La
sala "benessere"
dell'Ospedale
S.Francesco
Ricerca di di Mario Catani
e Claudio
Mercatali
Alla fine dell'Ottocento
l'evoluzione continua dell' arte medica impose all' Ospedale
San Francesco degli investimenti impegnativi.
Siccome l'ospedale era sotto il controllo del Comune di Marradi, gran parte dei soldi necessari agli acquisti venivano dal Municipio. Per questo il Direttore Sanitario in carica, ossia il primario chirurgo dr. Bertolucci, nell'agosto 1896 prese carta e penna e scrisse al Sindaco questa lettera. Che cosa chiedeva? Leggiamo:
Siccome l'ospedale era sotto il controllo del Comune di Marradi, gran parte dei soldi necessari agli acquisti venivano dal Municipio. Per questo il Direttore Sanitario in carica, ossia il primario chirurgo dr. Bertolucci, nell'agosto 1896 prese carta e penna e scrisse al Sindaco questa lettera. Che cosa chiedeva? Leggiamo:
E' per questo che riconosco in me il dovere di denunziare a chi
è preposto alla pubblica salute tutti i mezzi per migliorare la cura
delle malattie e di sottoporre alla Vostra considerazione come questo
ospedale manchi della più elementare sala idroterapica e come di
questa oggi più che mai se ne senta il bisogno da che un tale mezzo
di cura si impone ad un numero considerevole di malattie.
Più volte
ho reclamato all' onorevole Congregazione di Carità questo
provvedimento ma le ristrettezze del Bilancio dello Spedale non hanno
mai permesso di potere sperare neppure in tempi lontani questo
benefizio.
D'altra parte vedo ogni
giorno come molti debbono eseguire cure incompiute per non avere
mezzi di recarsi altrove ad eseguirle esattamente, vedo altri che per
piccolo malore devono abbandonare interessi e famiglia per recarsi
dove quel mezzo di cura può effettuarsi, una più di tutto mi
accuora il vedere per certi malati il bisogno urgente di un bagno
immediato, il quale forse può evitarne la morte se eseguito
sollecitamente, dover aspettare non meno di due ore prima che il
bagno attuale sia pronto e sottoporsi al pericolo di una malattia
grave per frigerazione, dovendosi eseguire quel bagno con metodo
preadamitico in ambiente diverso da quello dove si posa il malato per
non avvelenare l'aria con le emanazioni gassose della combustione.
Non parlo del pubblico
fuori dallo Spedale, che a Marradi non ha dove eseguire nell'inverno
e convenientemente un semplice bagno di pulizia né ha il modo di
curare nessuna malattia d'indole nervosa eruttiva ecc.
Nel passato sebbene si
avesse nello Spedale un ristretto e incomodo ambiente da bagno, non ostante il pubblico si adattava e
contribuiva con le tasse in media annua di lire 40,00 ciò che
dimostra come il denaro speso per una sala da bagno non sia tutto
perduto e come il Comune possa economizzare sussidi e spedalità per
inviare malati in altri luoghi.
La facciata dell'Ospedale all'epoca.
Sopra la finestra con la grata, a piano terra, c'è scritto "bagno".
La spesa suindicata per questi lavori mi viene assicurata sufficiente da competente persona e le due sale suindicate potrebbero eseguirsi nell'attuale magazzino dei combustibili con accesso separato per il pubblico. Parendo che specialmente a coloro che sono preposti al pubblico interesse sia inutile raccomandare di più il miglioramento del nostro Spedale troppo dimenticato dalla pubblica e privata carità, spero che la mia sollecitazione troverà il favore dell'Onorevole Consiglio Comunale nella sicurezza di rendere un servizio alla scienza e al paese.
Con distinto ossequio
della S.V
Il direttore sanitario
D.Bertolucci
Per dare maggior forza alla richiesta intervenne anche la Congregazione di Carità, ossia l'ente che amministrava l'ospedale e il Presidente G. Cavina Pratesi scrisse al sindaco la lettera qui accanto per appoggiare la richiesta.
Piacque molto anche l'idea del dottore di aprire al pubblico l'impianto idroterapico, cosicché vi potessero accedere a pagamento anche i marradesi non ricoverati, in modo da contribuire al mantenimento:
" ... una non
indifferente entrata proviene da bagnanti
non poveri e non ricoverati nell'ospedale ...".
non poveri e non ricoverati nell'ospedale ...".
Dunque il Comune concesse
il finanziamento e nel 1897 partirono i lavori, che furono condotti a
termine lo stesso anno. Gli idraulici di Marradi non avevano idea di
cosa servisse per una sala idroterapica e quindi furono chiamate da
Firenze le ditte di Alessandro Spolveretti e Filippo Tempestini.
Dalle fatture apprendiamo che vennero montate rubinetterie in ottone, acquistata una vasca di graniglia, il massimo per l'epoca, e i muri furono rivestiti di piastrelle. Insomma non si lesinò nelle spese e fu allestito un impianti dignitoso.
Dalle fatture apprendiamo che vennero montate rubinetterie in ottone, acquistata una vasca di graniglia, il massimo per l'epoca, e i muri furono rivestiti di piastrelle. Insomma non si lesinò nelle spese e fu allestito un impianti dignitoso.
Le
fatture per gli impianti della sala idroterapica.
I marradesi non
ricoverati gradirono abbastanza questa novità e la sala negli anni
seguenti divenne un bagno pubblico al quale si poteva accedere a
pagamento.
C'erano diverse tariffe,
a seconda del servizio: senza biancheria, bagno caldo con biancheria,
bagno e doccia ... come si può leggere nell' elenco qui sotto in
cui sono elencati i nomi di chi fece il biglietto di entrata nel
1898.
La sala idroterapica era
diventata una specie di "area benessere" nella quale
passare qualche ora in relax.
Sfogliando le vecchie fatture si trova
anche questo conto, spedito dalla ditta G.Martinez Vernetti e C. che
comunica alla Congregazione di Carità che finalmente sta per
arrivare a Livorno il piroscafo con la merce ordinata, e cioè ...
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Fonte: Archivio
storico dell'Ospedale S.Francesco di Marradi