Una importante modifica
del centro storico
di Marradi
da una ricerca di Mario Catani
Il centro di Marradi con il Rio Salto scoperto.
La fotografia è prima del 1897 e quindi è una delle più vecchie del paese.
Come si sa il Fosso della Badia del Borgo, il Rio Salto, scorre sotto il centro storico di Marradi.
Fu coperto nel 1855 - 1857 fino alla Chiesa delle Monache e poi da lì fino al Lamone del 1897 - 1900.
L'edificio delle scuole e il piazzale
ricavato dal fosso coperto (1911).
In quegli stessi anni fu costruito l'edificio delle scuole elementari, ora sede della Biblioteca, del Centro Studi Campaniano e del Centro Studi per il Castagno. Questa che segue è la relazione dell' ingegnere di Borgo S.Lorenzo che fece il progetto della nuova scuola e della copertura del fosso. Leggiamo:
Ampliamento e sistemazione del locale scuole e copertura del
fosso denominato Il Salto
Progetto e perizia
Relazione
L' Illustrissimo Signor Sindaco
del Comune di Marradi, con lettera d'
Ufficio del 27 gennaio 1897 dava comunicazione al sottoscritto ingegnere di
studiare il progetto e perizia per la sistemazione e l'ampliamento dell'attuale
fabbricato adibito a scuole comunali, e per la copertura del fosso detto del
Salto, ivi esistente, e il sottoscritto stesso, dopo compiuti i rilievi locali
e tutti gli studi di tavolino, presenta oggi all'approvazione dell' Onorevole
Consiglio Comunale il progetto e perizia medesimi, corredato delle Tavole e
disegni esplicativi le opere di eseguirsi all'uopo.
La mancanza assoluta della
maggior parte degli ambienti nell' antico stabile destinato per le aule delle
varie e numerose classi di cui si compongono le scuole elementari di Marradi ha
costretto l' Amministrazione Comunale a
divenire alla esecuzione di un locale che corrisponda più facilmente alle odierne
esigenze della istruzione primaria, e profittando di una porzione di terreno
ora adibito a giardino annesso al contiguo Convento delle monache, ha stabilito
di formare ivi il nuovo fabbricato e relativo ampliamento del vecchio.
Necessità assoluta, in relazione
alle prescrizioni numerosissime oggi richieste a tutela dell' igiene pubblica, è
di coprire per una sostanziale lunghezza il fosso denominato del Salto, che
scorre al piede del vecchio fabbricato scuole, e che è il ricettacolo di
immondizie e degli scoli pestilenziali delle case sul lato destro del fosso,
dalle quali vi si immettono perfino i pozzi neri, sorgenti di miasmi a
detrimento indiscutibile per la pubblica salute in generale e in particolare
per quella degli abitanti delle case limitrofe.
E il consiglio comunale ha
molto saviamente pensato, insieme alla sistemazione del fabbricato scuole, di
coprire il detto fosso, procurando così, oltre a un benessere al paese, un
accesso alle scuole comunali e un miglioramento dei fabbricati in quella località.
Per il modo attuale di essere del
vecchio fabbricato scuole e per la limitata e determinata occupazione del
terreno oggi annesso al Convento, imposta dalla futura vendita di esso alle
Monache ivi residenti, e se vuolsi anche per non incontrare una spesa ingente,
non si è potuto formare un insieme di ambienti sufficientemente raccolto, ma si
è dovuto estendersi longitudinalmente, creando una fila di stanze in numero
sufficiente all'uopo, con annessi al servizio dei maestri e dei custodi. Lo
studio della pianta del piano terreno offre sei ambienti, quattro dei quali, i
più grandi, da adibire per le aule dei maschi: così il primo piano dà pure sei
aule allo stesso scopo per le femmine. Le dimensioni delle stanze sono in
relazione al numero degli alunni e, come oggi si esige, si è assegnato a
ciascuno di essi un metro quadro di superficie,
lo spazio per la cattedra e sei
metri cubi di aria, come tanti si richiedono per ognuno, onde i fanciulli, in
ogni ora di lezione, possano in qualunque stagione, respirare aria buona. E
tali condizioni imposte dalla comodità e dall'igiene, giustificano la grandezza
e l'altezza molto sfogata degli ambienti stessi.
