Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

mercoledì 26 aprile 2023

Osserviamo Marte

Un pianeta 
che sembra scomparire
ogni 13 mesi

Ricerca di Claudio Mercatali




Per vedere bene Marte bisogna che sia in opposizione, cioè allineato lungo la direttrice Sole - Terra - Pianeta. L’ottimo per la visibilità è una opposizione nel giorno del suo perielio, quando le distanze dalla Terra sono minime. Ogni quanto?

Un anno marziano (687 giorni) dura due anni terrestri (365,25 x2 = 730,5 giorni) meno 43,5 giorni (un mese e mezzo). Perciò le opposizioni di Marte succedono ogni 25 mesi e mezzo, con il pianeta che è circa 40° più avanti ogni volta. Una opposizione proprio al perielio avviene invece quando i 43,5 giorni di differenza annuale si accumulano e danno un anno marziano intero dopo circa 15 anni (ma a volte anche un po’ meno, o dopo 16 o 17 anni per le complicate forze di attrazione degli altri pianeti).


Il 27 agosto 2003 Marte era in perfetta opposizione al perielio e dopo 15 anni il 27 Luglio 2018 ci fu una opposizione come quella precedente. Per giunta quella sera c'era anche una bella eclissi di luna, come si vede qui accanto. E’ importante che l’opposizione di Marte sia proprio al suo perielio, perché l’ orbita è molto eccentrica (dista da noi 55 milioni di chilometri al perielio e 101 milioni all’ afelio). Dunque la migliore condizione di visibilità sarà nel 2018 + 15 = 2033 e la peggiore circa nel 2025.

Gli antichi Greci non ragionavano in termini di perielio e di rivoluzioni attorno al Sole perché secondo loro la Terra era immobile, al centro dell'universo. Però praticavano l’astronomia visuale, cioè conoscevano bene il cielo e siccome erano degli ottimi osservatori a loro sfuggivano poche cose. Figuriamoci se non si accorsero di questa comparsa e scomparsa di Marte! La videro e quasi di sicuro entrò nella loro mitologia:



Secondo il mito Efialte e Oto erano due giganti, fratelli e figli adottivi di Aloèo. Fidando sulla loro forza si ribellarono agli Dei e diedero la scalata all’Olimpo. Però Diana trasformata in cervo bianco si presentò di fronte a loro ed essi cercando di colpirla con le lance si uccisero l’un l’altro. Dante parla di questo nell’ Inferno al Canto XXXI e riprende il mito da Omero che l’aveva descritto sia nell' Iliade (libro V) che nell' Odissea (libro XI), raccontando che essi prima avevano sconfitto Marte e l’avevano rinchiuso per 13 mesi in un vaso di bronzo, dal quale fu liberato da Mercurio.

Secondo l’astronomo Paolo Colona questo mito forse fu concepito sulle effemeridi del pianeta Marte, che compare e scompare alla vista ogni tredici mesi e nell’anno di comparsa è spesso accompagnato dal pianeta Mercurio.

Dunque quest’anno non è il migliore per l’osservazione di questo pianeta, però il 25 aprile (e anche la sera dopo), fra le 23 e le 24 ci sarà una congiunzione (ossia una stretta vicinanza) con la Luna, nella costellazione dei Gemelli e si vedrà Venere nella costellazione di Orione. Una situazione interessante che merita uno sguardo.


♂ Nel 2023 Marte si sta allontanando dalla Terra. La notte di martedì 25 aprile era circa 3° a est della Luna al primo quarto, in congiunzione fino all’alba.

♀ Venere ha una buona luminosità e si sta avvicinando alla Terra. Domenica 23 aprile era poco sotto la Luna vicina al primo quarto e sarà lì anche nerlle sere seguenti.




Bibliografia:
www.pianetamarte.com
www.vialattea.ne/asperti/astro/astro.htm

Paolo Colona, Ares e gli Aloàdi, un mito descrive la visibilità del pianeta Marte. Nel sito Accademia delle stelle oppure nella rivista Coelum Astronomia n° 237, ottobre 2019.

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