Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

domenica 17 febbraio 2019

Le imprese di Alessandro Fabbroni da Marradi

Un capitano impegnato
nella lotta contro i Turchi
ricerca di Claudio Mercatali

  
La famiglia Fabbroni si incontra a ogni piè sospinto nella storia di Marradi, e anche in altre vicende del Granducato di Toscana. Sembra proprio che i vari componenti del casato avessero nel DNA il senso della politica, degli affari e delle occasioni da cogliere.
Ora ci interessano le imprese di Alessandro Fabbroni, cavaliere dell' Ordine di Santo Stefano, al servizio del granduca Cosimo II de' Medici nei primi anni del Seicento.
 


I Cavalieri di questo Ordine erano di collazione granducale, cioè il Granduca li insigniva del distintivo, che era una croce come questa qui accanto, da portare con un nastro rosso al collo, la collazione appunto.

 La Croce di Santo Stefano

 Dagli annali delle imprese dei Cavalieri apprendiamo che Alessandro era un capitano al comando di una flottiglia di sei navi alla caccia dei Turchi e dei pirati algerini. La battaglia navale di Lepanto era stata vinta da poco ed era cominciata la riscossa contro gli Ottomani, che fino ad allora avevano spadroneggiato nel Mediterraneo.

 
Per ottenere dei risultati ancora migliori il Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri decise che:

... Queste imprese sì segnalate misero in cuore al Gran Maestro di assicurarle, e di accrescerle, con l'aggiungere alla Armata delle Galee una Squadra di sei Navi da guerra sotto la condotta d'Alessandro Fabbroni da Marradi, onorato del titolo di Commissario Generale ...
  
E successe che:


... Con questa Squadra si fecero in Levante  due acquisti memorabili di grand' onore all' armi Toscane, ed insieme di gran vantaggio. Imperrocché il Marradi s'imbatté nella Carovana d' Alessandria, consistente in quarantaquattro Vascelli quadri; e messosi in mezzo, tanti ne prese, che poté porre alla catena mille Schiavi, i quali poi nel ritorno si accrebbero con l'aggiunta di altri centoventi. Con la medesima felicità incontratosi in diciotto Galee Turche, parte ne affondò, parte ne fracassò e tutte le altre rivolse in fuga vergognosa.

Questo non fu l'unico successo del Nostro.  Infatti il capitano, galvanizzato dai risultati ottenuti assalì la base navale di Prevesa, in Grecia, con tanto di sbarco e conquista dei fortilizi. Il resoconto dell' impresa è qui accanto:

 
 

Le imprese di Alessandro Fabbroni gli fruttarono la citazione nel Catalogo de' vascelli presi da' cavalieri di Santo Stefano, una specie di classifica dei bottini di guerra più pingui ottenuti nei primi anni del Seicento ai danni dei Turchi.

 

 

Per questi servigi il Granduca Cosimo III lo nominò comandante della Fortezza Nuova di Livorno, dove passò gli ultimi anni della sua vita.

 
 
 
 


Clicca sulle immagini per avere
una comoda lettura

 
 Fonte: I Pregi della Toscana nell' imprese più segnalate de' Cavalieri di Santo Stefano.




 

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