Lanfranco Raparo, Marradi
lunedì 1 dicembre 2025
La storia della Romagna Toscana
mercoledì 12 novembre 2025
1917 I profughi di Caporetto nella nostra zona
B L’intervento dello Stato per mezzo delle Prefetture, che contattavano i Comuni. A questo canale si accede con le Anagrafi Storiche comunali e i Registri di immigrazione.
Si ringrazia la signora Vilma Neri che ha suggerito il tema di questa ricerca.
sabato 1 novembre 2025
Dante e l’Acquacheta
Don Nadiani, nativo della valle del Montone e curato di San Benedetto in Alpe per tanti anni, era un appassionato studioso di Dante. Era anche nel posto giusto, perché nella Divina Commedia il territorio di San Benedetto in Alpe è descritto in tre terzine, un po’ difficili da interpretare, che parlano della cascata dell’ Acquacheta, dei Romiti e del fiume Montone.
domenica 12 ottobre 2025
La Brigata Partigiana Bianconcini
Ricerca di Claudio Mercatali
Questa
è la drammatica e gloriosa fine della brigata partigiana Bianconcini, che fu
attiva sull’appennino nella primavera – estate del 1944 e poi fu travolta in
ottobre nella zona di Purocielo, pressata dalle forze tedesche che l’avevano
accerchiata. Lasciamo dire le cose ai testimoni di allora e leggiamo:
mercoledì 1 ottobre 2025
Un Trekking lungo la Linea Gotica
venerdì 12 settembre 2025
Dino Campana in cammino per La Verna
… e così il giorno 16 settembre 1910 Dino Campana cominciò il pellegrinaggio a La Verna partendo da Campigno, dove era arrivato il giorno prima, come ci dice nei Canti Orfici:
Era pieno di pensieri e di ricordi amari. Due guardie della Questura di Firenze lo avevano accompagnato a Marradi il 14 giugno, espulso dal Belgio, dove era stato ricoverato per un mese nel manicomio di Tournai e detenuto per qualche tempo nel carcere di Saint Gilles. Forse in famiglia gli diedero qualche soldo volentieri quando partì per questa mèta e sperarono che con questo pellegrinaggio ritrovasse un po’ di serenità e di equilibrio. In effetti dal diario del viaggio a La Verna emergono più volte scorci di riflessione e osservazione serena descritti in una prosa di altissima qualità letteraria.
Guardo oppresso le rocce ripide della Falterona: dovrò salire, salire. Nel presbiterio trovo una lapide ad Andrea del Castagno. Mi colpisce il tipo delle ragazze: viso legnoso, occhi cupi incavati, toni bruni su toni giallognoli: contrasta con una così semplice antica grazia toscana del profilo e del collo che riesce a renderle piacevoli! forse.
Alzando gli occhi alla roccia a picco altissima che si intagliava in un semicerchio dentato contro il violetto crepuscolare, arco solitario e magnifico teso in forza di catastrofe sotto gli ammucchiamenti inquieti di rocce all’agguato dell’infinito, io non ero non ero rapito di scoprire nel cielo luci ancora luci. E, mentre il tempo fuggiva invano per me, un canto, le lunghe onde di un triplice coro salienti a lanci la roccia, trattenute ai confini dorati della notte dall’eco che nel seno petroso le rifondeva allungate, perdute. Il canto fu breve: una pausa, un commento improvviso e misterioso e la montagna riprese il suo sogno catastrofico.

























