Così pure la luce, che nella
disposizione dei banchi di scuola si procurerà che si proietti sempre da sinistra,
è in relazione agli ambienti nelle proporzioni volute dalla capacità dei
medesimi e dal numero degli alunni.
Per il dislivello che si verifica
fra il piano terreno del vecchio locale e il nuovo, si è provvisto alla
comunicazione relativa a mezzo di una comoda scaletta, per l'unica ragione di
non alzare di troppo il nuovo piano e non incorrere così in spese maggiori, che
sarebbero indispensabilmente occorse per sempre assegnare alle stanze l'altezza
voluta.
Del resto i vari disegni annessi
esplicano chiaramente il resultato degli studi richiesti e in essi è compresa
una tavola destinata alla facciata principale prospiciente il fosso, che si
osserva semplice, di poca spesa e di sufficiente carattere.
Le stanze tutte saranno
impiantite a mezzane arruotate, coperte con soffitto a stoia, e con impalcature
a longarine con volticciole.
La tettoia, che prima era a due
falde o a capanna, si ridurrà col nuovo progetto a padiglione.
L'ingresso per i maschi si
effettuerà (obbligatoriamente per il dislivello suddetto) dalla parte a destra
della parte centrale del fabbricato sulla nuova strada che si forma dalla
copertura del fosso (vedi facciata) e quella delle femmine avrà luogo
dall'attuale ingresso nel ridotto per l'accesso al convento, o dall'ingresso
attuale sulla piazza Fabroni, dovendosi costruire all'uopo una scaletta che si
vede accennata nel vestibolo dopo salita la branca di fronte all'accesso
attuale.
Un tramezzo di mattoni
nell'attuale andito separa affatto il locale destinato ai maschi da quello
delle femmine, come è separata con un muro trasversale la porzione di giardino
per ambo i sessi, e che non si è potuto assegnare di maggiore superficie per le
ragioni addotte più sopra.
La presenza del Cimitero, come è
indicato nella pianta, non può destare alcun sospetto né dubbio in rapporto
alle prescrizioni sull'igiene, perché la tumulazione è cessata fino da epoca
remotissima e di esso oggi non restano che la cappellina circondata dal terreno
asportato e ridotto ormai a prato.
Il progetto escogitato per la copertura
del fosso, dopo vari studi, è resultato quello nei disegni indicato, che si
ritiene più rispondente all' uopo e il più economico. Consiste in una andante
volta di 0,30 integrata all' imposta con una zona di 0,45 poggiante o su spalle
isolate o su murature aderenti all' alto muraglione di sponda al fosso, aventi
esse in questo caso il doppio ufficio di sostenere, cioè, la volta e di
rafforzare in alcuni punti il muraglione stesso in specie dalla parte del fabbricato
scuole.
Negli interstizi fra le spalle e muro vecchio, come si vede in disegno,
si è disposta una muratura a secco, che darà così anche sgorgo alla acque di
filtrazione.
A mezzo di fognette in calcina si
porteranno allo scarico sotto il ponte gli scoli di acqua, di pozzi neri e di
acque piovane.
Una massicciata regolarmente
costruita è destinata, per economia, a pavimentare il nuovo tratto di strada e
tutta la superficie risultante verrà circondata da un marciapiede risaltato con
al piede una zanellina.
A difesa poi del transito sulla nuova strada, senza
sfondo, si è provvisto con la costruzione di un parapetto di sufficiente
altezza ricorrente su tutto il muro di testa a valle della nuova volta.
Infine, come vedesi nel disegno
della facciata, poche sono le aperture che danno luce all'andito, ossia, esse
sono appunto quelle che occorrono all'effetto, mentre la maggior parte delle
finestre e la porta a terreno a sinistra resteranno chiuse, sia per la ragione
suesposta, sia, in specie al terreno,
per la corrispondenza degli impiantiti del vecchio stabile. Però nel
disegno della facciata detti vani compariscono in numero assai notevole, ma è
facile comprendere essere stati indicati per la euritmia a disposizione delle
parti che devono comporla.
Borgo S.Lorenzo 16 settembre 1897
L'ingegnere Sassoli
Fonte: Documenti dell'Archivio Storico del Comune di Marradi