Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

sabato 16 dicembre 2017

I marradesi nel Minas Gerais

Os admiraveis italianos
de Poços de Caldas
ricerca di Claudio Mercatali


Il Minas Gerais, nel sud del Brasile, a fine Ottocento fu una meta per tanti emigranti italiani, fra i quali un nutrito numero di marradesi. La meta principale era Poços de Caldas, una città appena fondata e quindi si può dire che anche i nostri compaesani contribuirono a farla diventare com'è ora.
La storia di questa gente è stata raccontata da Mario Seguso, discendente da un emigrante veneto, nel libro Os admiraveis italianos de Poços de Caldas, dove parla spesso anche dei nostri compaesani.  Ma andiamo con ordine ...

Poços de Caldas è la principale città della sua regione situata in un altopiano a 1200m di quota media. Il punto più alto della città, con il Cristo Redentor, è a 1686m. La lettera "ç" non esiste nel nostro alfabeto e si legge circa come una "zeta". Il nome significa dunque "pozzi delle (acque) calde" perché Poços de Caldas è dentro ad una caldèra, cioè una valle formata dallo sprofondamento di un enorme vulcano spento in chissà quale era geologica. Dista 243 km da São Paulo , 460 km da Belo Horizonte e 470 km da Rio de Janeiro. I collegamenti sono realizzati con buone autostrade. Questi chilometraggi sono normali per un paese grande come il Brasile.



Il Turismo e la Storia

La città è ben curata, ricca d'acqua sulfurea, che è un' attrazione importante e si può bere in diverse fontane e al Thermas Antônio Carlos. Ci sono anche tante sorgenti d'acqua calda curativa e una funivia per raggiungere la Statua del Cristo Redentor. Prima dell' Ottocento la regione fu abitata dagli indiani Cataguases, cacciati dalle loro terre dai primi conquistatori portoghesi, cercatori d'oro. Poços è stata fondata nel 1872 e il primo nome fu Nossa Senhora da Saúde de Caldas. Oggi conta più di centomila abitanti.

 
La città alla fine dell'Ottocento


Il Clima

Le stagioni sono invertite rispetto alle nostre, perché siamo nell'emisfero sud. La stagione più fredda va da aprile a settembre e ha una temperatura media di 15 °C e le precipitazioni di 315 mm. L'estate è da ottobre a marzo e ha una temperatura media di 21 °C con precipitazioni pari a 1.430 mm. La temperatura media annuale è di 17 °C, con minimi di -6 °C e massime di 31,7 °C.

L'Economia

Questa era ed è una città mineraria e qui c'è una grande miniera di bauxite, che è un minerale dal quale si estrae l'alluminio. Poços de Caldas produce ogni anno 90.000 tonnellate di alluminio primario. La regione ha anche dei giacimenti di uranio. La città è nota per la lavorazione del vetro, secondo le tecniche portate qui dai fondatori delle fabbriche, discendenti dei vetrai artistici di Murano. In città ci sono quattro vetrerie: Ca' D'oro, São Marcos, Veneza e Bonora.

La città negli anni Cinquanta
Come racconta Mario Seguso nel suo libro, alla fine dell' Ottocento lo stato del Minas Gerais fu meta di una forte immigrazione di italiani. Il nome si potrebbe tradurre "Miniere Generali" ed è già chiaro in sé. Le risorse del luogo erano le miniere e le piantagioni di caffé.
Molti emigranti romagnoli dell' appennino cesenate erano operai delle miniere di zolfo della vena gessoso solfifera, che in quegli anni stavano chiudendo perché inadatte ai nuovi metodi di estrazione inventati dall' americano Frasch. Il dramma di questa gente è descritto in tanti articoli della stampa locale, come Il Savio  e Il Cittadino, che si possono leggere qui accanto.

E i Marradesi? Le Agenzie di Reclutamento erano molto attive qui da noi, perché il Minas Gerais è montuoso, con tanti boschi, ha clima temperato e anche freddo, le grandi fazendas (fattorie) si estendono su terreni scoscesi. Dunque tutto sommato l'ambiente era adatto per i nostri emigranti.
I nostri erano soprattutto agricoltori ma c'erano anche molti operai, disoccupati dopo la fine dei lavori lungo la ferrovia Firenze - Faenza. Tutta questa gente aveva scavato quaranta o cinquanta gallerie nell' appennino e sapeva lavorare sotto terra o nei cantieri o negli sbancamenti a cielo aperto. Però una volta in Brasile furono impiegati quasi tutti nella coltivazione del caffè.

