Il tracciato della ferrovia
sotto il paese
dai Documenti dell'archivio storico
del Comune di Marradi
Il Ponte di Villanceto
agli inizi del '900
Un tracciato ferroviario richiede delle pendenze minime, del 2 o 3%
Questo significa che in cento metri il dislivello può essere solo di due o tre metri, impercettibile o quasi per una persona che cammina.
Invece una strada di montagna qui da noi si considera agevole, a piedi o in bicicletta, se non supera il 4 o 5%
Un sentiero da trekking si accetta fino al 20% o anche al 30% se il posto merita.
Sapendo che la stazione di Marradi è alla quota di 321m sul livello del mare (c'è scritto sul muro vicino alla sala d'aspetto) e la stazioncina di Biforco, distante 2,5km, è a 371m, è facile calcolare che la pendenza media della ferrovia qui è di: 50m : 2500m x 100 = 2%
Per ottenere questo risultato l'ing. Baccarini, progettista della linea Faentina, disegnò un percorso serpeggiante, che in pratica passa sotto al paese e taglia a metà la valle al ponte di Villanceto.
Le curve ferroviarie hanno un raggio largo e in treno non si sentono, però nelle planimetrie antiche qui accanto si vedono bene.
Da Marradi a Biforco non c'è nemmeno un metro di ferrovia che sfrutti la pendice naturale, è tutto un susseguirsi di gallerie e ponti. Il primo ponte, detto della Lontria è di ferro.
Segue la Galleria della Colombaia, che sbocca sul Ponte degli Archiroli, poi la Galleria degli Archiroli, che finisce al Viadotto di Villanceto, e la Galleria dell'Annunziata.
In una valletta molto stretta ci sono il Ponte e la Galleria di Val di Vinco e finalmente la stazioncina di Biforco. Quattro gallerie e altrettanti ponti in poco più di due chilometri.
In una valletta molto stretta ci sono il Ponte e la Galleria di Val di Vinco e finalmente la stazioncina di Biforco. Quattro gallerie e altrettanti ponti in poco più di due chilometri.
Dal 1885 - 1890, quando fu costruito
questo tratto di ferrovia,
qui non è cambiato niente.
questo tratto di ferrovia,
qui non è cambiato niente.
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Per collaudare un ponte ferroviario
si caricava al massimo, e i tecnici
constatavano dal vero se reggeva.
Questi qui accanto sono gli ingegneri
che verificano il Ponte della Schiavonia
appena ultimato.
La Galleria di Val di Vinco è all'altezza
della diga dell'Annunziata, nascosta
in una valletta strettissima
che parte appunto dal podere
che ha questo nome.
Qui si vede la ferrovia non ancora
finita. Ci sono i binari di servizio
del cantiere, sui quali un somarello
finita. Ci sono i binari di servizio
del cantiere, sui quali un somarello
traina un carretto.
La galleria di Biforco, appena dopo la stazione era un punto critico, anche per i treni con motore diesel in servizio prima del Minuetto.
Capitava ogni tanto che le automotrici scivolassero sul binario ghiacciato
e stentassero a ripartire.
Deve essere successo così anche a questo
treno a vapore (anni Trenta)
Fonte; Le planimetrie (1908) sono frutto di una ricerca di Mario Catani, archivista del Comune di Marradi. La foto vengono da: Tarabusi, Marradi com'era e da Panconesi Colliva, La Faentina.
Complimenti sinceri per la ricerca e per il blog in generale, tutto veramente interessante!
RispondiEliminaEventualmente ci sono documenti anche sul resto del tracciato? Sono nato a Gattaia e mi piacerebbe molto saperne di più. Grazie.