di occupare Bologna
ricerca di Claudio
Mercatali
La Lega Internazionale dei
Lavoratori fu un'organizzazione di Anarchici, Socialisti e Mazziniani fondata nel 1867 a Londra e attiva fino al 1874.
La sezione italiana nacque nel
1868 in seno a gruppi anarchici, autonomisti e repubblicani, su iniziativa
di Michail Bakunin.
Dopo l' entusiasmo iniziale Mazzini si fece da parte, ostile agli sviluppi
marxisti dell' organizzazione. Marx dopo l'iniziale appoggio definì la Lega:
"un gruppo di spostati, rifiuto della
borghesia, buoni a giocare al biliardo al bar, medici e avvocati
senza clienti in cerca solo di carriera e di scampo".
Dunque alla fine in questo
partito rimasero soprattutto gli anarchici. Tra i fondatori della sezione
italiana della Lega c'erano Carlo Cafiero, Errico Malatesta e Andrea Costa.
Il 5 agosto Andrea Costa fu
fermato e arrestato. Il giorno seguente circa duecento rivoluzionari, anziché i
mille previsti partendo da Imola si diressero verso Bologna, abbattendo la
linea telegrafica, rompendo i binari e fermando i treni. Il piano fallì perché
la polizia, messa al corrente dei preparativi da alcuni informatori, intervenne
e bloccò sul nascere l’iniziativa degli anarchici. Molti si dispersero e altri
furono arrestati, tra questi Errico Malatesta, Napoleone Papini e Carlo
Cafiero. Bakunin fuggì a Lugano travestito da prete.
Dopo il fallimento dei moti
di Bologna (1874) il gruppo si
sciolse. Andrea Costa fondò il movimento socialista
italiano e diventò deputato. Carlo Cafiero si chiuse su posizioni radicali ed intransigenti.
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Bakunin a Bologna? D'intesa con
gli anarchici romagnoli? Il 4 agosto 1874 il questore di Firenze preoccupato e
un po' minaccioso scrisse una lettera a Marradi:
Michail Bakunin
Firenze 4 agosto 1874
Riservata personale Urgente
Al Signor delegato
di pubblica
sicurezza
di Marradi
Prego la S.V. a voler rimettere al più presto possibile e non più tardi
del giorno 9 una Nota nominativa di tutti quelli individui di Marradi nella di
Lei giurisdizione che le resultassero come i Caporioni più influenti del Partito
Internazionale. Di costoro vorrà pure comunicarmi un qualche cenno biografico
con la indicazione precisa della loro dimora e intanto la S.V. procurerà di
attivare a loro riguardo una cauta ma indefessa sorveglianza onde Essa possa
essere pronta a perquisirli e al bisogno arrestarli non appena riceverà da me
gli ordini opportuni.
Il Questore
Il Delegato di pubblica Sicurezza
in servizio a Marradi ripose prontamente al Questore:
lì 7 agosto 1874
Oggetto: Internazionale
Riservata
All' Illmo Questore di Firenze
Non trascuro tempo alcuno per porgere alla S.V. Illma riscontro alla
Nota al margine segnata relativa alla richiesta di notizie fattami sui
caporioni che potessero esservi in questa mia giurisdizione del partito
Internazionale.
I sentimenti internazionali non regnano certo in alcuno di questi
abitanti giacché pochi sono coloro che si occupano di politica e dal più ricco
al più proletario non si tralascia in ogni circostanza di far mostra piuttosto
di sentimenti clericali all'eccesso senza però avere il coraggio civile di
farsi pubblicamente propugnatori di simili idee.
Con tali mie convinzioni confermate anche dagli atti ufficiali dei miei
antecessori non posso che dispensarmi dal rimettere qualsiasi elenco dei
caporioni i più influenti del Partito Internazionale che non esiste.
Havvi però una classe di gente temibile la quale non attenderebbe che
di compiere chiaramente un tentativo insurrezionario o nella limitrofa città di
Faenza o in Firenze per sfogare i propri intendimenti che sono quelli della
rapina spiegati con sentimenti repubblicani e questa classe di gente appartiene
per fortuna a persone pregiudicate e ammonite che non cessano mai di essere
regolarmente sorvegliate da me e dall' arma dei Carabinieri al punto direi
quasi da non azzardarsi a tentare qualsiasi fatto perché certi di non andare
impuniti.