Campigno Farfareta (Marradi)

Chi furono gli emigranti che partirono da Marradi? Erano tanti?
Nell' archivio del comune, agli anni 1897 - 98 si trovano pagine intere di famiglie con cinque - sei figli che registrano all' anagrafe la loro partenza verso queste terre. Poi il flusso calò, ma non si interruppe mai fino al 1910 - 12. 

Luigi Tacconi era un pastore di Campigno Farfareta. Come gli altri in inverno faceva la transumanza verso la Maremma. Una vita dura, 200 km da fare a piedi, con il gregge, fino ai pascoli più caldi dove non nevica. Poi in primavera il viaggio di ritorno.
 
 
Sotto: Roccastrada e la Piazza dell'orologio
 
 
 
 
Nel dicembre 1895, il giorno 29 ci fu  il dramma. Nella piazza dell' Orologio, a Roccastrada, Maria Samorì, moglie di Luigi, fu trovata morta e le guardie non seppero mai il perché.
 
Così Luigi quell' anno tornò a Campigno vedovo, con le due figlie piccole, Drusilla e Iuginia, e il gregge. La sua disperazione deve essere stata grande, perché l'anno dopo partì migrante per il Brasile, a Poços de Caldas, nel Minas Gerais.
Di tutte queste cose siamo certi perché ci sono i documenti nell' Archivio Storico del Comune di Marradi.
 
 
Anagrafe storica del Comune di Marradi:
atto di morte di Maria Samorì a Roccastrada.
 
Il resto l'ha scoperto la sua bisnipote Sonia Kessar Montevecchi, che ci ha scritto dal Brasile. Ricordate la storia di Domenico Montevecchi di San Adriano emigrante nel Minas Gerais? Se avete l'amnesia consultate l'archivio tematico del blog alla data 1 ottobre 2012 oppure scrivete "Una storia di emigranti in Brasile" nella casella di .ricerca.
Nel Brasile Drusilla sposò Giuseppe Montevecchi e dunque due famiglie di emigranti marradesi, che qui da noi forse non si conoscevano perché Campigno è lontano da San Adriano, si imparentarono là e quindi Sonia Kessar Montevecchi ha la nonna (Drusilla Tacconi) e il nonno (Giuseppe Montevecchi) entrambi di Marradi.

5 commenti:

  1. Parabéns pela belíssima matéria. Abbracci dal Brasile Sonia Kessar

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    1. Linda história... muito bom conhecer o passado para honrar nossos antenatos, também estou na busca de fotos, informações e registros dos Neri (Angelo Neri, Angela Montuschi e filhos) eles aparecem no mesmo livro de registro de saída de Marradi e chegada no Brasil em Juiz de Fora que os Montevecchi. Mandei mensagem pra vc no Mensseger mas acho que vc não recebeu. Se puder me ajudar ficarei muito grato. Inclusive localizamos a igreja de S Jacopo em Cardeto onde eles foram batizados. Meu email: fgor1965@gmail.com

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  2. Nel suo blog ho conosciuto il Marradesis a Poços de Caldas, il bis-bisnonno di mia moglie chiamato ANGELO NERI era sposato con ANGELA NERI (nata MONTUSCHI), Angelo era figlio di Pietro Neri e Annunziata Sangiorgio) e Angela era figlia di Luigi Montuschi e Domenica Rignole. Arrivarono in Brasile il 3 agosto 1897 con i figli Elvira - 7 anni, Maria 5 anni, Luiggi 3 anni ed Eugenio - 8 mesi. Sono andati a vivere a Poços de Caldas dopo essere arrivati ​​alla locanda di Juiz de Fora, qui in questo link c'è la registrazione del loro passaggio: http://www.siaapm.cultura.mg.gov.br/modules/imigrantesdocs/photo.php ? lid = 1621 #.
    Elvira Neri arrivata in Brasile all'età di 7 anni è la bisnonna di mia moglie.
    Non puoi immaginare la gioia di tutti qui a casa quando leggono il tuo blog.
    Mi dispiace per qualsiasi errore nella traduzione dal portoghese all'italiano, come ho detto, sto usando Google Translate

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  3. http://www.siaapm.cultura.mg.gov.br/modules/imigrantesdocs/photo.php?lid=1621#

    http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Firenze/Stato+civile+della+restaurazione+1861+1865/Marradi/Nati/1864/1461/005189879_00781.jpg.html?g2_imageViewsIndex=0

    http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Firenze/Stato+civile+della+restaurazione+1861+1865/Marradi/Nati/1864/1461/005189879_00830.jpg.html?g2_imageViewsIndex=0

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