in una Via molto antica
Sopralluogo di Claudio Mercatali
Badia della Valle, o di Valle Acerreta, è un sito dell' anno Mille, cenobio di frati della Regola di San Pier Damiano. Gamogna era il suo eremo, perché questi monaci alternavano un periodo di vita cenobitica a uno di vita eremitica.
Nel Cinquecento il convento chiuse e la chiesa divenne una semplice parrocchia di fondovalle. Anche Gamogna ebbe la medesima sorte.
I frati non avevano bisogno di comode vie d' accesso, perché si spostavano soprattutto a piedi e poi in fondo erano dei penitenti. Così Badia della Valle a fine '800 si raggiungeva con un sentiero che saliva da Lutirano lungo l'alveo del torrente Acerreta. Il tracciato si vede nella planimetria qui sotto.
Essendo cambiati i tempi, nel 1895 il Comune di Marradi commissionò all' ing. Lorenzo Fabbri un progetto per costruire una comoda strada comunale, quella odierna.
La vecchia via fu abbandonata volentieri dai lutiranesi, perché correva lungo la riva del torrente con un percorso disagevole al massimo, soprattutto d’inverno, e aveva l’unico pregio di toccare poco i campi, destinati per bisogno alla coltivazione e non al passaggio.
Noi oggi non abbiamo questa necessità e possiamo scegliere: questo trekking si può fare lungo l’alveo, d’estate, e lungo l’orlo dei campi, d’inverno. Se c’è neve, come oggi, con le ciaspole il trekking è gustoso, però con gli stivali di gomma si può scendere nel torrente, che è di una bellezza unica.
Si parte dalla fontanina al ponte per Tredozio, lungo la sponda del torrente, nell'Area verde di Lutirano, un sito curato per chi d’estate vuole andare al fiume.
Poi si attraversa il gruppo di case detto Lutirano di sopra, che è la parte antica di questo paesino. Qui bisogna scegliere: d’estate si può andare lungo il torrente ma ora non è il caso.
Si percorre l'orlo del campo fino allo sfondo di questa foto, dove c'è la casa Senzano di sotto. Qui bisogna risalire sul tracciato attuale della comunale, per evitare una proprietà privata.
E' questione di un centinaio di metri e poi si può tornare nel percorso antico, accanto al podere Case di sotto, che si vede qui. Da ora in poi l'orlo del campo non si abbandona più.
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Dopo 1,5 km si arriva al Molino di Badia della valle, che è proprio sotto alla chiesa.
Siamo alla fine. Sulla strada comunale, sul Fosso di Monte Misano, c'è questo ponte progettato dall'ing. Lorenzo Fabbri, come tutti gli altri lungo la strada del 1895. Costui all'epoca era anche il progettista e il proprietario della centrale elettrica di Marradi.
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