Per costoro mi riservo di fare alla S.V. Illma alcune proposte per
domicilio obbligatorio non appena avverrà che essi contravvengano alle
ammonizioni inflittegli o si rendano responsabili di qualche atto che possa
turbare l'ordine e la tranquillità pubblica.
Il Delegato G. Astolfi
Nella filza della Pubblica Sicurezza
del 1874 c'è un fascicolo per ognuno degli
ammoniti e dei pregiudicati di cui dice il Delegato Astolfi, ma sono tutti
schedati per reati comuni: furto, truffa, grassazione, rissa, e non pare
proprio che siano dei rivoluzionari.
Il Questore di Firenze, messo al
corrente di questo fatto, scrisse un'altra lettera al Delegato Astolfi, perché
pattugliasse i monti alla ricerca dei fuggiaschi e il bravo funzionario si
diede daffare e gli rispose così:
14 agosto 1874
OGGETTO: Bande armate
Disposizioni di servizio
Trovo del mio dovere di notificare alla S.V. Illma che nessun indizio
si è potuto avere a tutt'oggi della presenza su queste montagne degli individui
fuggitivi della Banda Armata dal territorio bolognese.
Io non ostante non ho trascurato che anche nelle decorse notti 12 e 13 corrente mese pattuglie composte da 6 Carabinieri e comandate dal maresciallo Noè percorressero i monti Poggio di S.Lucia - Casetta di Sotto - Cignato - Vonibbio - Badia - della Valle - Lutirano - Cignano - Trebbana - Grisigliano e S.Adriano, partendo da qui alle ore 3 pomeridiane e tornando in residenza alle undici, come fecero anche oggi senza avere notizie alcune. Non mancherò in caso favorevole d'informare la S.V. Illma
Io non ostante non ho trascurato che anche nelle decorse notti 12 e 13 corrente mese pattuglie composte da 6 Carabinieri e comandate dal maresciallo Noè percorressero i monti Poggio di S.Lucia - Casetta di Sotto - Cignato - Vonibbio - Badia - della Valle - Lutirano - Cignano - Trebbana - Grisigliano e S.Adriano, partendo da qui alle ore 3 pomeridiane e tornando in residenza alle undici, come fecero anche oggi senza avere notizie alcune. Non mancherò in caso favorevole d'informare la S.V. Illma
Però l'impressione suscitata dai fatti
di Bologna era stata forte, per il Questore ma anche per la gente. Così quando
un brigante cercò di entrare in casa di Giacomo Benericetti ...
... un marradese inviò questa corrispondenza al quotidiano La Nazione, che la pubblicò nella cronaca locale e in paese la gente si allarmò.
Secondo il quotidiano gli anarchici si aggiravano per le campagne e la notizia pareva confermata anche dal Questore.
Allora il buon delegato Astolfi scrisse di nuovo al Questore:
23 agosto 1874
OGGETTO: Articolo
comparso nel
giornale
La Nazione N° 235
Questa mattina al giungere della posta giunsero anche i giornali
consueti per questo paese fra i quali quello della Nazione in data d'oggi
stesso sul quale vi si legge un articolo riguardante l'aggressione a domicilio
in danno di Benericetti Giacomo di Poggio lungo, di cui tratta il mio rapporto
alla S.V. Illma in data 20 c.m.
A parte che l'articolo stesso sia poco veritiero nel raccontare il
fatto in generale, viene chiuso con le seguenti parole: "Si dubita che i compagni
dell'arrestato siano due sbandati della comitiva internazionalista che invase
giorni orsono gli appennini".
Ciò fece cattivissima impressione nel pubblico e vi furono financo
persone che attribuirono una tale inserzione a codesto onorevole Ufficio.
Mentre per parte mia ho trovato conveniente di escludere che simili
indicazioni possano essere state attinte in codesta Regia Questura. Riferisco
quanto sopra alla S.V. Illma pregandola di volersi compiacere , quando lo creda
opportuno, all'oggetto di cancellare le cattive impressioni provate da questa
popolazione di invitare la direzione del giornale stesso a descrivere i fatti
tenendosi alla pura verità
Il Delegato G. Astolfi
Il delegato Astolfi aveva ragione perché il "rapinatore" di Poggiolungo era solo un ladro campagnolo. I tanto temuti anarchici in paese non si videro, perché si dispersero nei monti. Poi l'Organizzazione Internazionalista si sciolse, la gente non parlò più degli anarchici e in paese tornò la tranquillità.
Fonte: Archivio storico del Comune di Marradi
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