del ponte di ferro
resoconto
di Claudio Mercatali
Questo
ponte è uno dei più noti della Faentina, ad arco fino a metà e poi in ferro poggiato da una parte su un pilone di
cemento e mattoni e al capo opposto direttamente su roccia. Fu
costruito negli anni 1887 – 1892 assieme al viadotto di Villanceto, al Ponte
delle Fossa (Camurano) al Ponte delle Frèra (Fantino) e ai ponti vicino alle
stazioni di Fantino e Crespino, che oggi sono di cemento perché rifatti dopo
che i Tedeschi nel 1944 fecero saltare in aria quelli originari di ferro.
Il Ponte della Lontria in costruzione
(1887 - 1892)
Alla
fine dell’Ottocento le costruzioni in tralicci di ferro erano la grande novità, come dimostrò l’ingegnere Auguste Eiffel nel 1889 realizzando
in due o tre anni la sua famosa torre. Poi cominciò l’epoca del cemento armato
e le costruzioni in ferro vennero realizzate di meno. Oggi sappiamo che il
cemento armato dura circa quarant’anni e poi richiede degli interventi
strutturali importanti e quindi come materiale da costruzione è molto meno
alternativo di quanto si credeva.
Senza
voler entrare nel merito dell’ingegneria possiamo notare che il ponte di
Valbura (Crespino) ricostruito in cemento nel 1956, alla fine degli anni
Novanta è stato completamente ristrutturato mentre il Ponte della Lontria è
andato avanti fino al 21 luglio 2019 con una manutenzione minore.
Sopra
i suoi tralicci ormai arrugginiti passarono i primi treni in transito sulla
Faentina, e poi sessanta treni al giorno negli anni 1915 – 1918 quando era
indispensabile portare al fronte i soldati della Prima Guerra Mondiale e i
relativi rifornimenti.
Nella Seconda Guerra Mondiale la linea venne
intensamente usata dai Tedeschi per spedire a sud armi e soldati e per questo
gli Americani nel 1944 cercarono di interromperla con dei tragici bombardamenti
su Marradi, anche sul Ponte della Lontria, che non venne colpito.
Nel
2019 questo pezzo di storia marradese ha finito il suo servizio ed è stato
sostituito con un nuovo ponte in ferro. Le Ferrovie dello Stato hanno scelto la
tecnica della sostituzione per intero, cioè rimuovendo il ponte vecchio senza
smontarlo e mettendo al suo posto quello nuovo già assemblato nel piazzale
della stazione di Marradi.
Bellissimi articoli di storia locale e di attualità. Caro Claudio ti faccio i complimenti per la chiarezza.A ottobre per interessamento di un Comitato di Modigliana che tu certo conoscerai,si eseguiranno i lavori di restauro alla lapide del Muraglione sulla strada 67,progettata dall'Ingegner Manetti per volere del Granduca Leopoldo II di Toscana che ricorda il superamento del giogo appenninico dell'alpe di San Godenzo, per congiungere la Toscana con la Romagna e favorire i commerci di grano, bestiame vaccino, ovino,di pollame-in una vecchia fotografia si vedono i tacchini che arrivano a Dicomano, centro di commerci e scambi tra Firenze e la Romagna,- carbone e sale.Sarebbe bello in quell'occasione,che in quell'occasione venisse fatto un convegno di studi sulla Romagna Toscana,Marradi,Palazzuolo,Modigliana,Tredozio ed il Mugello.Cordiali Saluti, Luciano Cavasicci
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