Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

venerdì 24 febbraio 2023

Il castello di Cepparano

Una rocchetta di confine
fra Faenza e Modigliana
ricerca di Claudio Mercatali


Una lapide incisa trovata nel castello:
simboleggia il potere dei Manfredi di Faenza

A dieci chilometri da Faenza, verso Modigliana c'è il rudere della Torre di Cepparano. Lo storico Fantuzzi (libro II, pag.366) ci dice che in quel poggio nel 970 c'era già la chiesa di Santa Maria in Castro Cepariano e dunque lì accanto c'era un castrum, un castello, edificato dai conti Guidi di Modigliana per marcare il confine delle loro terre verso Faenza.
Forse ci fu un compromesso fra i due comuni, visto che il sito è esattamente a metà strada da ognuno, ma nel Medioevo i compromessi duravano poco: lo storico Agostino Tolosano racconta che nel 1167, i Faentini assalirono Cepparano e demolirono tutto. Però lo storico antico Mittarelli dice (coll. 320 - 321) che concessero di ricostruire la chiesa in un luogo non fortificato. 





Dallo storico Muratori apprendiamo che Guido Guerra V, conte di Modigliana, nel 1258 provò a riprendersi la collina ma non ebbe successo. Nel 1313 Cepparano passò ai Manfredi, signori di Faenza, ma nel 1356 il cardinale Albornoz impegnato nella riconquista della Romagna per conto del papa conquistò Faenza e fece distruggere Cepparano. Astorgio I Manfredi riprese Faenza nel 1376, e ricostruì il fortino, lasciando a memoria due lastre di pietra incise, che ora sono nella Pinacoteca faentina. Nel 1503 arrivarono i Veneziani, ma nel 1509 il papa Giulio II li sloggiò e riconquistò la Romagna, fondando il nuovo Stato Pontificio. Il confine con Modigliana fu garantito da un accordo con i Medici, che avevano preso Modigliana, Tredozio e Marradi e nel 1577 l'ormai inutile castello fu demolito perché spesso era rifugio di malviventi.


Questa in sintesi è la complicata storia di Cepparano, passato di mano diverse volte come spesso accadde ai fortilizi posti su un confine conteso. Ora lasciamo gli storici ai loro studi e leggiamo una piacevole descrizione del sito fatta nel 1929 da don Claudio Bulgarelli parroco di Tossino, che ai primi del Novecento fu parroco a Lutirano, dove fondò la Cassa Rurale, una banchina di parrocchia (!) rimasta attiva una trentina di anni.




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Come si arriva a Cepparano? Un po' a monte di Marzeno c'è una stradina, sulla sinistra per chi viene da Faenza, che si chiama appunto Via Cepparano, ben indicata da un cartello.

La via attraversa il torrente Marzeno, sale un paio di chilometri fino alla chiesa di San Giorgio, dove finisce l'asfalto. Bisogna proseguire per circa 1km su una strada a ghiaia, ben messa, finché si giunge alla sommità della collina, dove si vede questo bel panorama. Ai conti Guidi la visuale interessava soprattutto perché mostra Faenza, comune spesso ostile.


Quando la strada comincia a scendere bisogna fermarsi e proseguire a piedi, con una passeggiata di circa un quarto d'ora, fino a giungere alle rovine della torre, che sono queste qui accanto.




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