ricerca di Claudio Mercatali
Giovan Pietro Malalana (Dino Campana) nel giorno dell' Epifania
si ubriaca e va a puttane, a Borgo S.Frediano, un quartiere popolare di Firenze
che ai tempi del poeta era anche un po' malfamato. La prostituta sta mangiando
un'aringa e lo fa aspettare. Nell'attesa Giovan Pietro si abbiocca e poi
durante i preliminari si addormenta. Allora la prostituta, nel vedere il suo
sesso disprezzato, lo caccia via ...
Giovan
Pietro Malalana
Tipo
strano quanto mai
Nel gran
dì della Befana
S’ebbe
tanti e tanti guai
Che alla
sera, stanco morto
E
infangato come un cane
Volle bere
come un porco
E
abbrutirsi colle ciane
Dove
dietro le vetrate
Se ne stanno
Gemme e Rose
Per le
scale misteriose
Verticali
al Paradiso
Dei
soldati e delle spose
Ingannate
dal marito.
Gemma e
Rosa i fiori in testa
Se lo
accolsero ridendo
E Matilde
che alla lesta
Su da un
piatto sta inghiottendo
Sollevò la
bocca tinta
E gli
disse in un sorriso:
Mangio
ancora un pò d’aringa
Ed ho
subito finito.
Malaccorto
ed ubriaco
Si sdraiò
con mala grazia
Sbadigliando
a perdifiato
In sul
muso della... Grazia
Che
seccata di quell’uomo
Dalla
barba già d’un mese
A
squittire prese a buono
Il poeta
se ne frega
E si sta
come un Pascià
Tra le Urì
di miglior lega
Del
paradiso di Allà
E alle
rose in carta rosa
E alle
labbra di carmino
Di madonna
l’ulcerosa
Ha già
fatto un sonettino
Stanno
zitte le figliole
A veder
l’amor nascente
Anche
Grazia – per la pace! -
Biascia
l’ultimo accidente.
Il poeta è
addormentato!
Da quel
pazzo che fu sempre
Nel più
bello s’è scordato
Che
l’amore è onnipotente...
Laa
Nunziaaaca – nel vedere
Il suo
disprezzato
Infuriata da vedere
S’è levata e l’ha scossato
S’è levata e l’ha scossato
Non si
dorme sulle panche
O poeta
capellone
Porta
fuori le tue ciancie
E la
sbornia sul groppone
E il
decino t’un lo paghi?!...
Vàia vàia
cappellone...
Colla
sbornia sul groppone
Per la
scala misteriosa
Ridiscende
brancolando
Dal di
sopra han chiuso l’uscio
E lo
stanno massacrando
Alla porta
della strada
S’impunzona
sospirando...
Dietro i
vetri rilucenti
Stan le
ciane commentando
Per la
strada solitaria
Non un
cane. Qualche stella
Nella
notte sopra i tetti
E cammina
il poveretto
Nella
notte fantasiosa
E pur
sente nella bocca
La saliva
disgustosa
Sente il
tanfo della casa
Ripugnante.
Per le strade
Ei cammina
e via cammina
Or le case
son più rade
Trova
l’erba e si distende
Infangato
come un cane
Da lontano un ubriaco
Canta amore alle persiane.
Canta amore alle persiane.
Sopra: tre immagini di S.Frediano, il dipinto è di Roberto Marma.
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