di due Società di produzione lavoro
ricerca di Claudio Mercatali
Secondo
il Codice Civile una cooperativa è una società costituita per gestire in comune
un’
impresa. Fino al 2001 al momento dell’atto costitutivo servivano almeno nove soci ma secondo le più recenti disposizioni ne bastano tre. I capisaldi di questo tipo di associazione sono: la mutualità, la solidarietà e la democrazia. Lo scopo mutualistico consiste nell’assicurare ai soci il lavoro o i beni di consumo a condizioni migliori di quelle che essi otterrebbero al libero mercato se si presentassero da soli. Nel primo Novecento a Marradi furono fondate diverse cooperative, di muratori, scalpellini, commercianti. Ora ci interessano due cooperative operaie, le cosiddette coop di produzione lavoro.
impresa. Fino al 2001 al momento dell’atto costitutivo servivano almeno nove soci ma secondo le più recenti disposizioni ne bastano tre. I capisaldi di questo tipo di associazione sono: la mutualità, la solidarietà e la democrazia. Lo scopo mutualistico consiste nell’assicurare ai soci il lavoro o i beni di consumo a condizioni migliori di quelle che essi otterrebbero al libero mercato se si presentassero da soli. Nel primo Novecento a Marradi furono fondate diverse cooperative, di muratori, scalpellini, commercianti. Ora ci interessano due cooperative operaie, le cosiddette coop di produzione lavoro.
La Cooperativa Marradese Muratori e Affini
Questo che segue è l’atto costitutivo e lo statuto della Cooperativa Marradese Muratori e affini fondata nel 1921.
Queste Società
divennero spesso dei laboratori politici per i partiti di sinistra perché la
parità di diritti fra i soci, il voto capitario alle assemblee, la mutua
assistenza e la ripartizione completa degli utili erano alcuni dei capisaldi
dell’organizzazione socialista del lavoro.
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una comoda lettura
La Cooperativa Fascista
Marradese
Marradese
A
Marradi c’è stata anche la Cooperativa Fascista Marradese, fondata nel 1923. Il
Fascismo si impegnò molto in questo tipo di organizzazione del lavoro, per
diversi motivi. In primo luogo bisognava incanalare le tante cooperative
fondate prima del Fascio, che erano in massima parte di stampo socialista o
comunista e quindi politicamente ostili. In secondo luogo era evidente che
questa forma associativa aveva prodotto
tanti posti di lavoro ed era giusto inserirla nel progetto delle Corporazioni,
cioè nel nuovo modello di organizzazione del mondo del lavoro ideato dal
regime.
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