Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

lunedì 1 dicembre 2025

La storia della Romagna Toscana

500 anni di governo fiorentino

Da un documento
della biblioteca di Castrocaro


Giorgio Vasari, allegoria 
della Romagna Toscana
Palazzo Vecchio, salone dei Cinquecento

E' noto che alla fine del Trecento e all'inizio del Quattrocento la Signoria di Firenze si estese oltre l'Appennino su 14 comuni del versante romagnolo, con vicende e tempi diversi.
Nacque così una provincia un po' anomala, che comprendeva  dei comuni della Romagna. Da qui il nome, che senza questa premessa potrebbe essere frainteso. In un primo tempo il capoluogo amministrativo fu a Castrocaro, o per meglio dire a Terra del Sole, castello fondato dal granduca Cosimo I. Poi i granduchi di Lorena riordinarono il territorio e il capoluogo divenne Rocca San Cassiano. Leggiamo questa storia nel documento dell'Archivio di Terra del Sole:





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Tutto finì nel marzo 1923, quando il primo governo Mussolini aggregò dodici dei quattordici comuni di questo comprensorio alla Provincia di Forlì. Rimasero esclusi Marradi e Palazzuolo. Ecco il testo del Regio Decreto:






mercoledì 12 novembre 2025

1917 I profughi di Caporetto nella nostra zona

1917 Arrivano le famiglie 
in fuga
dal Friuli e dal Veneto

Ricerca di Claudio Mercatali
e Mario Catani




La battaglia di Caporetto fu combattuta nella Prima Guerra Mondiale dagli eserciti Austro ungarico e Tedesco contro il Regio Esercito Italiano. Cominciò il 24 ottobre 1917, si concluse il 12 novembre al Piave e fu la più grave disfatta nella storia del nostro esercito, che ebbe circa 30.000 morti. La rotta produsse quasi 300.000 prigionieri e 350.000 sbandati, oltre a 230.000 profughi istriani e veneti, in fuga dagli Austro tedeschi, che li spingevano avanti per aumentare la confusione fra i soldati italiani. 
I profughi furono soccorsi e smistati in varie parti d’Italia e tornarono alle proprie case dopo un anno, a guerra finita. Una parte giunse in Romagna e fu distribuita anche fra i paesi della nostra zona. Le informazioni su di loro si possono trovare in due modi, seguendo:

A   Le iniziative delle Associazioni di carità, dei Comitati cittadini, della Chiesa, delle Parrocchie e dei singoli cittadini. Se ne trova traccia in tanti articoli di cronaca locale.

B   L’intervento dello Stato per mezzo delle Prefetture, che contattavano i Comuni. A questo canale si accede con le Anagrafi Storiche comunali e i Registri di immigrazione.

Gli articoli sui giornali di Faenza



































































Gli articoli sui giornali di Borgo San Lorenzo















Le iniziative della Prefettura e del Comune di Marradi


Il Prefetto inviò a Marradi alcune famiglie di profughi veneti, che furono alloggiate nel capoluogo e a Crespino sul Lamone.


In paese c'era già dal 1916 un gruppo di prigionieri austriaci, catturati al tempo della conquista di Gorizia e alloggiati a Biforco e a Camurano, dove svolgevano dei lavori di manutenzione lungo la strada per Firenze.




Si ringrazia la signora Vilma Neri che ha suggerito il tema di questa ricerca.




sabato 1 novembre 2025

Dante e l’Acquacheta

Una interpretazione 
delle terzine del poeta

Dai documenti di Pompeo Nadiani



Don Nadiani, nativo della valle del Montone e curato di San Benedetto in Alpe per tanti anni, era un appassionato studioso di Dante. Era anche nel posto giusto, perché nella Divina Commedia il territorio di San Benedetto in Alpe è descritto in tre terzine, un po’ difficili da interpretare, che parlano della cascata dell’ Acquacheta, dei Romiti e del fiume Montone.

Per questo don Pompeo si sentì accreditato a dare una sua interpretazioni dei versi del Poeta, credibile e ben esposta. Leggiamo:







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La lapide con le terzine di Dante si trova anche nella piazzetta di San Benedetto in Alpe, dalla quale inizia uno dei percorsi più noti per l' Acquacheta.


Taglio della Regina è un sito ai piedi del monte Lavane dove di certo furono voltate le acque a un torrentello che scendeva dal crinale verso la frazione di Albero e che non a caso si chiama Fosso di Voltalto.
La cascata dell' Acquacheta era una attrazione turistica già ai primi del Novecento. Anche Dino Campana fece un trekking là, con un gruppo di amici faentini.
C'è una famosa foto che lo ritrae con loro, è qui sotto.



La località I Romiti è il punto di incontro di tre comuni: San Godenzo, San Benedetto in Alpe e Marradi.













Dino Campana all'Acquacheta 
il 3 gennaio 1912
E' il secondo a partire da destra, seduto.
(foto della famiglia Bausi)