentazione fra cugini fino allora sconosciuti, che è durata fino alla morte di Anna (2016).







Un giorno Elio comunicò a mia zia Anna che sua nonna Maria Angiolina Benericetti gli aveva lasciato un taccuino dove Emilio aveva scritto le esperienze vissute durante la prima guerra mondiale e gliene fece regalo.




Ho trascritto il diario di mio nonno Emilio perché ho ritenuto giusto, anche a distanza di oltre 100 anni, rendere onore a lui, a tutti quelli che hanno combattuto in una guerra di cui a stento conoscevano le ragioni e lasciare una piccola testimonianza di tutto ciò che hanno passato in quel periodo quelli della loro generazione.





Per rimanere più fedele possibile al diario ho riportato gli errori ortografici, grammaticali, punteggiatura, maiuscole, ecc. scritti nell’ italiano un po’ “naif” di mio nonno.








Il diario, un piccolo taccuino di 8x12,5 cm. composto da 53 pagine a quadretti piccoli, scritto con inchiostro nero o blu e pennino in entrambi i lati, inizia con preghiere, preghiere per i militari, raccomandazioni, fino a pagina 8, poi seguono gli episodi di vita militare fino alla pagina 37, da pagina 38 fino a pagina 53 poesie militari, ancora preghiere e lettere ai familiari.





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Dedico questo lavoro di trascrizione e ricerca a mio nonno Emilio Benericetti, in memoria del suo impegno civile nel difendere la Patria, a testimonianza di quando  anche nei momenti più difficili, siano stati alti il suo coraggio e senso del dovere, senza mai perdere l’umanità; a mia nonna Emma Cappelli che da sola ha allevato cinque figli; a mio padre e ai miei zii che da bambini, separati per anni dalla loro famiglia, non si sono mai persi d’animo e ai miei figli che da tutto questo traggano insegnamento. 

Marradi 29 marzo 2020                                             Giovanni Pietro Benericetti

1 commento:

  1. La mia bisnonna era Marianna Benericetti (1826-1895) di Popolano. Cerco persone che si interessano di queste famiglie per scambio di notizie. giannini.vittorio@icloud.com Grazie!

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