Una chiesa forse ricavata
da un granaio
ricerca di Claudio Mercatali
S.Adriano è un paesino che ha una
sua storia. Il nome in antico era Scola, che deriva dal latino medioevale
scholae, cioè della classe, del gruppo. Nell' Alto Medioevo una scola era un
gruppo di abitanti organizzati in una comunità di confine, un po' agricoltori e
un po' armigeri.
Era un tipo di insediamento che risale addirittura ai
Bizantini dell' Esarcato di Ravenna, per i quali l' alta valle del Lamone era un
territorio da difendere dai Longobardi che premevano dal Mugello.
Dell'insediamento di allora non
ci è giunto niente e i primi documenti risalgono alla fine del Quattrocento.
Don
Anselmo Fabbri dice che in alcune carte conservate nell' archivio della
parrocchia c'è scritto che alla fine di quel secolo era parroco un certo don
Priamo Razzi, forse imparentato con la famiglia Razzi di Marradi.
In
canonica c'è anche un bello stemma di famiglia, in arenaria scolpita, che ha
appunto tre razzi, tre frecce, in un campo rosso al centro.
Stemma dei Razzi
S.Adriano e le terre circostanti nel 1822. Mappa
estratta dal Catasto leopoldino.
La chiesa era ricca, perché la
campagna qui attorno ha una buona resa agraria. Per questo la parrocchia
toccava spesso ai preti figli dei marradesi più agiati, come i Pescetti, che
per tante generazioni furono notai e scritturali.
Una scritta su un' architrave dice
che nel 1691 don Aloisio Pescetti costruì la camera da letto sottostante, e il
suo successore Cesare Pescetti ebbe cura di scavare il pozzo (1723).
Evidentemente questi due parroci
ci tenevano a trasmettere ai posteri queste loro iniziative, che a dire il vero
non sono un gran che.
Di fianco, la lapide:
Aloisius Piscettius
praefectus cubiculum excitavit ...
L'interno della chiesa attuale è probabilmente
del Seicento, ristrutturato nel Settecento.
La facciata è recente e fu costruita in occasione dell' ampliamento del 1905, quando la chiesa fu allungata di una quindicina di metri perché era divenuta troppo piccola, visto che gli abitanti della frazione allora crescevano continuamente. Il progettista prese a modello la facciata della chiesa arcipretale di Marradi e così questa è la copia in piccolo di quella.
La facciata è recente e fu costruita in occasione dell' ampliamento del 1905, quando la chiesa fu allungata di una quindicina di metri perché era divenuta troppo piccola, visto che gli abitanti della frazione allora crescevano continuamente. Il progettista prese a modello la facciata della chiesa arcipretale di Marradi e così questa è la copia in piccolo di quella.
La facciata attuale è una
copia quasi identica della
copia quasi identica della
arcipretale di S.Lorenzo
a Marradi
L'interno è sobrio ed elegante,
con decorazioni della fine del Seicento o del Settecento, sicuramente
rimaneggiate più volte nel tempo. Le proporzioni sono un po' falsate a causa
dell' allungamento della navata.
Il quadro dell'altare principale
rappresenta il martirio di Adriano di Nicomedia. Costui era un ufficiale pagano
di guardia a un gruppo di cristiani condannati a morte, che cantavano felici. Si
convertì anche lui e fu giustiziato, mediante il taglio degli arti.
Don Anselmo è veramente gentile e
mi fa visitare anche la canonica. In una stanza c'è questo bellissimo
tabernacolo, di legno scolpito e pitturato, che viene dalla chiesa di
Grisigliano.
L'esterno dell'edificio è
particolare, perché la canonica è di lato rispetto alla chiesa e forma un
complesso articolato e ben proporzionato.
La planimetria era sostanzialmente
così già agli inizi dell' Ottocento.
Nel Settecento sul retro della
chiesa e attaccata ad essa fu costruita la casa del contadino. Questo lato ha
fatto discutere gli esperti in costruzioni, perché il fianco della chiesa non
rispetta nessuno dei canoni costruttivi di un edificio di culto. Qualcuno
ipotizza che l'edificio in realtà sia nato come granaio e sia stato trasformato
in chiesa successivamente.
La casa del contadino attaccata
alla chiesa e il fianco della medesima.
Anche il campanile lascia spazio
a qualche supposizione, perché lo spessore dei muri alla base sembra esagerato
per un costruzione tutto sommato non molto alta. Può darsi che il basamento
fosse quello di una casa torre medioevale, capitozzata e adattata a campanile,
come nella chiesa di Popolano.
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