www.100kmdelpassatore.it
La partenza
Quest'anno, il 26 e 27 maggio, si corre la quarantesima "100 km del Passatore".
Ebbene si, sono già passati quaranta anni dalla prima edizione. Come nacque
questa manifestazione? Chi la ideò?
Quella che con felice intuizione
- era il 28 maggio 1978 - Franco Chiavegatti, inviato del "Corriere della
Sera", battezzò come "Olimpiade della follia" nel suo reportage
sul maggiore quotidiano italiano, nacque in una fredda mattina di gennaio del
1973.
Nel 1969 è stata costituita la
Società del Passatore a seguito di una caccia al tesoro nelle cantine
romagnole, organizzata dall'Ente Tutela Vini di Romagna.
Gli intervenuti con le loro firme
fondarono la Società. I premi reggitori furono Alteo Dolcini, Paolo Babini,
Carlo Cova, Pietro Crementi, per la città di Faenza. In seguito la Società si
estende alle 7 sorelle Romagnole: Imola, Forlì, Faenza, Cesena, Rimini, Lugo,
Ravenna.
Sì, la "100 Chilometri del
Passatore Firenze - Romagna (Faenza)", come allora si chiamava, nacque
quale idea un po' pazzerella in quella sede, ma fu messa a tacere, forse per
"paura di trovare dei pazzi che avrebbero accolto l'invito",
piuttosto che per le difficoltà organizzative, finché...
Finché una mattina di gennaio del
'73, una di quelle mattine fredde dove le idee ben conservate vengono fuori
all'improvviso, stimolate ad esempio da un espresso caldo e fumante preso nel
caffè di Egidio, inaspettatamente tornò fuori l'idea della "prima
maximarcia su una distanza di 100 Km".
Furono proprio quel geniale vulcano di idee che era Alteo Dolcini, forlimpopolese di nascita e segretario generale del Comune di Faenza, scomparso il 2 settembre del 1999, e quel formidabile organizzatore che era Francesco Checco Calderoni, faentino doc, assicuratore e presidente della sezione manfreda dell' U.O.E.I. Unione Operaia Escursionisti Italiani, scomparso il 25 marzo 2001, in compagnia di Renato Cavina, giornalista di "Stadio" e della "Gazzetta dello Sport", uno che di sport e di grandi imprese se ne intende e che oggi è il decano manfredo della categoria, e di Carlo Raggi, giornalista del "Resto del Carlino", a farla uscire di nuovo e a dargli corpo, mentre attraversavano corso Mazzini: "Sì, facciamola - disse il quartetto - creiamo questa faccenda, vedremo come va a finire...". Tale decisione era stata preceduta da una specie di ... meditazione. Quel quartetto si era trovato infatti qualche giorno prima. Dolcini aveva incaricato gli altri tre nella sua auto, percorso via delle Vigne, quindi raggiunto la Cà de Bè, a Bertinoro, dove li aspettavano piadina, prosciutto e sangiovese. Lì, a tavola, si buttò il seme.
Pochi anni dopo, quattro per l'esattezza, dunque il '77, venne fuori anche l'idea di lasciare una traccia, una memoria scritta di quella impresa, per cui, come afferma proprio Dolcini nel primo libro della "Cento":
"Dovremmo dire, fra 10 o 1.000 anni: 'Permette, noi siamo...' quando ricorderemo a tutti - imprecanti od osannati - che abbiamo offerto loro la possibilità di dire 'IO C'ERO...'."
Già, ed è andata a finire che la 100Km del Passatore è arrivata ad oggi dopo esser stata piu' volte Campionato Europeo Assoluto e a Squadre e Campionato mondiale alla 40^ edizione.
Pochi anni dopo, quattro per l'esattezza, dunque il '77, venne fuori anche l'idea di lasciare una traccia, una memoria scritta di quella impresa, per cui, come afferma proprio Dolcini nel primo libro della "Cento":
"Dovremmo dire, fra 10 o 1.000 anni: 'Permette, noi siamo...' quando ricorderemo a tutti - imprecanti od osannati - che abbiamo offerto loro la possibilità di dire 'IO C'ERO...'."
Già, ed è andata a finire che la 100Km del Passatore è arrivata ad oggi dopo esser stata piu' volte Campionato Europeo Assoluto e a Squadre e Campionato mondiale alla 40^ edizione.
Il gruppo dei marradesi alla prima edizione della corsa.
Piazza Signoria, maggio 1973
Nessun commento:
Posta un commento