Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

lunedì 2 settembre 2019

I posti con il nome degli uccelli nel Comune di Marradi


Tanti siti e altrettanti
detti dialettali
ricerca di Claudio Mercatali


Quando le campagne erano abitate, le persone avevano una sensibilità diversa dalla nostra e conoscevano bene gli animali selvatici e le loro abitudini.
Per questo qui da noi diversi posti hanno preso il nome dagli uccelli che li hanno eletti a loro gradito domicilio, cioè come loro habitat. E per questo nel nostro dialetto ci sono diversi modi di dire derivati dalle abitudini degli uccelli, e anche dall’idea che noi ci siamo fatti di loro, vera o falsa che sia.
 

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Il cuculo è noto per l'abitudine di deporre le sue uova nei nidi altrui in modo che siano altri a covarle.
Il Cardello è il nome
della villa di Alfredo Oriani, 
a Casola Valsenio.

  




La cornacchia qui da noi è considerata un uccello brutto, con il verso sgradevole (… kraak …).
In realtà però è un animale molto intelligente, predatore opportunista, attratto dagli oggetti che luccicano, come la gazza, parente sua.



I falconidi sono i padroni dei nostri cieli, temuti da tutti i volatili, che ammutoliscono e si nascondono non appena li vedono comparire in cielo.





Nei nostri monti c'è una ricca varietà di rapaci notturni.







Il nibbio è il "re" dei falconidi, per l'efficacia nella predazione e il volo elegante.
 




Il colombo, o piccione, è l'uccello che ha dato il nome a molti siti.









Il merlo e il passero sono dei tipici uccelli granivori, ma ora svolazzano fra le case perché è più facile trovare da mangiare e non ci sono i cacciatori.













L'usignolo è della famiglia dei passeri ed è ben noto per il suo canto. Nel nostro dialetto non c'è un detto che
parli di lui.











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