il sentiero dei Fiorentini
ricerca di Claudio Mercatali
S.Michele in Trebbana è una
parrocchia antica, al confine fra Marradi e Tredozio, e non si raggiunge
facilmente da nessuno dei due paesi. Queste zone dell' Appennino fanno parte della cosiddetta Alpe di San Benedetto e nell' Alto Medioevo c'erano
eremi e tante proprietà dei monaci. Essi spesso mettevano per
iscritto i loro interessi e ci sono giunti diversi documenti antichi. Così sappiamo che i poderi della
attuale parrocchia di Trebbana furono venduti al comune di Firenze nel 1298 dai frati faentini del
convento di S.Ippolito, forse in un periodo di crisi finanziaria.
I Fiorentini? Chi
saranno costoro? Gli abitanti di Trebbana non erano tanto convinti di questo
passaggio e l'abate del Monastero di S.Ippolito andò lassù, chiamò tutti e si
fece promettere che avrebbero obbedito al nuovo padrone.
Erano quarantasei i capifamiglia che si
riunirono alla chiesa di S.Michele il 13 marzo 1298. C'era anche Benfatto, il
parroco di Ottignana (una parrocchia vicina, nella valle di Tredozio) e il
notaio Roncolino di Firenze. L'abate fu convincente ma per essere proprio sicuro
fece leggere l'atto di sottomissione dal notaio, di fronte a tutti, come
risulta da un documento conservato all' Archivio delle Riformagioni di Firenze.
Chi vuole può leggerlo perché è qui accanto però la scrittura del Duecento è
maledettamente difficile.
... anno nativitate domini Cristo 1298 in detto ......... die 13 marzo
.... giuramento di fedeltà fecero gli uomini ..... di Trebana innanzi .....
Actum alla chiesa di S.Michele, rogita Matteo Roncolino
Dunque Trebbana fu uno dei primi
possedimenti del comune di Firenze sul versante romagnolo. Siamo nell' Alto
Medioevo, 130 anni prima della conquista fiorentina di Marradi (1428) e 80 anni prima della spontanea sottomissione di Tredozio e Modigliana (1377).
Ai Fiorentini serviva una nuova
via per arrivare qui da sud, perché quelle da est e da ovest usate fino ad
allora non andavano più bene. Come mai?
Le mulattiere classiche dal Ponte
della Valle e dal Passo della Collina si snodavano attraverso le terre dei
Conti Guidi di Modigliana, acerrimi nemici di Firenze e non era assolutamente il caso di
chiedere il passo a loro.
Anche da Marradi c'era qualche
problema, perché lì alla fine del Duecento signoreggiava Maghinardo Pagani, un
feudatario meno ostile ma più infido dei conti Guidi. Ne parla anche Dante
nella Divina Commedia " ... Lioncel
dal nido bianco che muta parte da la state al verno ..." e quindi
anche le mulattiere dal Passo dell' Eremo non erano sicure. Meglio rivolgersi ai
frati di San Benedetto in Alpe che per tanti motivi avevano dei
buoni rapporti con Firenze. La mulattiera per Trebbana partiva da San Benedetto, imboccava l'attuale strada per Tredozio, saliva fino al crinale del
fiume Tramazzo e poi, forse al chilometro nove, il sentiero medioevale proseguiva
sul crinale.
Il nostro trekking parte proprio
di qui e si snoda tutto fra le valli dell' Acerreta e del Tramazzo, esattamente
sul confine fra Marradi e Tredozio. Il tutto sembra difficile ma non lo è,
perché il sentiero è ampio, ben riconoscibile e segnato con indicazioni bianche
e rosse verniciate sugli alberi. Nelle carte del CAI è il tracciato 553A.
Al km 9 una piazzola con un albero nel mezzo marca
in modo chiaro il punto da cui partire.
Il crinale è proprio lì sopra e
non si fa fatica a raggiungerlo. Il panorama è bello, la via è piana e dopo
mezz'ora si arriva al crocevia per la chiesa. A un bivio ben segnalato un
cartello di legno su un albero invita a voltare a sinistra e dopo qualche
centinaio di metri appare la croce bianca della via Crucis.
E' un posto di grande
suggestione, dal quale si vede Trebbana, Gamogna e mezzo mondo. Da qui il
sentiero scende, scosceso, diretto, lungo una via Crucis di otto tabernacoli
che ci guidano alla chiesa.
Spesso la canonica è aperta, se
ci sono dei ragazzi in campeggio. Infatti tutto l'edificio fu ristrutturato da un gruppo di volontari guidati da don Antonio
e si può affittare per soggiorni. I lavori furono ben
condotti e tutto venne mantenuto come una volta, riportando in funzione gli
impianti e recuperando tutto senza cambiare niente.
Da qui si potrebbe scendere facilmente a Ponte della Valle, nell'Acerreta, ma devo riprendere il sentiero dell'andata, per tornare nella valle del Tramazzo. Ci sono due possibilità: ripercorrere la via Crucis, che in questa direzione è tale di nome e di fatto perché la salita è dura, oppure andare in fondo al campo piano vicino alla chiesa, alla famosa quercia secolare e poi fino al crinale. In ogni caso l'arrivo alla croce bianca è più gradito che all'andata e la vista dell' eremo di Gamogna in lontananza si apprezza molto, con il vento che spira, nel silenzio assoluto ...
Fonti dei documenti su Trebbana
Da: Rerum Faventinorum Scriptores
1298, pg 527 Oneri degli abitanti
1316 pg 541 Il prete
Omodeo giura fedeltà a S.Ippolito1339 pg 553 Concessione da parte di S.Ippolito
1346 pg 557 Fedeltà a S.Ippolito
Da: Archivio Riformagioni di
Firenze,
atti pubblici
Tomo R5 regesto 30
pergamena del 13/03/1298
Tomo R5 regesto108 pergamena del 21/04/1352Tomo R5 regesto 109 pergamena mancante
Tomo R5 regesto 111 pergamena del 12/06/1383
Nota
Dopo il giuramento del 1298 gli
abitanti di Trebbana vissero felici e contenti sotto la protezione di Firenze?
Non tanto, perché i frati del monastero di S.Ippolito, che evidentemente si
erano pentiti della vendita, ogni tanto si facevano vivi e pretendevano un atto
di sottomissione, al quale faceva seguito un intervento opposto del Comune di
Firenze. Dai documenti qui sopra risulta che la questione si trascinò per una
cinquantina di anni e poi Firenze prevalse.
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