delle Castagne
Fu verso la fine degli anni
Cinquanta che sentii parlare per la prima volta della Sagra delle Castagne,
allora fungevo da segretario nel comitato per il turismo che si adunava nel Comune, presso l'ufficio dove io lavoravo. Chi ne parlò fu il dottor Vieri Buccivini, egli
gettò il seme che fruttificò qualche anno dopo.
Nei primi anni Sessanta a Marradi
si costituì la Pro Loco. Dobbiamo dare atto a questo ente della realizzazione
della Sagra delle Castagne, che ebbe poi l'avvio con la collaborazione dei
marradesi e da parte di tutti gli Enti.
Ricordo l'impegno delle
scolaresche (elementari e medie) nelle ore serali, nella sbucciatura delle
bruciate: esse preparavano il materiale primo per preparare la nostra torta. Il
Comune si impegnò a stampare francobolli chiudi lettera, con la data della
prima sagra e il disegno di due ricci. Per oltre un mese furono inviate in tutta Italia, da
Marradi, lettere con questo marchio. Le massaie, le più qualificate, si impegnarono a
confezionare gratuitamente alcuni dolci ricavati dai nostri marroni e il Club
Sportivo Culturale organizzò una corsa dilettantistica che si concludeva in via
Tamburini, nei pressi della "zona sagra". Si fece un convegno sul
marrone e si allestì una mostra delle varie specie di questo prodotto. Furono
allestiti diversi stands con tutto quanto i Marradesi erano riusciti a ricavare
dal "marron buono": torte, tortellini, ballotte, caldarroste, polenta
ecc ecc.
Questo è il mio ricordo della prima sagra. Essa portò gente a Marradi,
ma non si può confrontare neppure lontanamente ad una delle ultime di questi
tempi. L'avvio non fu semplice, ma i marradesi ne colsero subito l'importanza.
Oggigiorno Marradi è conosciuto soprattutto per la Sagra delle Castagne, non
solo nei comuni a noi vicini, ma in tutta Italia, se non oltre. Penso che tutti
abbiano dato un contributo a far grande questa festa, ad iniziare dai Sindaci
che dal 1964 in poi si sono succeduti, ai vari presidenti della Pro Loco, anche
i semplici cittadini che con giustificato vanto vanno orgogliosi di questo
frutto che andrebbe assunto come emblema di Marradi. Questo frutto che nei
tempi andati ha sfamato i nostri avi nei lunghi inverni!! Non vi era famiglia di
marradesi che non conservasse decine di chili di marroni, tanto erano importanti per sbarcare il lunario.
Oggigiorno vediamo che lo stesso
si è mantenuto importante per la sua lavorazione. L'Azienda Ortofrutticola del
Mugello lo esporta in tutto il mondo dando lavoro a centinaia di donne. Nei
mercati ortofrutticoli anche cittadini, è facile vedere in bella evidenza
"Marroni di Marradi".
Tempo fa spedii per Natale una
scatola di marron glacées a un inglese che aveva combattuto a Marradi dal
settembre al dicembre 1944. Gli scrissi dicendo: "Le mando il frutto
tipico del mio paese, che certo conoscerà essendo stato qui nei mesi
autunnali". La risposta pervenutami fu questa: "Il marrone di Marradi
è conosciuto in Inghilterra per la sua bontà, qui è apprezzato ed è anche il più
costoso: a Marradi, nel 1944, non lo assaggiai perché avevo qualcosaltro da fare
...".
In quella occasione anch'io mi
sono inorgoglito di qualcosa che certamente non mi appartiene. Possiamo dire, senza ombra di dubbio, che il mese di ottobre è il mese di maggior afflusso
turistico nel nostro paese. Forse se i marradesi riprendessero lo spirito che
li animò per la prima sagra, potrebbero portare gente a Marradi anche in
altri periodi, basterebbe ritrovarci insieme e lavorare su qualche idea. Noi
siamo un paese di confine fra due magnifiche regioni: dai toscani abbiamo preso
tante cose positive, l'amore per l'arte, il gusto del bello ma anche lo spirito
eccessivamente critico. A noi piace parlare e sparlare delle cose: ora
cerchiamo di guardare un pochino e di apprendere qualcosa dai romagnoli a cui
non manca l'iniziativa, la voglia di lavorare e la concretezza delle cose.
Fonte: Le immagini vengono dalla
collezione di Francesco Cappelli e sono bozzetti fatti da Lanfranco Raparo per
le varie sagre.
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