di crinale
di Aldo Fregnani,
Claudio Mercatali e Vttorio Pieli
A volte le idee buone vengono per
caso. Qualche giorno fa Vittorio Pieli, un po' annoiato, mi ha detto: facciamo
qualcosa, un giro per i monti visto che è nevicato ... andiamo al Faldo di
Campigno e torniamo da Crespino. Ho detto si d'istinto e ho fatto proprio bene.
A noi si è aggiunto Aldo Fregnani, appassionato di trekking e marito della proprietaria del Faldo.
Questo trekking non è un anello e
quindi è un po' complicato da organizzare: bisogna portare un'auto a Crespino e
poi girare nella valle accanto, quella di Campigno e partire di là.
Insomma si tratta di salire il
versante di un monte, da 500m a 900m e poi scendere nel versante opposto, con
un dislivello circa uguale.
Le due foto qui sopra chiariscono
il fatto meglio di una carta topografica. Sono state scattate in occasione di
altri trekking in stagioni più miti.
Nei primi due chilometri c'è da
patire, perché la strada del Faldo sale dentro una valletta
stretta senza panorama. E' la solita storia, chi pratica trekking di crinale lo
sa bene: prima di avere qualche soddisfazione si deve guadagnare quota. Lo
facciamo convinti, parlando del più e del meno, perché sappiamo che poi saremo
ripagati.
A metà strada il panorama si apre
e si vedono Le Scalelle, proprio il sito dal quale i campignesi rotolarono i
massi sulla Compagnia di ventura del Conte Lando, nel 1358.
Si vede bene anche la traccia
dell'enorme frana del 1899, con il deposito di terra e massi sul quale venne
piantata una pineta, per ridare una sistemazione a questi luoghi sconvolti. La zona è contrassegnata dal n°1 nella panoramica qui sopra. In alto, al n°2 si vede Prato Cavallo, a 1000m di quota, che una delle "porte" del monte Lavane.
Il disastro della frana del 1899 e la dura realtà che si viveva in questi luoghi 100 anni fa colpirono anche Dino Campana, scrisse così nei Canti Orfici:
"Campigno: paese barbarico, fuggente, paese notturno, mistico
incubo del caos. Il tuo abitante porge la notte dell'antico animale umano nei
suoi gesti. Nelle tue mosse montagne l'elemento grottesco profila: un
gaglioffo, una goffa puttana fuggono sotto le nubi in corsa. E le tue rive
bianche come le nubi, triangolari, curve come gonfie vele: paese barbarico,
fuggente, paese notturno, mistico incubo del Caos."
Siamo partiti con il cielo che
minacciava il peggio ma ora è spuntato il sole. Il gelo deve aver picchiato
duro questa notte, perché la rosa canina e il ginepro sono stecchiti dal
ghiaccio.
Anche il pruno ha i rami piegati dal gelo. Siamo ormai alla quota
della neve, ma il manto è compatto e si cammina bene.
Il Faldo è ormai un rudere, ma
non è una casa disabitata. Nell'albero secco qui davanti a casa si vede bene
che i picchi hanno scavato i loro nidi, uno più basso e uno più alto. Sono quei
buchi tondi che si vedono nel tronco. Aldo ci dice che ogni anno Pio, il
gheppio, porta qui la sua compagna, a covare le uova nella facciata, dentro
l'ex rondinaia.
Anche noi ora abbiamo bisogno di un riparo e proseguiamo un po'
fino al bivacco della Pozza delle Lame.
Clicca sulle immagini
se le vuoi ingrandire
Il tempo è cambiato di nuovo e il
sole è sparito. Nevica. Riprendiamo il cammino per arrivare al crinale.
Arriviamo e rispunta il sole.
La via del crinale è una campestre agevole. Le tracce sulla neve sono chiare: in questi giorni di qui siamo passati solo noi e il cinghiale.
Ecco, questi panorami sono il motivo per cui oggi siamo qua. Le foto parlano da sole e basteranno poche indicazioni:
1 Ronchi di Berna, una punta del Carzolano, Comune di Palazzuolo.
2 Lozzole.
1 Il Giogo di Villore, nel Comune di Vicchio.
2 La Colla di Casaglia, nel Comune di Borgo S.Lorenzo.
1 Ancora Ronchi di Berna.
2 Lozzole.
In primo piano comincia
a vedersi il castagneto
di Pigara, la prossima tappa.
Il fondovalle
e l'abitato di Crespino.
Dentro i tronchi da sinistra: Claudio Mercatali, Aldo Fregnani, Vittorio Pieli.
Il castagneto di Pigàra è uno dei
più famosi del Comune di Marradi, per il motivo che si può ben comprendere
guardando questa foto.
Siccome tutti e tre siamo nativi
di Marradi forse una posa del genere non è del tutto impropria per noi.
che bel resoconto di tappa, foto bellissime grazie
RispondiEliminaBellissimo!!!!!
RispondiEliminaGrazie per le belle foto e per aver descritto questo Trekking
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