Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

lunedì 21 febbraio 2011

LÒM a MERZ 2011 a POPOLANO

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Marradi febbraio 2011
LÒM a MERZ 2011
A POPOLANO LA SERA DEL 28 FEBBRAIO TUTTI ASPETTANO TRE EVENTI:
clemenza del tempo, un’ottima polenta e l’estrazione della grande LOTTERIA.
Programma: all’imbrunire (18 – 18.30): accensione del falò, segue polenta ed estrazione

“Natura deficit, fortuna mutatur, Deus omnia cernit”: questa bella frase che si ritiene fosse incisa dentro un anello dell’imperatore Adriano, sintetizza la lettera e lo spirito del “LÒM a MERZ” di quest’anno. Infatti la natura, nel senso della meteorologia, potrebbe ma non deve tradirci, la fortuna è volubile, ma ognuno di noi spera che ci sia amica e su tutto c’è Chi guarda e giudica.
L’ultima sera di febbraio, lunedì prossimo per intenderci, a Popolano il tradizionale falò del lume a marzo sarà seguito da una buona (ma non cara) polenta e dall’attesissima estrazione della grande lotteria, organizzata dalla diocesi per raccogliere fondi necessari a continuare i lavori di ristrutturazione della canonica parrocchiale.
Ecco spiegato l’incipit dell’articolo e, in questo caso, una frase solenne e antica non guasta: i riti propiziatori per tempo bello e buona sorte, se scritti in latino, sono più efficaci.
Tutta la vallata del Lamone ormai conosce questa ricca lotteria perché molti volonterosi attivisti hanno battuto il territorio per piazzare migliaia di biglietti e l’azione continuerà fino alla sera dell’estrazione per tentare di raggiungere il “totale venduto”. Sarà una gara dura ma stimolante e divertente perché le risposte di chi si vede offrire i biglietti sono sempre più fantasiose e restrittive: -me li ha già dati Carlo-; -proprio ieri è passata Maria e ne ho comprati 10-; -ne ho già 40!-; -ne ho 2 dal mese scorso-, -ma 2 sono pochi-, -saranno pure pochi, però se tutti ne comprassero 2 a testa si fa presto a venderne 10.000-.
In questa gara di ruspanti battitori liberi si sono distinti i grandi venditori con mezzo migliaio di biglietti piazzati da Faenza a Firenze e da Verghereto a Castiglion dei Pepoli, i medi e i piccoli venditori, da 400 a 100 biglietti, per finire ai non-venditori che, pur di non riportare i blocchetti interi ne hanno comprati una buona parte per loro stessi ed ora sperano vivamente di essere baciati dalla fortuna per tanto generoso masochismo.
Chi spera nella fortuna sogna già un bel viaggio a Praga per respirare l’aria romantica e multiculturale della città di Keplero, Dvorak, Kafka e Zatopek o di riposarsi per sette giorni sul Garda o a Palinuro. È facile capire che i premi sono sostanziosi e numerosi, quindi chi acquista gli ultimi biglietti ha il vantaggio di attendere la fortuna solo pochi giorni o, addirittura un paio d’ore; come è noto l’attesa logora più del potere.
Chi ha organizzato la festa, da vari giorni visita i siti meteo, legge le previsioni tradizional-astronomiche di Frate Indovino e trova sempre dei responsi favorevoli. Chi scrive percorre la strada probabilistico-scaramantica: da almeno tre anni abbiamo avuto inverni come quelli di una volta e, in particolare, negli ultimi 4 mesi abbiamo avuto solo pioggia, neve, freddo, nebbia e galaverna quindi il 28 prossimo deve essere bello e mite.
È chiaro che il veggente meteorologico scruta il futuro ma ha l’animus del politico che, secondo Churchill, è colui che fa previsioni e poi riesce a spiegare sempre perché non si sono avverate.
Ovviamente stiamo giocando sul tempo e col tempo, sulla fortuna e con la fortuna, ma sappiamo bene che lo spirito del “lòm a merz” è quello di ritrovarci per il bene della parrocchia (quest’anno ancor di più), per mantenere viva una bella e significativa tradizione e far gustare a tutti i convenuti, che speriamo siano tantissimi, la blasonata polenta di Popolano, di sapore intenso ed a prezzo modico e così, in conclusione, abbiamo giocato anche sulla polenta e per la polenta.
Antonio Moffa

PS:Quest'articolo è stato scritto per "il Piccolo" di Faenza n.7 di venerdì 25 febbraio 2011

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